La festa degli anziani, con Benedetto XVI domenica 28 settembre 2014 in piazza San Pietro, vede decine di migliaia di nonni giunti dai vari continenti attorno a Papa Francesco che, con un gesto di squisita cortesia, accompagna il Papa emerito a sedersi: «Ho detto tante volte che mi piaceva tanto che abitasse in Vaticano, perché era come avere il nonno saggio a casa». Parecchi si reggono al bastone, altri sono in carrozzella, altri sono accompagnati. Un’arzilla vecchietta su un cartello rivendica i suoi 106 anni. Per la gioia dei nonni si esibiscono: Andrea Bocelli «Con te partirò», Massimo Ranieri «Ti voglio bene assai», Claudio Baglioni «Strada facendo».
«Ogni nonno riceva la visita di un angelo!» auspica Papa Francesco nel messaggio per la prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, il 25 luglio 2021, sul tema «Io sono con voi tutti i giorni» (Matteo 28,20). Vocazione della terza età è «custodire le radici, trasmettere la fede ai giovani e prendersi cura dei piccoli»: «Vorrei che ogni nonno e nonna, ogni anziano e anziana – specie chi è solo – riceva la visita di un angelo. Anche quando tutto sembra buio, il Signore continua a inviare angeli, a consolare la nostra solitudine».
Angeli «avranno il volto dei nostri nipoti, o dei familiari, degli amici, di quelli che abbiamo conosciuto in un momento difficile». Bergoglio si colloca tra gli anziani (il 17 dicembre compirà 85 anni): «Tutta la Chiesa ci è vicina e ti è vicina, si preoccupa di te, ti vuole bene e non vuole lasciarti solo!». Nella pandemia «tanti se ne sono andati, o hanno visto spegnersi la vita dei propri sposi o dei propri cari, troppi sono stati costretti alla solitudine per un tempo lunghissimo». Ora gli angeli riportino «abbracci e visite» agli anziani. Se non si onorano gli anziani, non c’è futuro per i giovani. «Io ho ricevuto la chiamata a diventare vescovo di Roma quando avevo raggiunto l’età della pensione»: quando è stato eletto il 13 marzo 2013 aveva 76 anni. «Ma il Signore è eterno e non va mai in pensione». «Ben vengano le case per gli anziani… purché siano veramente case, e non prigioni. Non ci devono essere istituti dove gli anziani vivono dimenticati, nascosti, trascurati».
Francesco ha istituito la «Giornata mondiale per i nonni e gli anziani» nella quarta domenica di luglio – quest’anno il 25 – in prossimità della memoria liturgica dei Santi Gioacchino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria e «nonni» di Gesù: «Lo Spirito Santo suscita negli anziani pensieri e parole di saggezza: la loro voce è preziosa perché canta le lodi di Dio e custodisce le radici dei popoli». La prima «Giornata» ha luogo nel cuore dell’Anno della famiglia «Amoris laetitia» e Francesco presiederà la Messa in San Pietro il 25 luglio. Dei Santi Gioacchino e Anna parla il «Provangelo di Giacomo», scritto apocrifo del II secolo dopo Cristo. La liturgia orientale li ha inseriti subito nel culto. L’arcivescovo Luigi Bressan ricorda che «a Muscat in Oman esiste la tomba di “Imran”, nome che il Corano dà a Gioacchino, papà di Maria: è un luogo di devozione».
Nell’esperienza di Jorge Mario Bergoglio la figura dei nonni è centrale nella trasmissione della fede ai giovani. Il 12 dicembre 2014 a una delegazione dell’Esercito della salvezza racconta: «Quando avevo quattro anni – era nel 1940 – andavo per strada con mia nonna. In quel tempo c’era l’idea che tutti i protestanti andavano all’Inferno. Dall’altra parte del marciapiedi venivano due donne dell’Esercito della salvezza. Ricordo come se fosse oggi, ho detto a mia nonna: “Quelle, chi sono? Monache, suore?”. E mia nonna: “No. Sono protestanti. Ma sono buone”. Così mia nonna mi ha aperto la porta all’ecumenismo: la prima predica ecumenica che ho avuto». È la terza giornata che Bergoglio istituisce: «Giornata della Parola di Dio» nella terza domenica del tempo ordinario verso fine gennaio; «Giornata dei poveri» nella festa di Cristo re, nella quale ha fissato la celebrazione diocesana della «Giornata mondiale della gioventù», spostata dalla domenica delle palme.