Carissimi,
siamo al termine di due anni faticosi e dolorosi che hanno cambiato il mondo, la società, noi stessi. Sono stati mesi trascorsi spesso in casa, colmi di privazioni, di regole da rispettare per proteggerci dal Covid 19 che ha portato malati, morti, ferite fuori e dentro di noi. Ebbene, in quelle settimane, ad affiancare la straordinaria fantasia dei sacerdoti, dei diaconi, dei volontari e delle associazioni con Messe, preghiere, messaggi in streaming, c’era il nostro settimanale, «La Voce e Il Tempo». Tutti hanno potuto consultarlo, leggerlo, sfogliarlo anche gratuitamente e conoscere, così, le scelte, le iniziative, i problemi della grande comunità torinese, dell’Italia, del mondo.
Il giornale, risultato della riuscita unificazione de «La Voce del Popolo» e de «Il nostro tempo», ha interpretato bene un ruolo di legame tra le parrocchie, di stimolo alla fede, di specchio della creatività di un popolo che, nel tempo infausto del coronavirus, si è sentito così più unito e più forte, nella preghiera e nell’azione.
Ora è il tempo di far conoscere ancora di più «La Voce e Il Tempo» sul territorio. Insieme dobbiamo cercare di provocare nelle parrocchie, ma anche nelle associazioni e nelle tante realtà di volontariato, di assistenza e di solidarietà un’attenzione particolare, familiare, di concreta vicinanza ed impegno. Possiamo, e dobbiamo, far rivivere a molta gente la bella soddisfazione di avere in casa uno strumento che ci permetta di diffondere la Parola di Dio, la catechesi del Papa, i valori grandi come il rispetto della vita e delle persone, di tutte le persone. «La Voce e Il Tempo», gradualmente ma con costanza, sta diventando lo specchio della nostre comunità con un insieme equilibrato di notizie internazionali, nazionali, locali, della nostra grande Chiesa, della cultura, della scienza, della geopolitica mondiale.
Sono anni difficili per tutti i mezzi di comunicazione sociale: fondamentale resta il giornale di carta (che si tocca); facciamo crescere anche quello digitale con l’abbonamento veramente a portata di tutti. Sulla pagina web c’è ora uno spazio al quale mandare annunci di iniziative, scritti, filmati: può diventare un «filo diretto» e nello stesso tempo «memoria» delle nostre parrocchie, immagine vera di una comunità in cammino; infatti vi si possono inviare le testimonianze, la cronaca, i ricordi che, riordinati, diventeranno, volendo, degli e-book a disposizione di tutti. Sulla pagina web si possono aprire finestre sul mondo, sulle comunità, su associazioni, una specie di pagina aperta, una luce per illuminare le tante idee nate in questi mesi non facili. Presto ci saranno anche i banner per dare vetrina alle nostre scuole come per gli oratori, le famiglie, i gruppi. Giornale di carta, digitale, e-book. È come mettere insieme ieri, oggi, domani della comunicazione: una bella operazione. Noi ci abbiamo creduto; i giornalisti anche; facciamolo insieme.
Lo sforzo in corso è grande, ma è importante sviluppare un canale di informazione qualificato, fortemente radicato sui valori umani e cristiani, che contribuisca anche alla formazione e alla nostra crescita in un momento in cui l’incertezza degli orizzonti sociali è tanta. Sarò grato ad ognuno di voi per ciò che farete per il «nostro» giornale che ha messo insieme le memorie storiche di due settimanali, «La Voce del Popolo» ed «Il nostro tempo». Sfogliare «La Voce e Il Tempo» vuol dire aprire le porte sul mondo, le missioni, l’Italia, le città ed i paesi; significa fare anche un cammino di maturazione e far crescere una mentalità di sobrietà, condivisione, solidarietà. È una bella occasione. Ci conto. Grazie!
+ Cesare NOSIGLIA