L’area ex Moi diventerà un polo di housing sociale

Lingotto – Le 7 palazzine dell’ex villaggio olimpico Moi in via Giordano Bruno, fino ad un anno da occupate dai profughi, diventeranno un polo di housing sociale per studenti e giovani lavoratori. I lavori prenderanno il via a settembre

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Inizia a prendere forma il progetto di riqualificazione delle palazzine dell’ex villaggio olimpico Moi in via Giordano Bruno a Torino, annunciato un anno fa dal sindaco Chiara Appendino, in occasione della liberazione dell’ultimo edificio occupato dai profughi. Oltre all’accompagnamento dei dimoranti verso l’autonomia abitativa e lavorativa il progetto «Moi, migranti un’opportunità di inclusione», promosso da Comune, Prefettura, Regione, Diocesi e Compagnia di San Paolo, mirava alla riconversione dell’area da troppo tempo abbandonata al degrado.

La scorsa settimana è stata perfezionata la cessione della proprietà delle palazzine ex Moi, passata dal Fondo Città di Torino, gestito da Prelios Sgr, al Fondo «Abitare Sostenibile Piemonte», gestito da Investire Sgr con il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti, Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt.

Il piano prevede la completa ristrutturazione dell’area di borgo Filadelfia, nel quartiere Lingotto, dove nascerà un complesso di residenze sociali, con oltre 400 posti letto dedicati alla residenzialità temporanea a tariffe convenzionate per studenti e giovani lavoratori. A regime le residenze saranno gestite da «Camplus», provider italiano di housing per studenti universitari, con 10.000 posti letto, di cui 2.000 a Torino dal prossimo anno accademico.

La prima fase dei lavori, che prenderà il via a settembre, prevede la rimozione di tutte le parti non direttamente strutturali, a cui seguirà la ristrutturazione vera e propria.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Appendino: «con il trasferimento della proprietà delle sette palazzine dell’area ex Moi al Fondo Abitare Sostenibile Piemonte e attraverso il progetto che ne prevede la destinazione ad housing sociale, il quartiere e i suoi abitanti si riapproprieranno definitivamente di quegli spazi che, per troppo tempo, erano stati abbandonati e diventati teatro della più grande occupazione abusiva d’Europa. Si avvia a compimento il processo di rigenerazione e di restituzione alla cittadinanza di quella porzione di ex villaggio olimpico dopo che il proficuo lavoro di squadra – compiuto da istituzioni, Diocesi e fondazioni di origine bancaria – aveva consentito di liberare le palazzine senza tensioni, proponendo agli occupanti la possibilità di seguire percorsi di autonomia abitativa e lavorativa».

Il presidente della Circoscrizione 8 Davide Ricca auspica che il progetto di riqualificazione non si concentri solo sull’area delle palazzine ma guardi ad una rivitalizzazione complessiva del quartiere. «Con l’avvento del Parco della Salute e con l’entrata in funzione del grattacielo della Regione Piemonte», evidenzia Ricca, «la zona diventerà uno dei centri direzionali della città. Rivolgo dunque l’appello all’amministrazione comunale, alle istituzioni e alle fondazioni bancarie a non sprecare l’occasione di rilancio di un quartiere strategico per la città».

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