Una sanzione di 100 mila euro perché la Radio parrocchiale della Collegiata Ss. Pietro e Paolo apostoli di Carmagnola è entrata nelle frequenze radio militari. «Il 25 ottobre scorso, i Carabinieri con due tecnici del Ministero delle Imprese e Made in Italy» spiega il parroco don Dante Ginestrone «dopo i vari rilevamenti hanno accertato dell’utilizzo della frequenza del Ministero della difesa e si sono portati via l’apparecchiatura. Ovviamente non ero a conoscenza che la nostra emittente utilizzasse frequenze militari».
Ora il copioso verbale (6 pagine) che descrive i motivi del sequestro e commina la salatissima multa – insostenibile oltre che discutibile per la comunità della Collegiata – è «in mano ad un avvocato della parrocchia per capire se si può almeno ridurre la sanzione al minimo che, secondo i tecnici del Ministero, che ha disposto i controlli senza avvisarci preventivamente, potrebbe ammontare a 30 mila euro, se accettano le nostre motivazioni».
Ed eccole le motivazioni che don Dante – ignaro che la radio fosse utilizzata dalle Forze dell’ordine – ha spiegato ai parrocchiani anche sul bollettino della Collegiata. «La Radio parrocchiale sequestrata, che trasmetteva dal nostro campanile, è stata installata oltre 15 anni fa dal mio predecessore dalla ditta Orion/gt di Cormano per venire incontro alla solitudine di tanti anziani e ammalati chiusi nelle loro case con l’impossibilità di partecipare alla vita attiva e alle Celebrazioni liturgiche della parrocchia. Per questo la Radio è stata un servizio di grande solidarietà umana e cristiana: le persone che sintonizzandosi da casa con le loro radio sulle trasmissioni delle celebrazioni della comunità, si sono sentite partecipi della vita liturgica della parrocchia (Messe, funerali di congiunti e amici,matrimoni di nipoti o parenti, prime comunioni e cresime di parenti e conoscenti). Un modo per vivere la vita di comunità, sentirsi meno isolati avendo la possibilità anche solo via etere di ascoltare e pregare insieme: per un anziano che ha vissuto tutta la vita con fede frequentando la parrocchia la Radio è stata un servizio importante».
Poi è arrivato il Covid con l’imposizione – non solo per gli anziani e i malati – ma per tutti i fedeli – dell’isolamento forzato: la Radio è stata un «collante» per tanti carmagnolesi che nel lockdown non potevano partecipare alle Messe alla Collegiata e nelle altre parrocchie cittadine, come è accaduto in altre comunità della diocesi. Lo ha ricordato anche il sindaco Ivana Gaveglio sottolineando il prezioso servizio della Radio reso alla cittadinanza durante la pandemia.
«La Radio ha sempre solo trasmesso le celebrazioni liturgiche in diretta dalla Collegiata: non era una radio commerciale, non c’erano consigli per gli acquisti o pubblicità e la parrocchia non ha mai riscosso nessun compenso» aggiunge il parroco «un servizio totalmente gratuito e pastorale senza altri scopi, se non quello di tenere compagnia con la preghiera della propria comunità parrocchiale gli anziani e le persone sole che non potevano recarsi in chiesa».
«Quando sono arrivato come parroco, nel 2018, la Radio era già in funzione da una decina di anni e non mi sono mai posto il problema delle frequenze utilizzate» aggiunge don Ginestrone «non sono competente e ritenevo che tutto fosse organizzato secondo la legge, visto che la ditta era affidabile e conosciuta: mai mi sarei aspettato che la nostra Radio interferisse con la frequenze del Ministero della Difesa e tanto meno di arrecare danni a terzi. Negli anni ci sano state alcune riparazioni ma non mi è mai stato riferito di criticità nella trasmissione o di violazioni se no avremmo provveduto». La parrocchia vive delle libere offerte dei fedeli per far fronte alle sempre più pesanti spese, per i poveri e le persone più fragili della comunità: «questa sanzione è una cifra insostenibile per le nostre casse. Abbiamo solo tramesso Celebrazioni eucaristiche e incontri di preghiera che hanno fatto del bene a molte persone in difficoltà», conclude don Dante.