La necessità di lavoro in una città in cui quasi il 40% di giovani è disoccupato e centinaia di padri e madri perdono il posto prima di raggiungere la pensione, è una delle emergenze che sollecitano da anni le 68 conferenze di San Vincenzo de’Paoli della diocesi che fanno riferimento al Consiglio Centrale di Torino. Per questo il convegno annuale, a cui sono invitati a partecipare i 775 confratelli e consorelle che operano nelle conferenze delle parrocchie della diocesi, quest’anno ha come tema «Impegno per il lavoro». La mancanza di occupazione, conseguenza della crisi economica, si somma infatti alle urgenze e ai disagi «tradizionali» delle famiglie e degli anziani che chiedono aiuto: casa, malattia, dipendenze, alcolismo, separazioni, immigrazione…
Sabato 1 dicembre presso il Centro congressi dell’Unione industriale (via Vela 17) dalle 8.30 i Vincenziani chiamano a raccolta le istituzioni e la comunità cristiana per fare il punto degli interventi sul territorio per far fronte alle richieste sempre più pressanti di coloro che bussano alle parrocchie e non riescono ad arrivare alla fine del mese. Nel 2017 sono stati seguiti dalle conferenze torinesi 3.654 nuclei famigliari per un totale di 12.963 persone, sono stati distribuiti per aiuti diretti e per casi particolari euro 989.333 euro e distribuiti oltre 325.000 chilogrammi di alimenti.
«Sono evidenti le difficoltà di coloro che in povertà non trovano lavoro e di chi, perdendo il lavoro, si impoverisce. Riteniamo che la San Vincenzo debba impegnarsi sempre più e meglio in questo settore perché il lavoro, oltre a essere naturalmente fonte di sostentamento per l’uomo, è una delle condizioni per sviluppare una società indirizzata verso principi di libertà e giustizia, non ridotto a puro mezzo di produzione, ma come promotore della dignità umana» spiega Giovanni Bersano, oncologo, presidente del Consiglio Centrale torinese. «Da oltre 20 anni la San Vincenzo di Torino si preoccupa del problema lavoro promuovendo tirocini formazione che consistono nella ricerca di imprese che possano occupare persone prive di lavoro per attività specifiche della durata di tre o di 6 mesi. In questi anni la San Vincenzo ha finanziato tirocini per circa un milione di euro con un impegno enorme da parte di alcuni confratelli dedicati a questo settore che non finirò mai di ringraziare». Inoltre da due anni si è affiancato un gruppo di confratelli che cerca sinergie con altre organizzazioni, ecclesiali o laiche, per cercare di colmare la carenza occupazionale in rete «promuovendo accoglienza e accompagnamento delle persone nel luogo di lavoro». «La San Vincenzo torinese» conclude Bersano «è una realtà viva e vitale, anche se non ama apparire: siamo circa mille operatori, tra confratelli, consorelle e volontari che si spendono per portare conforto, vicinanza, strumenti e mezzi di sostentamento alle persone in difficoltà e, grazie alla generosità della comunità cristiana, abbiamo risorse che ci permettono di essere efficaci e incisivi. Per questo abbiamo fatto uno sforzo come Consiglio per organizzare questo convegno in un luogo come l’Unione industriale anche per dare un pubblico riconoscimento all’instancabile opera di tanti vincenziani in sinergia e in unità di intenti con altre organizzazioni istituzionali, profit e non profit».
Il programma – Sabato, dopo i saluti dell’Arcivescovo e di Riccardo Rosi, vicepresidente Unione Industriale, interviene l’economista Mauro Zangola su «La mancanza di lavoro e le ricadute sociali: il particolare disagio dei giovani torinesi». Si prosegue con gli interventi di Gaetano Quadrelli dell’ Ufficio pastorale del Lavoro, Pier Luigi Dovis, direttore Caritas diocesana, Gianna Pentenero e Alberto Sacco, rispettivamente assessori regionale e comunale al Lavoro. Alle 11 la tavola rotonda «Sinergie e progetti» con Pierangelo Gisonno e Luisella Garelli della San Vincenzo, Marco Canta, cooperativa sociale Orso, Melina Murabito, Centro Lavoro Torino; Claudia Boetti, fondazione Casa di carità arti e mestieri e Alberto Carpinetti, dell’Ucid. Concludono don Paolo Fini e Giovanni Bersano.