A Torino ogni giorno vengono presentate mediamente 18 richieste di esecuzione di sfratto: sono già 388 quelle pervenute nei primi venti giorni del 2022, per altrettante famiglie destinate a perdere la casa in cui vivono. I dati forniti alla Regione Piemonte dagli Uffici notificazioni, esecuzioni e protesti (Unep) della Corte d’Appello di Torino sono allarmanti. L’assessore regionale alle Politiche per la Casa Chiara Caucino ne ha parlato lo scorso 9 febbraio durante una seduta della seconda Commissione del Consiglio Regionale.

Se il trend venisse confermato, a fine 2022 le richieste di sfratto esecutivo nella città di Torino supererebbero quota 6.700, il valore più alto degli ultimi anni. Secondo il Ministero dell’Interno le richieste furono 4.669 nel 2017, 4.926 nel 2018 e 3.136 nel 2019.
Nel 2020 e nel 2021 vigeva il blocco degli sfratti per l’emergenza Covid-19, ma ora questo blocco non c’è più. «Ci aspettiamo», avverte l’assessore Caucino, «un aumento della pressione sul sistema delle case popolari, in particolare sulle richieste di assegnazioni di alloggi per emergenza abitativa». Migliaia di persone in difficoltà, in situazioni di disagio, di malattia o di disabilità non godono più di nessun «blocco», e ad esse si aggiungono le persone che non riescono più ad onorare il canone d’affitto o a sostenere le spese dell’abitazione a causa dei rincari delle bollette. (…)
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