L’Università torinese in cima alle classifiche europee

Rapporto – L’Università di Torino è il primo grande ateneo in Italia secondo il “ranking mondiale U-Multirank”, il progetto dell’Unione Europea che classifica 1.614 Università nel mondo. Parla il direttore della Pastorale universitaria don Peyron

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foto Silvia Vicari

L’Università di Torino è il primo grande ateneo in Italia secondo il ranking mondiale U-Multirank, il progetto di ranking lanciato quattro anni fa dall’Unione Europea, che classifica 1.614 Università nel mondo (su oltre 18mila totali), distinguendo 35 indicatori istituzionali raggruppati in 5 dimensioni: didattica, ricerca, trasferimento conoscenze, orientamento internazionale e contributo alla crescita regionale.

All’edizione del 2018 hanno partecipato 48 atenei italiani e l’Ateneo di via Verdi si colloca tra le eccellenze per i dati che riguardano la ricerca, il trasferimento della conoscenza e soprattutto la capacità di creare rapporti con il territorio con 8 indicatori con giudizio ‘A’ su una scala da A ad E. La valutazione della performance di UniTO in U-Multirank, un progetto finanziato dal programma Erasmus+, da Bertelsmann Foundation e dal gruppo Santander, presenta risultati superiori alla media in tutti gli ambiti considerati: l’Ateneo guidato da Gianmaria Ajani ed Elisabetta Barberis ottiene infatti anche 11 valutazioni di livello B (buono) relative a parametri delle cinque dimensioni e si attesta intorno alla media (6 valutazioni di livello C) rispetto alla qualità della didattica e all’internazionalizzazione.

In questa classifica l’Università di Torino si colloca tra le 200 migliori università del Continente. Secondo i responsabili del progetto: “L‘approccio trasparente e multidimensionale di U-Multirank è nato per mitigare i rischi di valutazioni parziali insiti nelle altre classifiche; e consente a studenti, università, aziende, responsabili politici e governi di fare confronti meglio informati sul rendimento delle università in tutto il mondo”. Questo tipo di ranking offre dunque un approccio alternativo costruito in modo da far emergere le caratteristiche e i punti di forza degli atenei. Il contesto in cui opera l’università e la sua missione sociale, la cosiddetta terza missione, è considerato a differenza di quanto avviene per le altre classifiche.

“Questo risultato – commenta don Luca Peyron, direttore della Pastorale Universitaria – porta due considerazioni pastorali. La prima che vi sarà un incremento degli studenti fuori sede con la necessità di residenzialità e più in generale di welfare universitario: aule studio, occasioni di tirocinio etc.”

Su questo fronte la Chiesa torinese si sta muovendo sia con i collegi universitari di ispirazione cattolica in particolare del circuito di Acuto sia con le parrocchie dando disponibilità di spazi per lo studio e la socializzazione come sta avvenendo nella parrocchia del SS. Nome di Gesù accanto al Campus Einaudi o la parrocchia di S. Bernardino.

“La seconda – continua don Peyron – riguarda proprio i nuovi indicatori di valutazione, quelli di impatto sociale. La Chiesa torinese potrà fare molto dando seguito alle più diverse azioni nate in seno all’Agorà del Sociale, per fungere da raccordo tra territori ed atenei”. Tra i progetti già in essere “la Pagina dei Saperi” realizzata con il nostro settimanale.

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