«Il 2020 sarà l’anno dell’azione. Dobbiamo continuare a difendere il Pianeta: non ci sono alternative. Il futuro delle giovani generazioni dipende da noi, non può essere dato per scontato, dobbiamo lottare insieme».
Erano migliaia i giovani che venerdì scorso, in piazza Castello, a Torino, si sono dati appuntamento per ascoltare Greta Thunberg, l’attivista svedese arrivata sotto la Mole per il Fridays For Future. E proprio il capoluogo subalpino si candida a ospitare la prossima estate il secondo Meeting internazionale del movimento impegnato a chiedere ai governi misure concrete per contrastare il global warming. In lizza anche la città di Dresda. «Cosa faremo nei prossimi dieci anni influenzerà le nostre vite, quelle dei nostri figli e dei nostri nipoti», ha detto Greta. Poi ha aggiunto: «Nel 2020 ci impegneremo perché taglino le emissioni. Dobbiamo essere uniti. Siete con me?».
La lotta contro il global warming, il riscaldamento globale, lanciata dai giovani di tutto il mondo per salvare il Pianeta, ha prodotto un primo risultato. L’Unione europea ha raccolto la sfida e lanciato il «Green Deal», una sorta di road map per fare dell’Europa un leader mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici.
Il piano, approvato dalla Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen, «dovrà portare l’Europa ad essere il primo continente a impatto climatico zero nel mondo entro il 2050». Due le tappe: un pacchetto di proposte legislative per vincolare i Paesi europei alla svolta green (critici i Paesi dell’Est, in testa la Polonia) e un forte piano di investimenti per favorire l’economia sostenibile. I dettagli del nuovo piano saranno svelati solo nella prima metà di gennaio 2020. L’obiettivo, ha detto von der Leyen, «è conciliare l’economia con il nostro Pianeta e quindi tagliare le emissioni ma creare occupazione e rafforzare l’innovazione. Occorre un nuovo modello di crescita: sono convinta che quello vecchio, basato su combustibili fossili e inquinamento, sia da superare».