La luce di un grande schermo che si riaccende è la traccia di un sogno che riparte, di un palcoscenico che si illumina e di un teatro che può riprendere a vivere. Il cinema teatro Esedra, sala della comunità parrocchiale di Gesù Nazareno a Torino, dopo tre anni e mezzo di chiusura forzata iniziata con l’arrivo del Covid 19, domenica 12 novembre ha festeggiato la ripresa delle regolari attività con un pomeriggio di gioco per i più piccoli e la proiezione del film d’animazione «Il piccolo principe» di Mark Osborne. Alla sera, gran finale con «Hugo Cabret» di Martin Scorsese.
La sala di proprietà della parrocchia, aderente al circuito piemontese dell’Acec (associazione cattolica esercenti cinema), dopo gli interventi di pulizia e ripristino dello spazio e di rimessa in funzione del proiettore digitale, è stata affidata all’associazione Arturo Ambrosio che, nelle persone di Manuela Michetti e Simone Rinolfi, si occuperà di coordinare tutte le tradizionali attività che, da sempre, hanno caratterizzato la storia della sala e che, un passo alla volta, torneranno ad animare lo spazio della sala di via Bagetti 30, a cominciare dalla programmazione cinematografica che, nel fine settimana del 19 novembre, vedrà sfilare ben tre titoli: «Oppenheimer» di Nolan, «L’ultima volta che siamo stati bambini» di Claudio Bisio e il cartoon «Paw Patrol – Il super film». Più tutte le iniziative diverse che possono essere concerti, conferenze e iniziative di altro genere o appuntamenti organizzati direttamente dalla parrocchia. E, last but not least, tempi tecnici minimi permettendo, torneranno, con il nuovo anno, anche le proiezioni dello storico cineforum «Il Pungolo» che all’Esedra ha la sua «casa» d’elezione.
Il cinema teatro Esedra, della parrocchia Gesù Nazareno, inizia la sua attività dalla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso. I padri Dottrinari, a cui ancora oggi è affidata la parrocchia, lo hanno programmano in prima persona fino al 1983, anno in cui il tragico incendio del cinema Statuto ferma bruscamente l’attività di molte sale torinesi. L’Esedra, come tanti altri cinema della città, per questo chiude, dovendosi adeguare alle nuove norme di sicurezza richieste ai locali di pubblico spettacolo. Dopo una parentesi d’inattività di circa dieci anni, la relativa ristrutturazione, il nuovo Esedra riapre nell’ottobre del 1993 animato da un gruppo di volontari cooptati dal parroco. Dal 2014, con l’inizio delle proiezioni digitali, comincia la nuova fase della programmazione film affidata all’associazione Distretto Cinema. Fino al marzo del 2020, quando il Covid spegne anche le luci dell’Esedra. Momentaneamente: un «istante» che è durato ben 44 mesi ma che, per fortuna, è finito.
La giusta felicità per la sala che riparte non fa perdere di vista la scommessa «nel riaprirla»: perché viviamo tempi perigliosi, in generale; perché «il consumo» del cinema, con lo streaming che è cresciuto esponenzialmente nei tempi del Covid, ne ha radicalmente cambiato le abitudini. Perché la crisi del settore, in Italia, è altalenante. Perché i titoli buoni (anche commercialmente) non sempre escono in quantità. Una sfida raccolta che si vuole provare a vincere, come scritto anche dall’associazione Arturo Ambrosio: «nella parola greca krisis si nasconde il concetto di cambiamento ma anche di nuova opportunità e rinascita. Grazie al grande sostegno dei padroni di casa, la parrocchia Gesù Nazareno, abbiamo l’occasione di riaprire la sala e ripartire. L’Esedra appartiene alla sua comunità, al quartiere e alla città di Torino tutta e ad essa vogliamo restituirlo». Ci sarà da impegnarsi, e da divertirsi ancora. Ne siamo sicuri.