Il Papa ai neo cardinali: «Siate l’armonia che rappresenta la sinodalità della Chiesa»

Vaticano – In piazza San Pietro sabato 30 settembre Papa Francesco celebra il nono Concistoro, nei dieci anni di pontificato, uno all’anno, escluso il 2021 causa la pandemia di Covid: 21 nuovi porporati, di cui 18 elettori e 3 non elettori

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«Siate l’armonia che rappresenta la sinodalità della Chiesa». In piazza San Pietro Papa Francesco celebra il nono Concistoro, nei dieci anni di pontificato, uno all’anno, escluso il 2021 causa la pandemia di Covid: 21 nuovi porporati, di cui 18 elettori e 3 non elettori. Tre gli italiani: il francescano bergamasco Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, una novità assoluta; l’ex nunzio veneto Claudio Gugerotto, prefetto delle Chiese orientali, grande esperto di Medio Oriente; il vicentino Agostino Marchetto, 85enne, una vita a studiare il Concilio Vaticano II e a difendere gli immigrati.

I porporati oggi sono 242 di 70 Paesi, di cui 137 elettori di 67 Paesi e 105 non elettori. In un eventuale Conclave ci sarebbero 14 italiani, 11 Stati Uniti, 8 Spagna, 7 Francia, 6 Brasile, 5 India, 4 rispettivamente Portogallo, Polonia, Argentina, 3 Germania. Dei 6 cardinali subalpini (Bertello, Bertone, Lajolo, Marengo, Miglio, Versaldi) uno solo, il 49enne Marengo, entrerebbe in Conclave: di famiglia torinese è nato a Cuneo nel 1974, missionario della Consolata, vicario apostolico di Ulan Bator, capitale della Mongolia, cardinale dal 2022.

Come nel giorno di Pentecoste – osserva Bergoglio – «la diversità delle vostre lingue è un soffio nuovo per la Chiesa, santa, apostolica e madre, che parla in tutte le lingue, che è una ed è cattolica, nata con la Pentecoste» quando gli apostoli si ritrovarono a Gerusalemme assieme a giudei, parti, medi, elamiti e tanti altri popoli di vari Paesi che li udivano parlare nei loro idiomi». Non è tra loro l’argentino Luis Pascual Dri, confessore nel santuario di Nostra Signora di Pompei di Buenos Aires.

Per Francesco la provenienza richiama un’immagine: «Il Collegio cardinalizio è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinfonicità e la sinodalità della Chiesa. Il carattere sinodale della Chiesa è come una sinfonia, in cui i diversi strumenti danno ciascuno il proprio apporto, a volte da solo, a volte unito a qualcun altro, a volte con tutto l’insieme. Ma la diversità è necessaria e indispensabile e ogni suono deve concorrere al disegno comune, e perciò è fondamentale l’ascolto reciproco: ogni musicista deve ascoltare gli altri. Il direttore dell’orchestra è al servizio di questa specie di miracolo che ogni volta è l’esecuzione di una sinfonia: a lui il compito di ascoltare più di tutti e di aiutare ciascuno e tutta l’orchestra a sviluppare al massimo la fedeltà creativa». L’immagine dell’orchestra «insegna sempre meglio a essere Chiesa sinfonica e sinodale». Auspica che i cardinali «abbiamo come maestro lo Spirito Santo, maestro interiore di ognuno e maestro del camminare insieme». Cita il brano evangelico che narra del «battesimo dello Spirito Santo»: «Siamo evangelizzatori nella misura in cui conserviamo nel cuore lo stupore e la gratitudine di essere stati evangelizzati. Evangelizzatori evangelizzati e non funzionari».

Un particolare cardinale è il salesiano spagnolo Àngel Fernández Artime: il fatto che sia stato nominato cardinale mentre è rettor maggiore dei Salesiani e 10° successore di don Bosco, è una grossa novità: celebrerà la Messa a Maria Ausiliatrice domenica 15 ottobre 2023 alle 9,30. Il 24 settembre don Artime ha annunciato il tema del 29° Capitolo generale che, tra l’ altro, dovrà eleggere il suo successore: «Appassionati per Gesù Cristo, dedicati ai giovani». Il 24 settembre ha consegnato il crocifisso a 24 salesiani – uno solo italiano, dall’ispettoria sicula – e suor Chiara Cazzuola, madre generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, a 12 missionarie. Era la 154ª spedizione missionaria dei Salesiani, gesto che si rinnova in Maria Ausiliatrice dall’11 novembre 1975 quando don Bosco consegnò il crocifisso a 4 preti – tra i quali Giovanni Cagliero, primo vescovo e primo cardinale salesiano -, 4 cooperatori e un chierico.

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