«Il cuore del borgo. Il borgo nel cuore». È il titolo del concorso fotografico che la parrocchia torinese Immacolata Concezione e San Donato ha lanciato a tutto l’omonimo quartiere in occasione della festa del co-patrono che si celebrerà il prossimo giugno: un modo per raccontare il borgo e contribuire alla valorizzazione di luoghi e scorci che costituiscono un patrimonio di bellezza, cultura, ricordi e vita vissuta a servizio del territorio (per partecipare c’è tempo fino al 31 maggio; tutte le informazioni si trovano su www.immacolatasandonato.it).
Un’iniziativa che richiama l’attenzione su un quartiere popoloso tra il centro-città e la prima periferia (Campidoglio, Aurora e Borgo Vittoria) dove il collaudato sistema della carità, che ha il suo fulcro in via Saccarelli nel Volontariato vincenziano, ha permesso al borgo di attutire i colpi della pandemia che proprio ora, nella fase delle annunciate riaperture, inizia a picchiare ancora più duramente su famiglie e commercianti stremati delle restrizioni.
Ma è proprio a partire dal numero 2 di via Saccarelli che si trova l’àncora di salvezza per molte situazioni critiche: la mensa festiva coordinata da suor Angela Pozzoli, che è arrivata a servire 300 pasti tutte le domeniche, e il gruppo di Volontariato vincenziano San Donato. Al numero 10 c’è poi il punto di accoglienza della Conferenza San Vincenzo parrocchiale e al numero 21 sono attivi i servizi vincenziani per le persone senza fissa dimora.
«Stiamo ricevendo richieste di aiuto per pagare un posto letto», afferma Luigina Restagno, presidente della Conferenza San Vincenzo di San Donato, «si tratta di persone che hanno perso il lavoro e poi la casa nonostante il blocco dei licenziamenti e degli sfratti. Chi viveva di lavori saltuari o era occupato come badante o colf spesso ha perso il posto». Ed ecco che non si è fatta mancare la risposta del quartiere all’emergenza fin dal primo lockdown quando un supermercato della zona ha attivato la «spesa sospesa» distribuita attraverso la San Vincenzo a chi faceva più fatica e una macelleria tutti i giorni donava pacchi di carne alle famiglie in difficoltà.
Molto positiva la risposta delle scuole Gambaro e Faà di Bruno al progetto «Pane Nostro», promosso dalla Diocesi e dal Banco alimentare, che ha puntato ad educare i più piccoli alla logica del dono gratuito.
«Imponente l’impegno della comunità», evidenzia Giovanna Laugieri, referente del Gruppo di Volontariato Vincenziano, «un impegno ben radicato nella tradizionale giornata della condivisione mensile (la prossima è domenica 23 maggio) in cui vengono raccolte offerte da destinare ai diversi servizi caritativi del quartiere. Nonostante il periodo di crisi e incertezza i parrocchiani hanno continuato a donare; questo ci ha permesso di far fronte a tutte le richieste pervenute, dal pagamento dell’affitto, alle bollette, ma soprattutto all’accompagnamento nella ricerca di un lavoro».
Il gruppo Caritas della parrocchia si occupa della promozione delle giornate della condivisione, di raccogliere e destinare le offerte ai gruppi caritativi.
È poi fruttuosa la rete con la Circoscrizione 4, in particolare con la Casa del quartiere «PiùSpazioQuattro».
«Oltre alla povertà materiale su cui la comunità è particolarmente sensibile», sottolinea il parroco don Luca Pacifico, «riscontro, anche nel nostro quartiere, un crescente disagio a livello psicologico, sia da parte di giovani che di adulti e anziani. La pandemia ha provocato gravi danni sotto questo profilo che non possono essere sottovalutati cercando di intercettare le situazioni più difficili, anche se invisibili, e offrire un accompagnamento adeguato, certamente con l’aiuto degli attori del territorio e delle istituzioni».
Su via Livorno la parrocchia Stimmate di San Francesco negli ultimi mesi ha rafforzato le iniziative di solidarietà per sostenere le numerose famiglia in difficoltà economica in continuo aumento, sono circa 300 quelle seguite dai servizi caritativi. È poi attiva da 5 anni l’associazione «Compagnia di Cristo e San Lazzaro» che ogni giorno a pranzo offre un servizio mensa, in sinergia con la Caritas Diocesana e la Casa circondariale Lorusso e Cutugno, per persone ex carcerate, agli arresti domiciliari o senza fissa dimora: un progetto che, oltre ad offrire un pasto caldo, punta a favorire il reinserimento sociale.

La parrocchia ha, infine, avviato un percorso di collaborazione con la Moschea di via Aquila per animare gli spazi verdi della zona basso San Donato offrendo una presenza educativa per attività di aggregazione e culturali. «Ho presentato la proposta al presidente della Circoscrizione 4», sottolinea il parroco don Tonino Borio che giovedì 13 maggio ha partecipato alla festa di fine Ramadan allo Sporting Dora dove ha letto il messaggio dell’Arcivescovo Nosiglia.