Come denunciato da La Voce e il Tempo a fine luglio, quando nel pieno dell’estate alle Molinette furono tagliati 24 posti letto nel reparto di Medicina generale per mancanza di personale, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi intervenendo martedì 10 settembre in Consiglio regionale ha confermato l’allarme sulla mancanza di medici nei Pronto soccorso del Piemonte.

«Ad oggi», ha detto, «mancano all’appello 150 medici: o impieghiamo medici non specializzati o chiudiamo i Pronto soccorso. Alcuni direttori generali non ce la fanno più a gestire il servizio con le poche forze a disposizione». Negli scorsi giorni i dirigenti dell’ospedale di Bra hanno lanciato l’allarme all’assessorato alla Sanità. «Una crisi», ha sottolineato l’assessore, «causata dalle sciagurate politiche nazionali di formazione degli ultimi anni: il 60% dei dottori usciti dalle Università non ha potuto entrare in una specialità».
La Regione per far fronte all’emergenza fronteggerà la carenza di specialisti formando in sei mesi medici generici per inserirli nei pronto soccorsi ospedalieri. La Giunta si è, infatti, impegnata a passare dalle attuali 10 borse di studio disponibili a 15 con uno stanziamento totale di 1 milione e 900 mila euro. «Nei prossimi mesi», ha annunciato l’assessore, «saranno attivate altre 35 borse di studio, finanziate da Fondazioni private, in modo da portare il Piemonte ai livelli di Lombardia e Veneto».
La Giunta ha, inoltre, ottenuto dal Ministero che alle 382 borse di studio finanziate fino ad oggi, ne vengano aggiunte altre 129, per un totale di 511 stanziate con fondi ministeriali. Icardi ha, infine, annunciato la firma di un protocollo d’intesa con l’Università degli Studi di Torino e del Piemonte Orientale per definire le modalità di svolgimento della formazione specialistica a tempo parziale per gli specializzandi in modo da consentire un rapporto di lavoro a tempo determinato presso le aziende del sistema sanitario regionale. Verrà, inoltre, predisposta la formulazione di una graduatoria separata per l’accesso al corso di formazione di Medicina generale per coloro che sono già stati dichiarati idonei in precedenti concorsi, senza borsa di studio. «Un’offerta formativa», ha concluso l’assessore, «che aumenterà il numero degli iscritti al corso di laurea di circa 150-170 unità».