Con il Sindaco di Torino Chiara Appendino numerose autorità civili e religiose della Città e della Regione sono sfilate questa sera dopo le 20 davanti alla Sindone in Cattedrale, aprendo così ufficialmente le porte alla notte di Venerazione straordinaria riservata ai 2.500 giovani piemontesi e valdostani che hanno preso parte al pellegrinaggio iniziato il 3 agosto lungo i sentieri di montagna.
Tra loro i Vescovi delle 17 diocesi di Piemonte e Valle d’Aosta, insieme con il cardinale Severino Poletto, Arcivescovo emerito di Torino, e il Prefetto Renato Saccone.
L’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, Custode pontificio del Telo, ha guidato la visita e ha tenuto il seguente intervento che pubblichiamo integralmente.
“Illustrissimi,
grazie di aver voluto partecipare a questo momento così importante per le diocesi di Piemonte e Valle d’Aosta, che hanno portato qui, nel cuore di Torino, i loro giovani, pellegrini verso Roma dove incontreranno, insieme con i giovani di tutta Italia, Papa Francesco. Per la Chiesa di Torino è un onore e una grande gioia accogliere questi pellegrini un po’ speciali.
Come in occasione delle precedenti ostensioni il ringraziamento alle istituzioni e alle autorità non è solo doveroso ma viene dal profondo del cuore: la Chiesa di Torino ha trovato, anche in questa occasione, la collaborazione pronta e cordiale di tutti coloro cui ci siamo rivolti. Per me questo clima indica quello che dovrebbe essere sempre lo stile dei rapporti fra istituzioni, territorio, cittadini: lavorare insieme, nel rispetto delle competenze di ciascuno, e avendo bene presente che la finalità è uguale per tutti, il servizio a quel nostro “bene comune” che è la Città. I giovani, poi, rappresentano il nostro stesso futuro: e non ho bisogno di ricordare a voi quanto sia importante offrire loro occasioni di conoscenza, impegno, scambio reciproco di orientamenti, valori.
Altro, e fondamentale, motivo di gioia è per me vedere riunite le figure istituzionali davanti alla Sindone. Perché quel Telo, che per i credenti ha un valore incommensurabile, rappresenta per tutti i torinesi e piemontesi un “patrimonio” centrale per il nostro territorio. I racconti e le testimonianze che ho letto e ascoltato dell’incendio del 1997 mi hanno fatto capire come, ben al di là del significato religioso, artistico, culturale, la Sindone fa parte, e profondamente, della nostra identità. Ora anche la Cappella si prepara ad esserci restituita, e anche questo è un bel segno del lavoro comune che andiamo svolgendo”.
+ Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino