Alcune centinaia di giovani piemontesi hanno partecipato all’incontro con la Comunità ecumenica di Taizé negli ultimi giorni di dicembre, a Torino. Tre chiese della città (Santo Volto, Maria Ausiliatrice e Maria Regina della Pace) hanno ospitato i momenti di preghiera nello stile di Taizé con la venerazione della croce, i canti noti in tutto il mondo, la predicazione dei Frères (i monaci) della comunità ecumenica fondata nel 1940 da Roger Schutz. Anche la Cattedrale ha aperto le porte ai giovani per la contemplazione della Sindone guidata dall’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia.

Tutto si è svolto nel rispetto delle regole anti Covid, sfidando la pandemia che l’anno scorso aveva costretto a rinviare l’incontro. Sono state giornate molto intense, la prima tappa di un percorso che nei prossimi mesi proseguirà fino all’incontro internazionale dei giovani di tutt’Europa, in programma sempre a Torino con i Frères di Taizé dal 7 al 10 luglio 2022. «In preparazione all’incontro di luglio – spiega don Luca Ramello, direttore della Pastorale Giovanile di Torino – sarà presentata ogni mese una proposta spirituale, tratta dalla lettera del priore di Taizé, Frère Alois, per il nuovo annuo. Si tratta di sei tracce di riflessione e di approfondimento personale e comunitario, sull’unico tema guida ‘artigiani di unità’. Ogni primo venerdì del mese alle ore 18 sarà presentato dai Frères di Taizé presso la chiesa di San Dalmazzo. Seguiranno un momento di scambio e confronto. Alle ore 21 si proseguirà con la preghiera della sera, sempre a San Dalmazzo. Ogni proposta con il materiale corrispondente sarà anche pubblicata sui siti diocesani e sarà inviata attraverso la newsletter dell’Ufficio di Pastorale Giovanile».
Il «Pellegrinaggio di fiducia sulla Terra», tradizionalmente promosso dalla Comunità di Taizé nei giorni di fine anno, si è aperto mercoledì 29 con la preghiera della sera nella chiesa del Santo Volto. C’erano i Freres, c’era l’Arcivescovo che ha poi accompagnato i giovani lungo tutto il corso delle tre giornate. Giovedì 30 il programma più inteso, diviso fra la basilica salesiana di Maria Ausiliatrice a Valdocco e la Cattedrale. Al mattino preghiera, meditazione biblica e confronto in piccoli gruppi. Al pomeriggio la contemplazione della Sindone in Cattedrale e i tradizionali workshop tematici (che presentiamo a parte in queste pagine) su tre nodi della vita di fede: «È possibile dare tutta la tua esistenza per Dio e per gli altri?»; «Ero straniero e mi avete accolto: essere solidali con il mondo dei migranti»; «Agire insieme per prendersi cura della nostra casa comune».
La sera di venerdì 31, a causa della pandemia, è stata annullata la tradizionale Marcia della Pace del Sermig, cui avrebbero dovuto partecipare anche i giovani dell’incontro di Taizé. Tutti si sono dati appuntamento, presenti l’Arcivescovo ed Ernesto Olivero, nella chiesa Maria Regina della Pace di corso Giulio Cesare, per attendere in preghiera l’anno nuovo.

La contemplazione della Sindone nel pomeriggio del 30 dicembre ha comunicato ai giovani molta emozione. Con metodo già sperimentato nel 2018 (Sinodo dei Giovani) e nel 2020 (Sabato Santo) il Telo è stato esposto in posizione orizzontale, offrendo ai presenti la possibilità di sostarvi dinnanzi in preghiera. Davanti alla Sindone ha brevemente parlato il priore di Taizé, Frère Alois, invocando il dono della pace. «Cristo Gesù – ha esordito – vorremmo portare a te il tesoro della pace sulla terra, ma dobbiamo confessare che da soli non ci arriviamo. In un mondo sempre più interconnesso, ci accorgiamo che vecchie e nuove spaccature rendono difficile una solidarietà profonda e un’armonia con l’insieme del creato. Ma sappiamo anche che in te si trova il segreto della vera unità, e perciò il dono più importante che possiamo regalarti è una sete profonda di comunione. Vogliamo conoscere la gioia nel ricevere da te quest’oro prezioso».
«Ti preghiamo di trasformare in complementarità le nostre divisioni – ha proseguito Frère Alois – cominciando da quelle fra gli stessi cristiani. Fa’ che impariamo ad ascoltarci, a portare avanti un dialogo anche con chi pensa altrimenti da noi, nella certezza che la diversità non distrugga la comunione, ma la renda più piena. Fa’ che accogliamo sempre da te l’oro della tua carità, che guarisce le nostre ferite, e fa’ di noi degli artigiani di unità con i vicini e i lontani».
Anche l’Arcivescovo Nosiglia, che è custode della Sindone, ha offerto la sua meditazione davanti al Telo. «Siamo qui – ha detto – per compiere un’esperienza particolare. Siamo invitati a entrare, tutti, nel silenzio della Sindone, che per noi significa il silenzio del Cristo morto. La Sindone suscita quelle domande che, se siamo onesti, sappiamo che non ci abbandonano mai, ogni giorno. Le domande sulla morte e sulla vita, nostra e del mondo intero. La grande domanda su Dio, sulla sua presenza, sui suoi progetti».
«Di questi tempi – ha osservato Nosiglia – va di moda ridurre la morte a una questione di dignità individuale, nasconderla nell’ambito delle scelte opzionali di esistenze che vogliamo immaginarci come un film di cui siamo sia registi che protagonisti. Io vi chiedo invece, qui, di riflettere, di ragionare sulla morte partendo dalla vostra vita. C’è in fondo a ciascuno di noi un nodo profondo che sappiamo di non poter mai sciogliere. Un nodo che tiene insieme il nulla da cui veniamo e il destino che ci attende, adesso e dopo. Ecco, la Sindone è qui per parlarci, silenziosamente, di quel nodo. Per ricordarci le domande che non possiamo eludere: Chi sono? Chi voglio essere? ».
La contemplazione della Sindone
Quando venne annunciata la scelta di Torino come sede del Pellegrinaggio di fiducia sulla Terra del 2020, l’Arcivescovo mons. Nosiglia decise anche di offrire ai giovani che lo avessero voluto un momento di contemplazione della Sindone. Poi l’emergenza sanitaria ha impedito lo svolgimento del 2020, e obbligato a scegliere un cammino in due tappe per il 2021-2022. Ma l’offerta dell’Arcivescovo è rimasta: nel pomeriggio di giovedì 30 dicembre 2021 alcuni giovani, iscritti ai workshop, hanno potuto anche partecipare ad un momento di preghiera in Duomo e contemplare la Sindone. Un’opportunità che è stata riservata a questi giovani, e ad alcuni invitati in rappresentanza delle istituzioni e delle diocesi italiane. In Cattedrale con l’Arcivescovo c’era Frère Alois, priore di Taizé.
La preghiera è stata trasmessa in diretta televisiva su TV2000 (canale 28) dalle 17.25 alle 17.50. È stata preceduta, alle 17, da una «anteprima» che ha illustrato il cammino compiuto in questi anni verso l’incontro europeo dì Taizé a Torino, ora fissato nel luglio prossimo. I due momenti di preghiera sono stati trasmessi anche sui social @sindoneofficial, @taizetorino,@diocesitorino e @VoceEtempo
L’intervento di Frère Alois, priore di Taizè
LA MEDITAZIONE DI MONS. NOSIGLIA
L’accesso al Duomo è stato consentito solo agli iscritti e agli invitati, sempre nel rispetto delle norme sanitarie. In Cattedrale si trova anche il grande «Presepe della Basilicata», visitabile tutti i giorni fino al 2 febbraio (ad eccezione del pomeriggio di giovedì 30 dicembre).