Dopo il disastro ferroviario, 30 anni di burocrazia in Piemonte

Caluso –Il tragico incidente ferroviario avvenuto nella tarda serata del 23 maggio nella frazione Arè, sulla linea Torino-Ivrea-Aosta, che ha provocato due morti e 23 feriti, ha riacceso i riflettori sull’annoso nodo dei passaggi a livello nella nostra regione: sono 576 in Piemonte. Parla l’assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco

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Il tragico incidente ferroviario avvenuto nella tarda serata di mercoledì 23 maggio a Caluso, nella frazione Arè, sulla linea Torino-Ivrea-Aosta, che ha provocato due morti e 23 passeggeri feriti, ha riacceso i riflettori sull’annoso nodo dei passaggi a livello nella nostra regione.

Sono 576 in Piemonte, alcuni, come quello di Arè, sono antiquati privi di sistemi di controllo e sicurezza all’avanguardia che impedirebbero tragedie come quella della scorsa settimana: il convoglio regionale 10027 partito da Torino Porta Nuova si è scontrato con un tir che trasportava un container proveniente dalla Repubblica Ceca, rimasto incastrato tra i binari e le sbarre del passaggio a livello: il macchinista è morto sul colpo, mentre è deceduto in ospedale l’autista di uno dei mezzi di scorta.

L’inchiesta, aperta dalla Procura di Ivrea, sta ricostruendo le fasi del disastro attraverso la documentazione arrivata sul tavolo del Procuratore capo, Giuseppe Ferrando. Per il momento l’unico indagato è l’autista del tir, Darius Zuius, 39 anni, lituano.

Sulla tratta interessata da Torino ad Aosta ci sono 53 passaggi a livello, in quella tra Chivasso e Ivrea (30 km) se ne contano addirittura 32, uno ogni 900 metri: provocano ritardi alla circolazione, ai treni, oltre appunto a costituire un pericolo allarmante. Un ulteriore conferma è arrivata nella serata di lunedì 28 maggio al passaggio a livello di Villanova Canavese sulla Torino-Ceres, gestita da Gtt: un treno, dopo un guasto al sistema di bordo, è passato con le barre rimaste alzate. Anche su questa tratta gli attraversamenti ferroviari sono 34.

Gli abitanti della zona dell’incidente di Caluso ricordano ancora un’altra tragedia ferroviaria avvenuta nel 1992 sulla stessa tratta.

Da allora i passaggi a livello sono pressoché gli stessi. Da allora il territorio chiede la messa in sicurezza della tratta e risposte concrete dalle istituzioni. I progetti per la riqualificazione della ferrovia sono sulla carta da trent’anni ma hanno viaggiato alla stessa velocità dei treni di quella linea: bloccati, rinviati, rimasti incagliati nella burocrazia.

«Il passaggio a livello di Arè», spiegano dal Comitato pendolari, l’associazione nata dopo il disastro del 1992, «doveva essere soppresso da un pezzo».

Nel 2016 il lavoro tra Regione Piemonte, Rfi (Rete ferroviaria italiana), Anas, Città Metropolitana e Comuni interessati portò alla definizione di un protocollo d’intesa per l’eliminazione dei passaggi a livello e la realizzazione di opere di viabilità alternativa sulla linea Chivasso-Ivrea-Aosta. Un analogo coordinamento fu attivato per la linea Pinerolo-Torino.

L’accordo, dopo un’odissea burocratica e svariati rinvii, era finalmente stato raggiunto lo scorso novembre per abbattere 18 passaggi a livello, compreso quello dell’incidente in località Arè. Mancava solo la firma di Anas per dare il via libera ai lavori, quando le denunce decennali dei cittadini e dei pendolari si sono trasformate in realtà.

«Il protocollo», ha spiegato l’assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, «è fermo da mesi in attesa della sottoscrizione da parte di Anas, che ora ha autorizzato la firma».

L’assessore spiega a La Voce e il Tempo che Anas ha già appaltato i lavori per la variante di Arè sulla Ss26 (base d’asta 19 milioni, aggiudicati per un importo di poco superiore ai 13): il progetto prevede la costruzione di uno scavallo della ferrovia più a nord rispetto all’attuale attraversamento. La consegna provvisoria dei lavori è avvenuta il 7 maggio, sono stati effettuati gli espropri ed eliminate le interferenze, è in atto la bonifica bellica. L’opera secondo il cronoprogramma si concluderà entro il 2020.

«L’intervento», prosegue l’assessore, «consentirà di eliminare gli attraversamenti sulla Ss26, mentre il protocollo prevede la soppressione di ulteriori 7 passaggi a livello nel comune di Caluso, tra i quali quello oggetto dell’incidente, la contestuale realizzazione di un sottopasso ciclo-pedonale e la realizzazione di una strada di collegamento con il nuovo tracciato della statale 26».

La Regione Piemonte, come annuncia Balocco, cofinanzierà l’eliminazione dei passaggi a livello con 5 milioni attraverso i fondi del Governo per lo sviluppo e la coesione (Fsc), già inseriti nel Contratto di programma Rfi, più 5 milioni di risorse regionali.

 

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