Rallenta la produzione nelle catene di montaggio del gruppo Fiat-Chrysler (Fca) a Mirafiori e Grugliasco. Fonti sindacali hanno comunicato che su tutte le linee Fca e Maserati stanno per scattare contratti di solidarietà con orario di lavoro ridotto del 59%. Presidente Champarino, è vero ciò che sostengono i sindacalisti Fiom, che l’azienda stia tradendo le promesse di rilancio negli stabilimenti di Torino?Tradimento non mi pare una parola corretta. È però evidente che i piani di sviluppo di Fiat-Chrysler a Torino sono in notevole ritardo. C’è poca chiarezza rispetto alle intenzioni dell’azienda su Torino.
Secondo Fiom la promessa fatta nel 2014 da Fiat, di tornare entro il 2018 alla piena occupazione negli stabilimenti italiani, «si rivela oggi illusoria e beffarda»…Io non sono in grado di fare previsioni. Certo in questo momento, come ho detto, c’è poca chiarezza sulle intenzioni del gruppo automobilistico. Quindi è urgente chiedere chiarezza. Mentre aspettiamo di conoscere il nuovo Piano industriale dell’azienda (è stato annunciato per giugno) rileviamo che la produzione sta rallentando anziché accelerare. A metà gennaio, insieme al sindaco Appendino, ho incontrato Fiom per ragionare su ciò che stiamo vedendo accadere.
Cosa avete concluso? Che entro la fine di febbraio, se possibile, allargheremo la riflessione a tutte le altre organizzazioni sindacali, di ogni colore.
Dopo di che? D’accordo con Appendino faremo un passo formale con i vertici di Fiat-Chrysler: chiederemo un incontro ufficiale, che ci permetta di formulare domande, ascoltare risposte, comprendere le strategie del gruppo industriale nel nostro territorio. È importante che l’incontro avvenga dopo aver ascoltato tutti i sindacati: dobbiamo compiere un’azione solida e coordinata, capace di farsi ascoltare da un’azienda che ormai non è più torinese; Fca ha una presenza importante nel nostro territorio, ma è ormai diventata una multinazionale americana.
Quando pensa che avverrà il vostro incontro con i vertici del gruppo industriale?Non c’è ancora un calendario, ma bisogna che l’incontro avvenga in fretta, senza perdere tempo, per inserirci nel percorso che porterà Fca al Piano industriale di giugno.