La Rete dei Comuni Solidali verso il vertice dei Paesi «ultimi della Terra»

«The last Twenty» – I rappresentanti delle 20 nazioni più povere della terra per reddito, qualità della vita, condizioni socio-sanitarie si riuniranno a settembre a Reggio Calabria e ad ottobre a Milano e a Roma per confrontarsi su flussi migratori e politiche di accoglienza, mutamento climatico, tutela ambientale

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Un’alleanza tra Ente pubblico e no-profit per sostenere progetti di cooperazione internazionale. L’idea germina a Carmagnola nel 2003, sostenuta dal sindaco Angelo Elia, insegnante di religione e dall’assessore alla Cultura Coco Cano, artista uruguayano, profugo politico. Prende vita così «Comuni della Terra per il Mondo» che, sempre nel 2003, dà vita a Pinerolo all’Associazione Recosol, rete dei Comuni Solidali. Coco Cano disegna il logo con le due frecce bicolore che si uniscono.

Il primo progetto è in Perù, a Cuzco, dove Vittoria Savio, un’insegnante di Chieri, aveva fondato una casa per bambine altrimenti destinate alla strada. Sempre in Perù, a Yurimaguas, in Alta Amazzonia, prende forma «Indocumentados»: amministratori di Comuni italiani aiutano quelli locali a organizzare l’anagrafe.

Oltre a Pinerolo e Carmagnola si associano a Recosol altri 100 Comuni, oggi sono 298 gli Enti locali in tutta Italia, una novantina in Piemonte, tra gli ultimi la Città Metropolitana di Torino.

«Tra i primi aderenti il comune di Sambuco, 87 abitanti in provincia di Cuneo», ricorda Chiara Sasso, membro del gruppo di coordinamento nazionale, presieduto dal quarantenne calabrese Giovanni Maiolo, «a dimostrazione che per partecipare a progetti di cooperazione decentrata non occorrono grandi budget o uffici predisposti, basta la volontà politica. Sambuco per anni ha contribuito, raccogliendo fondi con cene e feste, a finanziare progetti in Niger».

La quota di adesione a Recosol è simbolica, 50 euro all’anno per i comuni con meno di 5000 abitanti, 100 per quelli più grandi; questo perché «siamo consapevoli che solo attraverso la contaminazione delle buone pratiche si possono costruire ‘reti’ diverse», spiega Sasso. L’associazione mette a disposizione tre specialisti – retribuiti con un fisso o in percentuale – che aiutano i soci a compilare i bandi dell’Unione Europea, dello Stato italiano o delle Regioni per la cooperazione internazionale.

Molte le iniziative in Africa sostenute da comuni piemontesi tra il 2004 e il 2010, soprattutto nel Sahel, in particolare in Mali e in Niger, come gli orti per le donne nella periferia di Niamey: iniziata nel 2006 ha migliorato la qualità della vita nei villaggi e portato benessere diffuso.

Quando l’ondata migratoria dalle coste africane diventa emergenza Recosol collabora con i Comuni che aderiscono al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati del Ministero dell’Interno e con l’Asgi (Associazione per gli Studi giuridici sull’immigrazione). Nascono il centro di Bardonecchia per l’assistenza ai migranti, ospitato in un locale della stazione messo a disposizione dalle Ferrovie, e il punto Caritas di Oulx che intercetta i migranti in rotta verso la Francia informandoli degli enormi rischi che comporta l’affrontare i sentieri dell’Alta Valle di Susa durante i mesi invernali.

La sfida per il 2021 si chiama «The Last Twenty», contraltare del G20, il forum internazionale dei Paesi più ricchi e potenti del mondo, quest’anno presieduto dall’Italia, che si terrà a Roma dal 21 al 23 ottobre.

I rappresentanti dei 20 Paesi «ultimi della Terra» per reddito, qualità della vita, condizioni socio-sanitarie si riuniranno a settembre a Reggio Calabria e ad ottobre a Milano e a Roma per confrontarsi su flussi migratori e politiche di accoglienza, mutamento climatico, tutela ambientale, salute, altre economie, contrasto alla povertà e alla malattia, rilancio della cooperazione internazionale e del commercio equo e solidale, responsabilità della Ue. Il documento finale sarà inviato ai membri del G20.

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