Oltre un centinaio gli ucraini che attraverso la Pastorale Migranti in questo momento sono accolti in famiglie o istituti religiosi sul territorio, in un momento in cui gli arrivi sono ancora fluidi, perché molti di quanti giungono a Torino si trasferiscono poi da parenti o amici anche in altre regioni. Molti arriveranno nelle prossime settimane e per questo continua l’invito a segnalare all’ufficio diocesano (segnalazioni@upmtorino.it) le disponibilità di posti letto o appartamenti.
La «catena» di Savigliano
Con le prime sistemazioni si sta affinando anche la rete di accoglienza per far sì che chi arriva non abbia soltanto un posto letto. E c’è già chi è passato da una situazione di prima accoglienza ad una più stabile grazie a un lavoro di coordinamento e di rete che ha visto molti attori mettersi in gioco. È il caso di Savigliano dove una nonna arrivata con la figlia e le due nipotine di 3 e 10 anni sono già passate dal Cohousing della Caritas all’alloggio messo a disposizione dalla San Vincenzo, «testando» così una macchina organizzativa che sta rendendo protagoniste realtà diverse in una vera e propria catena di fraternità.
«Abbiamo messo a punto un sistema», spiega Rosanna Rastelli della Caritas di Savigliano, «che coinvolge oltre alla Caritas delle parrocchie e alle comunità, la San Vincenzo, la Croce Rossa, la Cooperativa Orso, l’Onlus Oasi Giovani, la Consulta della Solidarietà del Comune. Ognuno ha messo sul piatto cosa aveva a disposizione per questa emergenza e si è creata una bella catena».
La Caritas accoglie nel cohousing chi è appena arrivato e attiva la prima assistenza, la San Vicenzo ha affittato alcuni alloggi per la seconda accoglienza. Sempre per la prima accoglienza anche il dormitorio invernale, nei locali di Oasi Giovani, sarà messo a disposizione della Caritas, garantendo altri posti. La Croce Rossa contribuisce per l’assostenza di base e vari medici si sono resi disponibili gratuitamente per visite e prese in carico.
«Ci si è poi attivati per la scuola di italiano e anche per il supporto psicologico e poi un aspetto positivo e che appena emerge una necessità che viene comunicata alle parrocchie, tante famiglie si rendono subito disponibili, anche i bambini che hanno offerto i propri giocattoli…» .
Una catena solidale come quella testimoniata a Moncalieri dai parrocchiani di Nostra Signora delle Vittorie dove il parroco don Manuel Lunardi ha messo a disposizione dei locali parrocchiali e ha avviato una accoglienza di concerto con il Comune di Moncalieri e con la collaborazione del circolo tennistico Le Pleiadi, perché tra i profughi ci sono anche tanti bambini e ragazzi che praticavano sport a livello agonistico «e per loro che hanno i papà rimasti a combattere, che hanno perso gli amici anche solo la consuetudine dell’attività sportiva è un supporto prezioso per non perdere la speranza».
Caritas
Per i profughi che sono fermi nei paesi confinanti l’Ucraina continua attraverso la Caritas la colletta che in diocesi ha raggiunto la quota di 220 mila euro. Cifra considerevole ma ancora insufficiente rispetto all’emergenza. Per questo resta ancora forte l’appello a donare attraverso la caritas diocesana (i riferimenti sempre su www.caritas.torino.it).
E per gli aiuti materiali continua la colonna di Tir che dal Sermig partono alla volta dei confini ucraini. E il Sermig continua anche nella catena di preghiera e a sensibilizzare sul tema della pace e della fraternità. Così il 28 febbraio a Pino Torinese una partecipata preghiera (foto in alto) in parrocchia è stata occasione anche di condivisione e riflessione su quanto sta accadendo.
Concerti
E sempre al Sermig il Coro Cai Uget organizza un concerto benefico «per supportare chi, in questo periodo, non trova pace». L’appuntamento è per martedì 12 aprile alle ore 21 presso l’Auditorium Helder Camara, all’Arsenale della Pace di via Borgo Dora 61 a Torino.
L’istituto comprensivo di Balangero sabato 9 aprile alle 21 nella chiesa della Consolata in piazza X Martiri propone il concerto «Un flauto per la pace» con il Maestro del Conservatorio di Aosta Giovanni Miszczyszyn, di origini ucraine. Letture a cura della Compagnia Crocevia Teatrali.
Marcia della Pace
Le parrocchie dell’Unità pastorale 16 (San Gaetano, San Nicola, San Giacomo, San Grato e San Giulio d’Orta) che già hanno organizzato nelle scorse settimane incontri di approfondimento sulla guerra, sabato 2 aprile dalle 15 propongono invece una marcia per la pace con partenza davanti alla parrocchia Santa Croce (piazza Fontanesi), sosta presso i giardinetti pubblici «Vittorio Pozzo», e arrivo al Sermig (piazza Borgo Dora 61) per conoscere le azioni concrete di pace che l’Arsenale sta portando avanti per l’emergenza in Ucraina.
I chierichetti per la pace
Tra le tante iniziative ad Alpignano sono i ragazzi del dal gruppo «Ministranti S.Mart» della parrocchia di San Martino a proporre «Diamo una chance alla pace». Si tratta di una Via Crucis comunitaria che si tiene il 1° aprile alle 20.45 «La Via Crucis si terrà in parrocchia ed avrà lo scopo di unirci nella preghiera affinchè cessino le ostilità in Ucraina ed anche di dare concretamente una mano ai profughi di guerra attraverso l’associazione «La matrioska» che opera per loro».
Tra le tante serate di preghiera, nella chiesa di Vallo Torinese si terrà «Con i giovani, insieme sulla via della pace e della santità». Appuntamento il 3 aprile alle 17.