I nonni e gli anziani; i giovani e i portoghesi; i mongoli, in particolare 1.400-1.500 cattolici, dei quali il cuneo-torinese cardinale Giorgio Marengo, missionario della Consolata e prefetto apostolico di Ulaanbaatar, è il pastore. Sono i tre principali destinatari dell’estate di Papa Francesco con il pensiero sempre fisso a tutte le guerre, dal Sud Sudan all’Ucraina: il cardinale Matteo Maria Zuppi continua a tessere la tela della pace incontrando il presidente americano John Biden.
Domenica 23 luglio Messa nella Giornata mondiale di nonni e anziani – «Di generazione in generazione la sua misericordia» (Luca 1,50) è il tema della III Giornata mondiale e del messaggio che reca la data della festa della Visitazione (31 maggio) che viene celebrata nella domenica più vicina alla memoria dei Santi Gioacchino e Anna, genitori di Maria e nonni di Gesù (26 luglio). L’incontro tra la giovane Maria e l’anziana cugina Elisabetta – donne che portano in grembo un figlio, promessa di futuro – è al centro del messaggio rivolto ai giovani in partenza per la Giornata mondiale – che si celebra a Lisbona (2-6 agosto) con una puntata a Fatima (5 agosto) – e del messaggio rivolto a nonni e anziani: «Il cammino di Maria e l’accoglienza di Elisabetta aprono le porte al manifestarsi della salvezza: attraverso il loro abbraccio la misericordia di Dio irrompe con gioiosa mitezza nella storia». Le comunità sono invitate a celebrare la «Giornata di nonni» nell’Eucaristia con gli anziani e i giovani a visitare gli anziani soli.
«Giovani, andate oltre la realtà virtuale»; «Anziani, non soffermatevi sulle forze che mancano». «A voi giovani, che vi preparate a partire per Lisbona o che vivrete la Giornata mondiale a casa vostra, dico: andate a trovare i vostri nonni, fate una visita a un anziano solo. Il Signore desidera che non lasciamo soli gli anziani, che non li releghiamo ai margini della vita, come troppo spesso accade». Osserva: «È bella, quest’anno, la vicinanza tra la Giornata dei nonni e quella dei giovani, entrambe hanno come tema la “fretta” di Maria nel visitare Elisabetta e ci portano a riflettere sul legame tra giovani e anziani. I giovani, incontrando gli anziani, accolgano la chiamata a custodire la memoria e riconoscano il dono di appartenere a una storia più grande. L’amicizia di un anziano aiuta il giovane a non appiattire la vita sul presente e a ricordarsi che non tutto dipende dalle sue capacità».
Per gli anziani la presenza di un giovane apre alla speranza «che quanto hanno vissuto non vada perduto e che i loro sogni si realizzino». La visita di Maria a Elisabetta dimostra che «la misericordia del Signore si trasmette da una generazione all’altra» e rivela che «non possiamo andare avanti, e neppure salvarci, da soli e che l’intervento di Dio si manifesta sempre nella storia di un popolo. Lo dice Maria nel “Magnificat”, esultando in Dio che ha operato meraviglie nuove e sorprendenti, fedele alla promessa ad Abramo. Chi si concentra solo sull’immediato, sui propri vantaggi da conseguire rapidamente e avidamente, sul “tutto e subito”, perde di vista l’agire di Dio. Il progetto di amore di Dio attraversa il passato, il presente e il futuro, abbraccia e collega le generazioni. Un progetto che va oltre noi, ma nel quale ciascuno di noi è importante. Per meglio accogliere lo stile di Dio ricordiamo che il tempo va abitato nella sua pienezza perché le realtà più grandi e i sogni più belli non si realizzano in un attimo, ma attraverso una crescita e una maturazione».
Per i giovani si tratta di andare al di là dell’immediato «nel quale ci confina la realtà virtuale, che spesso distoglie dall’azione concreta; per i più anziani si tratta di non soffermarsi sulle forze che si indeboliscono e di non rammaricarsi per le occasioni perse. Guardiamo avanti. Lasciamoci plasmare dalla grazia di Dio che, di generazione in generazione, ci libera dall’immobilismo nell’agire e dai rimpianti del passato». La Chiesa e la società «hanno bisogno degli anziani: consegnano al presente un passato necessario per costruire il futuro. Onoriamoli, non priviamoci della loro compagnia e non priviamoli della nostra, non permettiamo che siano scartati!». Invita in giovani, prima di mettersi in viaggio, di visitare un anziano solo.
Concessa l’indulgenza plenaria per la Giornata di nonni e anziani – La Penitenzieria apostolica offre l’indulgenza plenaria a chi partecipa alla Messa presieduta da Francesco in San Pietro e a chi in questo giorno dedica del tempo a visitare le persone avanti negli anni, specie se sole o affette da malattie e disabilità, e ai malati che si uniranno spiritualmente. Accogliendo la richiesta presentata dal cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, il decreto della Penitenzieria apostolica ricorda le condizioni per acquisire l’indulgenza: la confessione sacramentale, la comunione eucaristica, la preghiera secondo le intenzioni del Papa.
Pier Giuseppe Accornero