Il Papa ai giovani di “Policoro”: “siate tessitori di un’umanità solidale”

Vaticano – Papa Francesco il 5 giugno ha incontrato cento giovani del «Progetto Policòro» (dal nome di un Comune della Basilicata) – che festeggia i 25 anni e che fu promosso dal prete torinese Mario Operti – accompagnati dal cardinale presidente della Cei Gualtiero Bassetti

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Udienza di Papa Francesco con i giovani del Progetto Policoro accompagnati dal cardinale Bassetti - foto Vatican news

La cura del lavoro è sogno comune per la ripartenza. Francesco il 5 giugno 2021 incontra cento giovani del «Progetto Policòro» (dal nome di un Comune della Basilicata in provincia di Matera) – che festeggia i 25 anni e che fu promosso dal prete torinese Mario Operti – accompagnati dal cardinale presidente Cei Gualtiero Bassetti. Torna anche sull’Italia «Paese sempre più vecchio» con un’età media di 47 anni. Per la ripartenza dopo la pandemia serve «il coraggio di sognare insieme».

Animare significa dare un’anima all’economia – «Le comunità vanno animate dal di dentro: essere costruttori di relazioni, tessitori di un’umanità solidale; aiutare le parrocchie e le diocesi a camminare e progettare sul grande tema che è il lavoro». I giovani non si limitino alle lamentele per il lavoro che manca, ma siano «propositivi per favorire la crescita di figure imprenditoriali al servizio del bene comune». Incoraggia un’economia alternativa a quella consumistica «che produce scarti».

Abitare il mondo senza calpestarlo – «È possibile abitare il mondo senza calpestarlo: abitare la Terra non vuol dire possederla ma vivere in pienezza le relazioni con Dio, i fratelli, il creato, noi stessi. Aiutate la comunità ad abitare la crisi della pandemia con coraggio e speranza». In omaggio al fiorentino Gualtiero Bassetti, cita Giorgio La Pira, sindaco di Firenze: sosteneva che «la disoccupazione è uno sperpero di forze produttive». Ancora una volta parla di «inverno demografico». Con un’età media di 47 anni, l’Italia è vecchia e non ha futuro. «Come posso fare figli se non ho lavoro? Io, donna, come posso fare figli, che appena il capo dell’ufficio vede la pancia mi caccia e la pancia diventa una vergogna? I giovani facciano i padri, facciano figli. Il lavoro è garanzia di futuro. Non abbiate paura di abitare i conflitti. Tensioni e conflitti sono parte della vita e aiutano a uscire dalle sabbie mobili dell’inimicizia sociale».

Appassionarsi al servizio degli ultimi – Quella che fa la differenza «è la passione per Gesù Cristo e per il Vangelo». Il «Progetto Policòro» sia sempre al servizio delle persone, specie dei poveri e degli ultimi. Cita la sua esortazione apostolica dopo il Sinodo dei giovani (ottobre 2018) «Christus vivit» (25 marzo 2019): «Tu, giovane, sei per Dio ma anche per gli altri. Dio ha posto in te molte qualità, inclinazioni, doni e carismi». Perciò chiede: «Per chi mi appassiono? Cosa prende il mio cuore? Per cosa mi spendo? Non siamo creati per fare carriera ma per crescere in comunione con il Creatore e le creature. Non abbiate paura di prestarvi gratuitamente per risollevare la vita di chi è scartato». Cita don Lorenzo Milani: «Non vedremo sbocciare dei santi finché non ci saremo costruiti dei giovani che vibrino di dolore e di fede pensando all’ingiustizia sociale».

Accompagnare l’evangelizzazione con la cura del lavoro. «La vostra presenza nei territori diventa il segno di una Chiesa che sa prendere per mano, come Cristo con i discepoli di Emmaus». Cita il vescovo Tonino Bello: «La fede interseca la storia; la speranza incrocia la disperazione; la carità si imbatte nella violenza». Conclude: «La vostra presenza nelle diocesi faccia comprendere che l’evangelizzazione passa anche attraverso la cura per il lavoro. Vi incoraggio a sognare insieme per il bene della Chiesa e dell’Italia».

La Cei ricorda don Mario Operti – Il comunicato Cei ricorda che il «Progetto Policòro» nacque dopo il convegno ecclesiale di Palermo (1995) «dall’intuizione di don Mario Operti, prete torinese, capace di convogliare intorno all’iniziativa le migliori energie della Chiesa italiana». Dopo Puglia, Calabria, Basilicata, aderisce il Nord: oggi sono coinvolte 130 diocesi, 180 animatori di comunità. In 25 anni sono sorti più di 400 «gesti concreti»: imprese, partite Iva, cooperative, attività commerciali rappresentano un segno di speranza, soprattutto nelle aree interne o in luoghi segnati da crisi lavorativa. «La realizzazione di molti progetti è resa possibile dal microcredito, promosso dalle diocesi nell’ambito del Progetto».

Il terzo convegno nazionale della Chiesa italiana si svolse a Palermo (20-24 novembre 1995) sul tema «Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia». Vi partecipò anche don Mario Operti, nato a Savigliano, prete dal 1975 con una particolare attenzione ai giovani e al mondo operaio. Incaricato per la promozione di gruppi di giovani lavoratori, collaborò con l’Ufficio diocesano per la pastorale del lavoro e fu assistente della Gioventù operaia cristiana (Gi.O.C.) della quale nel 1993 divenne assistente nazionale. Nel 1995 divenne direttore dell’Ufficio nazionale Cei per i problemi sociali e il lavoro. Visse un quinquennio molto intenso a servizio della Chiesa italiana, annodando rapporti con lavoratori, associazioni, sindacati, imprenditori e dirigenti, mondo della finanza e della cooperazione.

Molto apprezzato per l’apertura culturale, don Operti amava le sinergie e creava unità tra i vari soggetti della pastorale. La collaborazione tra l’Ufficio nazionale pastorale del lavoro, il Servizio nazionale per la pastorale giovanile e la Caritas portò al «Progetto Policòro» con corsi di formazione per l’imprenditoria giovanile al Sud tramite gemellaggi con il Nord. Fu tra gli organizzatori della Settimana sociale a Napoli nel novembre 1999. Ultimo impegno romano fu l’organizzazione dei Giubi­lei dei lavoratori nel Duemila. Scelto dal neo-arcivescovo Severino Poletto come provicario generale, in pochi mesi fu stroncato a 50 anni da una malattia inesorabile il 18 giugno 2001.

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