La Regione ha scelto di rilanciare il Gioco d’Azzardo

Piemonte – Approvata la nuova legge che allenta i limiti per il contrasto al gioco d’azzardo patologico abrogando la norma del 2016. L’allarme della Delegazione Caritas regionale. Uno slot mob a Mirafiori Sud promosso da “The Economy of Francesco”

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Alla fine hanno prevalso i grandi poteri economici. La salvaguardia della salute delle persone è passata in secondo piano. È stata approvata nel pomeriggio di giovedì 8 luglio dal Consiglio Regionale del Piemonte, grazie ai voti della maggioranza di centro destra, la nuova legge a contrasto del gioco d’azzardo patologico che abroga la norma del 2016 votata all’unanimità durante l’allora Giunta Chiamparino che si dimostrò all’avanguardia in Italia: i dati di Ires Piemonte e del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) mostrano gli indiscussi benefici per quanto concerne l’argine all’insorgere delle dipendenze.

La nuova legge consente a sale gioco, scommesse e tabaccai che avevano dismesso le slot machine e i video lottery dopo l’entrata in vigore della norma del 2016 di reinstallarli anche in caso di cambi di titolarità. Vengono inoltre ridotte le distanze delle sale slot dai luoghi “sensibili” (scuole, ospedali, istituti di credito, bancomat, parrocchie,…)

«Man mano che aumenterà la densità degli apparecchi», sottolinea Paolo Jarre, già coordinatore dei servizi regionali per il contrasto al gioco d’azzardo patologico, «torneranno ad aumentare anche le occasioni di gioco sia per i giocatori già in cura che per ‘i nuovi inizi’. La legge del 2016 aveva infatti un effetto protettivo che puntava a ridurre le occasioni di approccio al gioco». Il Piemonte è arrivato ad avere un locale con slot machine ogni 3 mila abitanti contro uno ogni 980 abitanti nel resto d’Italia (dati Ires – gennaio 2021), «la regione piemontese», osserva Jarre, con la nuova legge tornerà ad avvicinarsi  alla media italiana. Aumenterà, inoltre, la prevalenza di gioco che in Piemonte si attesta sui 10 punti percentuali in meno rispetto al dato nazionale».

«Mi auguro», continua Jarre, «che gran parte dei tabaccai che avevano provveduto a rimuovere le macchinette, avendo riscontrato benefici, non le rimettano. Allo stesso modo i sindaci potrebbero non modificare le ordinanze che già avevano attuato sia sulle distanze delle sale slot dai luoghi “sensibili”»

Prosegue la protesta delle associazioni piemontesi, molte legate al mondo cattolico, che negli ultimi anni hanno lavorato molto sul tema con ricerche approfondite presentate al Consiglio Regionale.

Sabato 10 luglio anche  a Torino è approdato lo Slot mob organizzato dai giovani di “The Economy of Francesco” e dal Movimento Slot Mob. La manifestazione si è tenuta in un bar in via Onorato Vigliani nel quartiere Mirafiori Sud dove il proprietario dell’esercizio ha raccontato il dramma di intere famiglie finite sul lastrico a causa del gioco: «ho visto pensionati», ha detto, «giocarsi l’intera liquidazione in pochissimo tempo, anche 50 mila euro, e padri e madri di famiglia spendere somme ingenti tanto da non essere più in grado di comprare i vestiti ai propri figli».

A suonare l’allarme c’è anche la Caritas. Il delegato regionale Pierluigi Dovis era stato ascoltato nelle audizioni dell’apposita Commissione in Consiglio Regionale.

«Mi pare», afferma Dovis, «che nel percorso fatto prima di arrivare all’approvazione della nuova legge ci sia stata una scarsa disponibilità all’ascolto effettivo dei soggetti che più direttamente sono a contatto con le persone esposte ai rischi dell’azzardo».

Dovis auspica poi che «vengano perlomeno messe in atto nel modo più preciso e approfondito possibile quelle dimensioni educative sulle conseguenze del gioco d’azzardo in modo che ciò che non viene vietato dalla legge possa almeno essere assunto come dimensione di comportamento da parte delle persone». Il delegato regionale Caritas chiede, infine, l’istituzione di un Tavolo di confronto permanente su questo tema in modo da monitorare costantemente il fenomeno e verificare se le norme di legge riescono ad arginare o meno le problematiche che vengono registrate».

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