Incubo ingorghi, le autostrade si riverseranno su corso Venezia

Torino Nord – Fra un anno il raccordo del viale automobilistico con la tangenziale, migliaia di auto imboccheranno questa nuova via. Piazza Baldissera sorvegliata speciale: per gestire il traffico arriveranno i semafori

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Fra un anno – mese più, mese meno – il traffico automobilistico in arrivo dalle autostrade Torino-Milano, Torino-Aosta e Torino-Caselle potrà entrare in città da corso Venezia, il grande viale automobilistico che il Comune conta di collegare alla Tangenziale Nord a fine 2021. È una notizia destinata a rivoluzionare i flussi di traffico dell’intera area urbana: oggi corso Venezia si interrompe poco prima di corso Grosseto, manca appunto il raccordo con la Tangenziale.

Come spiega a «La Voce e Il Tempo» l’assessore comunale ai Trasporti Maria Lapietra, «i lavori di completamento del viale cominceranno nel prossimo mese di marzo». Costeranno 10 milioni di euro, denaro ben speso per completare un asse stradale che dalla Tangenziale punterà al centro di Torino costeggiando il Borgo Vittoria e il Parco Dora, sfilando sotto piazza Statuto, lambendo il Politecnico e i viali della Crocetta fino al Largo Orbassano.

In Comune c’è soddisfazione per il traguardo a portata di mano, anche se preoccupa un problema pronto a presentarsi il giorno dopo il completamento del viale: è il problema degli ingorghi che quasi certamente si formeranno in prossimità degli snodi d’incrocio dell’asse stradale. Cosa accadrà in piazza Baldissera – questo il nodo più delicato – quando il fiume di auto provenienti dalla Tangenziale si riverserà d’improvviso su questo incrocio, già di per sé congestionato? I semafori consigliati dal Politecnico basteranno a regolare i flussi di traffico? Autorevoli osservatori temono la paralisi di piazza Baldissera: hanno spesso suggerito di superarla con un tunnel sotterraneo.

L’assessore Lapietra respinge l’ipotesi del tunnel. «La rotonda di piazza Baldissera è una pesante eredità che abbiamo ricevuto dalle Amministrazioni precedenti – spiega – Il viale di corso Venezia è stato realizzato senza avere un solido progetto per la gestione del traffico in piazza Baldissera, e ora paghiamo le conseguenze. L’ipotesi del tunnel di cui si è tanto parlato non è convincente: è vero, esiste uno spazio libero nel sottosuolo, ma servirebbero ancora venti milioni di euro e il problema del traffico non risulterebbe comunque risolto, verrebbe solo dirottato in altri snodi della periferia nord. Lo studio svolto dal Politecnico su piazza Baldissera ha identificato come soluzione migliore l’installazione di semafori (al posto dell’attuale rotatoria libera) e di binari per il transito protetto del tram 10. Seguiremo questa duplice strada non appena saranno reperite le risorse economiche».

Per alleggerire il traffico in piazza Baldissera, il Comune sta anche pensando di sfruttare la galleria della vecchia ferrovia Torino-Ceres sotto la piazza, binari ormai in disuso che in direzione sud-est dirigono verso il centro di Torino Sud fino a Porta Palazzo: sul tracciato della vecchia ferrovia potrebbe correre una nuova linea di tram 12. «Solo con trasporti efficienti – osserva l’assessore Lapietra – possiamo convincere la gente ad usare meno l’automobile, alleggerendo il traffico».

La questione di piazza Baldissera non è l’unica preoccupazione degli abitanti del Borgo Vittoria, assediati dai cantieri stradali da più di quindici anni. Nel mese di marzo partiranno nuovi lavori per la creazione di una «Zona 30» (limiti di velocità a 30 km/h) nel quadrilatero compreso tra via Chiesa della Salute, via Boccardo, via Bibiana e via Saorgio. Con 600 mila euro del fondo Pon Metro (9 mesi di lavori) saranno anche ripavimentate le strade e completata la pedonalizzazione di via Vibò. «L’obiettivo – dice ancora l’assessore Lapietra – è sviluppare una mobilità sostenibile, moderando il traffico e permettendo a pedoni e ciclisti di usufruire a pieno della strada. I lavori riqualificheranno la zona senza ridurre di molto il numero di parcheggi».

L’ennesima ondata di lavori stradali (è ancora aperto il maxi cantiere che ha paralizzato corso Grosseto per il rifacimento della ferrovia Torino-Ceres) preoccupa la popolazione. Marco Novello, presidente della Circoscrizione 5, teme il traffico e la diminuzione dei posti auto lungo le strade: «secondo i tecnici del Comune saranno cancellati 80 parcheggi, un numero a nostro dire tutt’altro che irrilevante». «Va detto – lamenta Novello – che la Circoscrizione non è stata coinvolta nel progetto. Il Comune ha deciso di intervenire senza rapportarsi con le istituzioni locali, è stato così impossibile esprimere le nostre perplessità».

Preoccupazione esprimono anche i commercianti del quartiere: «a lavori terminati saranno possibili benefici – afferma il presidente dell’associazione di via Chiesa della Salute Giovanni Scolaro – ma intanto abbiamo di fronte i problemi di sempre: la posa dei nuovi binari del tram in via Chiesa, se non sarà fatta velocemente, potrebbe portare alla chiusura di alcuni esercizi già in difficoltà; Questo soprattutto se gli sgravi fiscali saranno concessi. come in passato, solo ai commercianti posizionati negli isolati adiacenti ai lavori…».

Emanuele CARRÈ – Alberto RICCADONNA

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