Le suore del Cottolengo in India: “si muore di Covid e di fame”

Bangalore – Continuano a superare i 200 mila i contagi giornalieri di Covid-19 in India che resta uno dei Paesi più colpiti al mondo dal Virus. Abbiamo raggiunto anche suor Mary Grace del Centro cottolenghino «White Field» a Bangalore nello Stato del Karnataka

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Continuano a superare i 200 mila i contagi giornalieri di Covid-19 in India che resta uno dei Paesi più colpiti al mondo dal Virus. I decessi sfiorano ancora i 4.000 al giorno. Sono oltre 320 mila i morti registrati dall’inizio della pandemia.

Dopo la missione del Cottolengo di Nilambur nello Stato del Kerala (c.f.r. La Voce e il Tempo del 9 maggio, pag. 11) abbiamo raggiunto anche suor Mary Grace del Centro cottolenghino «White Field» a Bangalore nello Stato del Karnataka, a sud-ovest del Paese.

Si tratta di un ampio agglomerato urbano multietnico alla periferia orientale della metropoli capitale del Karnataka. Lì le suore del Cottolengo, su un terreno appartenente all’Arcidiocesi di Bangalore, hanno costruito un convento con una scuola «speciale» per bambini diversamente abili, un Centro di fisioterapia, una Casa di formazione, un ostello per ragazze povere e con disabilità, fra cui alcune orfane.

suor Mary Grace

Suor Mary Grace, l’India continua ad essere fra i Paesi più colpiti al mondo dal Covid-19, anche a causa di una variante molto contagiosa. I media internazionali descrivono una situazione «terribile»: ospedali al collasso, mancanza di ossigeno, attrezzature e cure adeguate … Com’è la situazione nella zona di Bangalore dove è presente una missione cottolenghina con un centro residenziale per ragazze con disabilità, una scuola e servizi infermieristici a disposizione del territorio?

Gli ospedali nella nostra zona e in tutto il Paese sono insufficienti e non hanno attrezzature e dispositivi adeguati a curare i malati di Covid e quelli affetti da tutte le altre patologie. I pazienti sono in costante aumento. Non riscontriamo miglioramenti significativi rispetto alle settimane precedenti.

A Bangalore, dove è presente una missione cottolenghina, in questa situazione precaria cerchiamo costantemente di prevenire il contagio, sia nel nostro Centro che nel territorio.

Poichè le ragazze ospiti nella Casa Cottolengo «White Field» sono vulnerabili c’è una costante vigilanza da parte della nostra équipe. Poi ci affidiamo alla bontà della Divina Provvidenza.

Da dove è partita questa nuova variante del Virus che ha portato ad un peggioramento così repentino della pandemia?

Dopo la prima ondata sembrava che l’emergenza fosse ormai alle spalle. Da parte del Governo centrale e degli Stati c’è stato anche un tentativo di tornare gradatamente ad una normale quotidianità. Non conosciamo l’origine della nuova variante. I media ci dicono che è nata a dicembre 2020 e poi si è diffusa con una velocità impressionante da Pasqua in poi.

La situazione è grave in tutto il Paese o ci sono delle zone più colpite, quali?

La situazione è gravissima in tutto il Paese. Non solo a causa del contagio che dilaga a dismisura, ma anche della mancanza di lavoro in conseguenza dei diversi lockdown. Le persone che lavoravano a giornata, senza contratti, sono completamente rimaste senza occupazione. Così molte famiglie rischiano gravi conseguenze per la malnutrizione e l’insorgere di diverse malattie e, non di rado, anche di morire di fame. La pandemia sta provocando un aumento diffuso della povertà, soprattutto nelle zone già povere prima dell’emergenza.

Uno scorcio della città di Bangalore in India

Quali strategie il Governo o le amministrazioni locali stanno mettendo in campo per far fronte all’emergenza?

Purtroppo dal Governo centrale non è arrivato nessun aiuto in questa seconda ondata.

Nel vostro Centro avete persone contagiate? Avete avuti morti? Di cosa c’è bisogno maggiormente?

Ringraziando il buon Dio nel nostro Centro per ora non ci sono stati casi gravi né morti a causa del Coronavirus. Abbiamo attuato tutte le misure per rimanere protetti ma abbiamo bisogno di tutto: dagli alimentari alle medicine, dalle sementi da piantare all’aiuto per il materiale didattico per favorire il proseguimento della scuola. Necessitiamo di maggiori risorse e sostegni.

Come proseguono le attività del centro e della missione cottolenghina a Bangalore?

Come lei diceva, la nostra Casa Cottolengo a Bangalore offre aiuto alla popolazione con una Casa dove sono residenti circa 30 ragazze e giovani donne con disabilità. C’è una scuola «speciale» che offre sostegno a 95 bambini. C’è il servizio di fisioterapia che accoglie pazienti bisognosi di riabilitazione, senza distinzioni di religione o casta. Annualmente il passaggio è tra le 4.000/5.000 persone all’anno. Sono presenti anche ragazze e giovani in cammino formativo. Noi suore siamo impregnate in parrocchia, tra la gente, da cui siamo tanto benvolute.

Le persone stanno, infatti, davvero apprezzando il nostro servizio e, di conseguenza, aiutano i nostri bambini fornendo loro ciò di cui c’è bisogno, come provviste, verdure e denaro; alcuni svolgono anche attività di volontariato presso la scuola.

Abbiamo poi un problema annoso: la nostra scuola è regolarmente registrata presso il Governo del Karnataka che però non fornisce nessun sostegno per questi «bambini speciali». Per questo motivo abbiamo cercato di raccogliere fondi per pagare gli stipendi agli insegnanti in modo da non interrompere mai l’attività didattica.

Le Chiesa locale e le diocesi si sono mobilitate per fornire aiuti?

Le Chiese locali fanno quello che possono. Poi ci sono diverse Congregazioni religiose che cercano di andare incontro alle persone bisognose. Anche noi, oltre a custodire le ospiti del Centro, cerchiamo di sostenere le famiglie in difficoltà, con aiuti materiali o con la visita e l’ascolto.

Stanno arrivando aiuti dalla comunità internazionale?

Sì, confermiamo le notizie che giungono dai media e dai telegiornali.

I vaccini sono arrivati in India? Come procede la campagna di vaccinazione? Quale percentuale della popolazione è stata vaccinata?

I vaccini sono arrivati. Una parte della popolazione sopra i 45 anni (2%) ha ricevuto la prima dose. Sotto i 45 anni i vaccini sono a pagamento. Quindi si può immaginare… La campagna vaccinale ha avuto comunque scarsi risultati per il momento.

La ragion d’essere dell’opera cottolenghina è l’attenzione ai poveri e agli ultimi della società. «Se voi pensaste, e comprendeste bene qual personaggio rappresentano i poveri, di continuo li servireste in ginocchio», diceva san Giuseppe Benedetto Cottolengo. Come vivete la mission del Santo Cottolengo, in un momento così difficile di prova?

Cerchiamo di mantenere una serenità di vita nonostante questa dura prova. I nostri ospiti, nel rispetto delle regole anticontagio, continuano a svolgere attività giornaliere in base alle proprie abilità e competenze. Cerchiamo poi di portare aiuti alle famiglie della zona che hanno perso tutto, ma mancano fondi e risorse per far fronte a tutte le richieste. Continuiamo ad andare avanti con la fede e nella fiducia nella Divina Provvidenza. Avanti in Domino!

Stefano DI LULLO

Per sostenere le missioni cottolenghine in India duramente colpite dalla pandemia: http://donazioni.cottolengo.org/emergenza-covid-19-india/

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