Una borsa piena di spesa è preziosa per chi fatica a mantenere la famiglia, per chi non avrebbe mai pensato di trovarsi a scegliere se pagare una bolletta o garantire ai figli i pasti completi di cui godono i loro compagni di scuola. Ma spesso anche quella borsa non basta, serve sì a risolvere l’esigenza immediata, ma non a cercare di superare il senso di colpa, di inferiorità, di emarginazione, di solitudine che si sperimenta quando si cade in povertà, quando sembra che il futuro non presenti prospettive di miglioramento.

Ed è per raggiungere questo obiettivo che la Caritas diocesana torinese sta stimolando le comunità parrocchiali a un «salto di qualità»: passare dal donare la borsa della spesa a gestire un emporio solidale che responsabilizza, che riconosce a chi fatica la dignità dello scegliere, che favorisce quella relazione e vicinanza tipica del negozio di prossimità che attenua il senso di isolamento. Così dal 28 aprile anche le comunità parrocchiali di Beinasco e della frazione Borgaretto, guidate da don Gigi Coello hanno festeggiato l’apertura di due rispettivi empori alimentari – il primo nella chiesa Madonna del Rosario non più utilizzata per le celebrazioni, il secondo nei locali della parrocchia di Sant’Anna – che sosterranno famiglie e singoli aggiungendosi a quelli delle parrocchie di Bra, Savigliano, Rivoli, Ciriè, Grugliasco e dell’associazione Terza Settimana a Torino.
Beinasco e Borgaretto erano già attive da tempo nel sostegno dei fragili: a Beinasco oltre alla distribuzione dei pacchi spesa, due anni fa era stato inaugurato un «emporio tessile», mentre a Borgaretto un centro d’ascolto e un call center accolgono le richieste di aiuto e garantiscono il sostegno in particolare agli anziani fragili negli accompagnamenti alle visite mediche. Accompagnamento, relazione, ascolto, condivisione di un percorso è infatti lo stile degli «empori» dove le persone in difficoltà hanno punti –proporzionati al nucleo e alla condizione – da spendere e non soldi per poter scegliere tra gli alimenti che benefattori, supermercati della zona, Banco Alimentare mettono a disposizione e che una attiva rete di volontari raccoglie, stocca, dispone negli scaffali.
Punti spesa che per una famiglia media rappresentano circa un 300 euro di risparmio mensile. E sono circa 90 le famiglie di Beinasco e 60 quelle di Borgaretto – per un toltale di oltre 500 persone – a poterne usufruire.
«Al di là della cifra», spiega Ausilia Bio, referente dei volontari di Beinasco, «che le persone risparmiano è centrale la possibilità di scelta e quindi anche il percorso ‘educativo’ che questo sistema permette di fare. La persona non riceve un pacco indifferenziato, ma si abitua ad avere un ‘budget’ da gestire, coglie che la possibilità di prendere un prodotto rispetto ad un altro implica il rispetto di gusti e abitudini, viene anche abituata a riconoscere l’importanza della condivisione del lasciare ad esempio ad altri un prodotto non immediatamente necessario». E la fraternità, l’attenzione al bene degli ultimi che diventa il bene di una comunità intera che hanno caratterizzato le parole di tutti gli interventi alle due inaugurazioni. Dalle parole del sindaco Daniel Cannati, a quelle del direttore della Caritas diocesana Pierluigi Dovis, assessori, volontari, forze dell’ordine, sostenitori e del parroco.
«Vedo oggi», ha sottolineato don Coello, «delle comunità fatte di persone capaci di riconoscere che la vita è bella se anche il proprio vicino sta bene, vedo strutture dove si spezza il pane della fraternità, dei sorrisi, dove si uniscono le forze e dove le generazioni dialogano, ‘empori’ che non sono i luoghi degli sfortunati, ma spazi abbelliti dalle relazioni che vi si costruiscono». Relazioni e attenzioni che si allargano a 360 gradi perché proprio in entrambi gli empori dove si fa la spesa per i ragazzi si sono attivati progetti di assistenza nei compiti. A Beinasco sono coinvolti alcuni studenti del vicino Majorana. Studenti di quarta superiore che si impegnano con i più piccoli, perché nessuno resti indietro a testimonianza di un percorso solidale che si può realizzare e testimoniare a qualunque età.