«Il vescovo Luciano Pacomio, come servitore della Parola di Dio, formatore di cristiani consapevoli, instancabile animatore di iniziative culturali in ambito biblico-teologico, ci propone, con questo libro, un esercizio di memoria, per aiutarci a vivere con coerenza la condizione di battezzati». Lo scrive mons. Riccardo Battocchio, rettore dell’Almo Collegio Capranica – e in questo successore di mons. Pacomio – e presidente dell’Associazione teologica italiana, nella prefazione del gustoso libretto del casalese già vescovo di Mondovì «Parole di Gesù. Da vivere e annunciare», dedicato alle parabole dei Vangeli di Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Battocchio ricorda un pellegrinaggio in Terra Santa guidato da mons. Pacomio dal 1° al 15 ottobre 1989 con gli alunni del Collegio e don Gigi Rey, prete eporediese, padre spirituale del Seminario delle vocazioni adulte di Torino e «pellegrino dell’Assoluto».
Ripercorrendo il libretto ci si imbatte in due «primati» che don Luciano segnalava nelle omelie e nelle riflessioni quando era rettore del Capranica: il primato dell’azione buona e il primato del dono. Non è questione di classifiche, ma di orientamenti e di scelte di vita: i due «primati» indicano la strada che «Gesù ha percorso prima di noi, per noi e che oggi percorre con noi».
Il vero esistere umano – annota mons. Pacomio – «consiste nel fare le piccole cose di ogni giorno che riguardano le esigenze-bisogni e le attenzioni al nostro corpo, la presenza di altri, il poter aiutare, l’accoglienza di “chi” ci costruisce, ci identifica e ci fa essere». Aggiunge: «I Vangeli di Gesù, cuore della Bibbia – quattro dei 73 libri – sono la Parola di Dio scritta per noi. Gli evangelisti «hanno scritto grazie a una specifica e irripetibile “ispirazione” letteraria e artistica e “misterica” da approfondire all’infinito perché opera dello Spirito Santo, azione specifica di Dio, quale sorgente inesauribile, alla cui fonte ci si può dissetare in ogni momento e in ogni successiva generazione».
Pregevole la conclusione del libretto, appena 120 pagine: «Le parole di Gesù sono l’unica sorgente limpida di vita, di speranza, di storia aperta al futuro. Sono l’orizzonte del nostro pensare. Sono il fuoco per il nostro amare. Sono il varco che nella nostra storia ci pone nel definitivo: tempo ed eternità si fondono sul “ponte del vivere”. Ognuno di noi, nel suo cantuccio e nel suo piccolo tratto di strada, può diventare faro acceso che illumina e tizzone infuocato che riscalda l’umanità sempre provata e disorientata. Le parole di Gesù sono Gesù stesso in noi, con noi, per noi».
Luciano Pacomio, biblista cresciuto alla scuola di Carlo Maria Martini, già vescovo di Mondovì (Cuneo) è tornato a vivere nel suo paese natale, Villanova Monferrato, provincia di Alessandria e diocesi di Casale Monferrato. Vanta un curriculum di tutto rispetto. Recentemente: tre volumi «La Bibbia. Parola di Dio scritta per noi» (Marietti), «La Bibbia» (Piemme), coautore di «Nuovo Dizionario Teologico interdisciplinare (EDB), volumi su temi biblici, teologici e spirituali. Con Paoline: «Va’, prendi il libro aperto. Leggere e pregare le lettere dell’apostolo Paolo» (2008); «Gesù, la pietra scartata. Con lui da “scarto” a “risorsa”» (2019).
Pier Giuseppe Accornero
- Luciano Pacomio, «Parole di Gesù. Da vivere e annunciare», Paoline, Milano, 2022