Obbligo di denuncia alle autorità civili degli abusi su minori. La svolta avviene con l’aggiornamento delle «linee-guida» approvate dalla 73ª assemblea (20-23 maggio 2019) dell’episcopato italiano. L’assemblea affronta anche la difficile situazione nelle zone terremotate: il capo del Governo Giuseppe Conte vedrà i vescovi delle diocesi terremotate dell’Italia centrale. Il Sinodo della Chiesa italiana, ipotizzato anche da Papa Francesco, richiede tempi lunghi. Infine la ripartizione dell’8 per mille.
La Chiesa italiana intensifica la lotta agli abusi su minori e soggetti deboli. Punto fondamentale delle «Linee guida sulla tutela dei minori» è l’«obbligo morale» per i vescovi di denunciare alle autorità civili i sacerdoti e i religiosi per i quali, dopo un’indagine previa, le accuse di pedofilia appaiono verosimili. La vittima o la famiglia, per ragioni di riservatezza, si possono opporre alla denuncia e questo va registrato. I vescovi ribadiscono la necessità di: un rinnovamento ecclesiale; l’ascolto delle vittime e la loro presa in carico; l’impegno per sviluppare nelle comunità una cultura della protezione dei minori, di cui è parte integrante la formazione degli operatori pastorali; una selezione prudente dei candidati al sacerdozio e alla vita religiosa; la collaborazione con l’autorità civile nella ricerca della verità e nel ristabilimento della giustizia; la scelta della trasparenza e di un’informazione corretta, attenta a evitare strumentalizzazioni e parzialità; l’individuazione di strutture e servizi per promuovere la prevenzione grazie all’apporto del laici.
La situazione nelle zone terremotate del Centro Italia è molto deteriorata. Nella conferenza stampa finale il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Cei, si dice molto preoccupato dopo un recente viaggio nel cratere del sisma: «La ricostruzione procede molto lentamente. Sulle macerie è cresciuto il muschio». I giornalisti insistono sulla politica. Il presidente non giudica «la fede di nessuno ma la politica deve essere laica». Invita i cittadini ad andare alle urne: «I vescovi oltre a sottolineare che all’Europa unita non c’è alternativa, come insegna la Brexit, chiedono un’Unione più democratica e “leggera”, non ricattatoria verso i Paesi più deboli. Io ho una mia visione della politica, basata sull’antropologia, il bene comune, la solidarietà e l’accoglienza», valori assenti dall’orizzonte della destra xenofoba e razzista, in Italia e in Europa.
«Modalità e strumenti per una nuova presenza missionaria» è il tema della 73ª assemblea: ciò significa – spiega Bassetti – «un nuovo modo di essere Chiesa e significa avere a cuore la dignità delle persone: la vita nascente e la vita al tramonto, i giovani, il lavoro, le famiglie e le persone migranti». Particolare attenzione anche alla tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. Il presidente Bassetti metaforicamente «batte i pugni sul tavolo» per il Terzo Settore: «Restano antichi pregiudizi per le attività sociali svolte dal mondo cattolico, pregiudizi che non consentono di avere una normativa adeguata alle esigenze di centinaia di migliaia di persone. Un mondo di progetti, spazi e valori che, in una società libera e plurale, dovrebbe essere favorito e agevolato. Si rimane sconcertati quando si manda un segnale di segno opposto, intervenendo senza giustificazione per raddoppiare la tassazione sugli enti che svolgono attività non commerciali». Sono i frutti nefasti della politica grillino-leghista. Il comunicato finale denuncia «la mancanza di rispetto e valorizzazione di quella società organizzata e di quei corpi intermedi che sono espressione di sussidiarietà che spesso supplisce alle carenze dello Stato. Vi si riconosce anche un attacco al mondo cattolico», che caratterizza la politica grillino-leghista.
«Se arriva una nave e c’è il mare in tempesta non posso chiudere il porto» scandisce il presidente. Del progetto europeo è parte integrante il Mediterraneo. Per questo il 19-23 febbraio 2020 si svolgerà a Bari «un incontro di riflessione e spiritualità per la pace», un’iniziativa proposta da Bassetti alla quale tiene molto. Parteciperanno vescovi di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L’iniziativa è inter-religiosa ed ecumenica e, presumibilmente, parteciperanno rappresentanti delle religioni ebraica e islamica e delle confessioni cristiane, specie gli ortodossi. Confida Bassetti: Papa Francesco non solo ha benedetto l’iniziativa ma vi ha posto il suo sigillo assicurandoci la sua partecipazione».
Quasi l’80 per cento dei contribuenti destina l’8 per mille alla Chiesa cattolica. Nella dichiarazione dei redditi, seguono lo Stato e la Chiesa valdese che, negli anni Ottanta, «sparò a zero» contro l’iniziativa dei cattolici «papisti». Il numero dei firmatari nella dichiarazione dei redditi è diminuito dell’1,28 per cento (79,94 per cento rispetto all’81,22 per cento) ma la somma donata cresce e torna sopra al miliardo di euro. Lo comunica il ministero dell’Economia e delle Finanze. Il totale è 1.133.074.425,15 di euro. Ecco come l’assemblea Cei ha suddiviso questo «tesoretto». Esigenze di culto,catechesi e pastorale: 436.473.000, di cui 156.000.000 alle diocesi; 132.000.000 all’edilizia di culto (107.000.000 all’esistente e alla nuova edilizia di culto; 25.000.000 alla tutela beni culturali); 73.473.000 al fondo per la catechesi e l’educazione cristiana; 13.500.000 ai Tribunali ecclesiastici regionali; 61.500.000 alle esigenze di rilievo nazionale. Interventi caritativi: 285.000.000, di cui 150.000.000 alle diocesi (per la carità), 70.000.000 al Terzo Mondo, 65.000.000 alle esigenze di rilievo nazionale. Sostentamento del clero: 384.000.000. Accantonamento: 27.601.000.
Pier Giuseppe Accornero