In piazza Stampalia si progetta l’Oratorio delle arti

Periferia nord – La parrocchia Sant’Antonio Abate ha avviato un piano di riqualificazione degli spazi di via Quincinetto 11 per favorire attività attività e laboratori che incentivino la creatività e riaccendano motivazione nei ragazzi sfiduciati

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Un oratorio delle arti nella periferia nord di Torino, dietro piazza Stampalia, per favorire la creatività dei giovani dei quartiere e avviare opportunità lavorative. È il sogno che la parrocchia Sant’Antonio Abate intende concretizzare attraverso il progetto «Ars project»: si tratta della riqualificazione dei locali parrocchiali in via Quincinetto 11, che un tempo ospitavano l’antica chiesa e parrocchia. Questi spazi oggi vengono utilizzati prevalentemente per le attività di oratorio il sabato pomeriggio e per alcuni incontri di catechismo, ma richiedono lavori di ristrutturazione ormai non più rimandabili. «Ci sono infiltrazioni dal tetto», spiega il parroco don Luciano Tiso, «l’impianto di riscaldamento non è più in grado di scaldare adeguatamente gli ambienti».

Ed ecco che un anno fa tutta la comunità ha strutturato un progetto con cui ha partecipato al concorso nazionale «Tuttixtutti», indetto dal Servizio Cei per la promozione al sostegno economico della Chiesa cattolica (8xmille).

«Il progetto non è arrivato fra i vincitori», sottolinea don Tiso, «ma abbiamo comunque voluto portarlo avanti: nel quartiere mancano centri di aggregazione, l’unica ‘piazza’ è costituita dai giardini di piazza Stampalia dove certamente i ragazzi sono a rischio di cadere in circuiti di devianza».

La parrocchia si trova nei pressi delle case di edilizia popolare, a due passi dagli insediamenti Rom di strada dell’Aeroporto: una zona dove il disagio sociale è elevato in particolare per i giovani che non vedendo davanti a sé opportunità scelgono di abbandonare i percorsi formativi o la ricerca di un lavoro.

«Intendiamo riqualificare l’oratorio», prosegue don Tiso, «sull’esempio dei grandi santi che, dai monasteri, hanno portato la cultura ad intere popolazioni. Tali luoghi, che hanno promosso l’arte in tutte le sue discipline, possono ispirare ‘oasi’ educative e formative per giovani sempre più diseducati alla bellezza, alla concretezza ed al lavoro».

La parrocchia ha, quindi, pensato, ad attività e laboratori che incentivino la creatività e riaccendano motivazione nei ragazzi sfiduciati.

Tra le proposte c’è anche quella di allestire nei cortili dell’oratorio degli orti urbani dove i giovani possano imparare il mestiere agricolo.

È stato avviando un crowdfunding per raccogliere fondi sulla piattaforma «Rete del dono» dove è possibile effettuare donazioni.

Per ulteriori informazioni: tel. 011.2264559, pagina Facebook: «Sant’Antonio Abate».

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