Le prossime beatificazioni rimandate per la pandemia

Le date – Il 9 maggio ad Agrigento diventa beato il giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia; il 6 giugno a Chiavenna (provincia di Sondrio e diocesi di Como) suor Maria Laura Mainetti, uccisa da alcune ragazzine che beneficava; il 12 settembre a Varsavia il cardinale Stefan Wyszinski, primate della Polonia sotto la dittatura comunista

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Il giudice Rosario Livatino

La carmagnolese Anna Maria Rubatto sarà proclamata santa, presumibilmente in autunno. Per le beatificazioni e canonizzazioni si recupera il tempo della pandemia.

SETTE SANTI – Il 3 maggio 2021 Papa Francesco presiede il concistoro per la canonizzazione di sette beati: Lazzaro Pillai, detto Devasahayam, laico indiano, martire; César de Bus, sacerdote francese, fondatore dei padri della Dottrina cristiana; Luigi Maria Palazzolo, sacerdote bergamasco, fondatore delle Suore delle Poverelle (sei si sono sacrificate in Africa tra i malati di Ebola); Giustino Maria Russolillo, sacerdote napoletano, fondatore dei Vocazionisti e delle Vocazioniste; Charles de Foucauld, sacerdote francese, grande contemplativo che si ritirò nel Sahara; Maria Francesca di Gesù (Anna Maria) Rubatto, carmagnolese, fondatrice della Suore terziarie Cappuccine di Loano; Maria Domenica Mantovani, veronese co-fondatrice delle Piccole suore della Sacra Famiglia.

MARTIRI REDENTORISTI SPAGNOLI – Oltre alla canonizzazione equipollente di Margherita di Città di Castello, cieca e deforme scartata anche dai genitori, Francesco il 24 aprile 2021 ha autorizzato la Congregazione per le cause dei santi a promulgare i decreti che riconoscono il martirio di Vincenzo Nicasio Renuncio Toribio e di 11 compagni della Congregazione del Santissimo Redentore, uccisi in odio alla fede a Madrid nel 1936: nella guerra civile spagnola 1936-1939 si contano finora 1.903 beati e 11 santi. Ha riconosciuto le virtù eroiche, e quindi sono venerabili: Pietro Marcellino Corradini (1658-1743), vescovo di Frascati e cardinale, fondatore della Congregazione delle Suore Collegine della Sacra Famiglia; Emanuele Stablum (1895-1950), medico trentino, religioso dei Figli dell’Immacolata Concezione, che salvò numerosi ebrei; Enrique Ernesto Shaw (1921-1962), francese emigrato in Argentina, imprenditore e padre di famiglia; María de los Desamparados Portilla Crespo (1925-1996), laica spagnola e madre di famiglia; Anfrosina Berardi (1920-1933), bambina abruzzese de L’Aquila, una breve esistenza segnata dalla malattia e dalla preghiera.

CANONIZZAZIONE EQUIPOLLENTE – Francesco conferma le conclusioni della sessione ordinaria di cardinali e vescovi, membri della Congregazione, e decide di estendere alla Chiesa universale il culto della beata Margherita di Città di Castello del Terz’Ordine domenicano: nata intorno al 1287 a Metola nelle Marche e morta in Umbria a Città di Castello (Perugia) il 13 aprile 1320, è iscritta nel catalogo dei santi. La canonizzazione equipollente, applicata a beatificazioni e canonizzazioni, è una prassi grazie alla quale il Papa approva il culto popolare esistente da tempo, senza attendere il miracolo. Dal 2013 al 2021 Francesco ha canonizzato in tutto 899 santi – tra i quali i Papi Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II, Paolo VI – e 7 per equipollenza: Angela da Foligno (1248-1309), Pietro Favre (1506-1546), Giuseppe de Anchieta (1534-1597), Maria dell’Incarnazione Guyart (1599-1672), Francesco de Montmorency-Laval (1623-1708), Bartolomeo Fernandes dei martiri (1514-1590) e ora Margherita da Città di Castello.

RECUPERO DEL TEMPO PERDUTO – Le prossime beatificazioni: il 9 maggio ad Agrigento il giudice Rosario Angelo Livatino, ucciso dalla mafia; il 6 giugno a Chiavenna (provincia di Sondrio e diocesi di Como) suor Maria Laura Mainetti uccisa da alcune ragazzine che beneficava; il 12 settembre a Varsavia il cardinale Stefan Wyszinski, primate della Polonia sotto la dittatura comunista. Il 23 aprile a Santa Cruz del Quiché, in Guatemala, sono stati beatificati José María Gran e 9 compagni martiri, 3 sacerdoti e 7 laici dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù, «uccisi tra il 1980 e il 1991 – dice il Papa – tempo di persecuzione contro la Chiesa impegnata nella difesa dei poveri. Animati dalla fede in Cristo sono stati eroici testimoni di giustizia e di amore. Il loro esempio ci renda più generosi e coraggiosi nel vivere il Vangelo».

Pier Giuseppe Accornero

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