Se n’è andata anche la sede dei Vigili urbani di via Morandi 10, dopo il Comando dei Carabinieri di via Plava. «Il quartiere è sempre più distante dalle istituzioni che stanno man mano abbandonando la periferia sgretolando i punti di riferimento portanti per i cittadini di Mirafiori Sud». È la denuncia che il Comitato di cittadini «Borgata Mirafiori» lancia a La Voce e il Tempo a distanza di quattro anni dagli slogan dell’amministrazione pentastellata sul rilancio dei quartieri popolari con il «Piano Periferie», avviato all’inizio del 2017.

Il quartiere ha sempre fatto della parola «accoglienza» il programma di convivenza fin dagli anni Sessanta con l’imponente immigrazione di famiglie del Sud Italia che trovavano lavoro alla Fiat. E poi negli ultimi anni con l’arrivo di numerosi nuclei dai diversi continenti ed anche oggi grazie alla fruttuosa sinergia fra parrocchie, associazioni del territorio e servizi sociali che ha saputo portare sostegno a persone e famiglie colpite dalla crisi generata dalla pandemia. Ci troviamo in un quartiere dove si annidano tutti i problemi delle grandi periferie che devono ridisegnarsi nel periodo post-industriale. Molti dei quali restano nodi irrisolti.
L’inizio dell’«abbandono», secondo il Comitato, va ricercato nella riforma sul decentramento approvata nel 2015 dall’allora Giunta Fassino che portò le Circoscrizioni da 10 ad 8. L’ex Circoscrizione 10 (Mirafiori Sud) fu inglobata nell’attuale Circoscrizione 2 (Mirafiori Sud, Mirafiori Nord e Santa Rita) arrivando a comprendere un territorio di oltre 142 mila abitanti. «L’ex sede della Circoscrizione 10 in Strada comunale di Mirafiori», sottolinea Piercarla Bordiga, referente del Comitato, «era certamente un punto di riferimento per il quartiere che permetteva una partecipazione attiva della cittadinanza formata perlopiù da persone anziane. Con gli anni, nonostante l’entusiasmo iniziale per l’apprezzata attenzione dell’attuale amministrazione alle aree di periferia, sono diminuiti i servizi, anziché aumentare». Ed ecco l’elenco che i cittadini hanno stilato: «negli ultimi due anni, oltre ai Comandi dei Vigili urbani e dei Carabinieri, trasferiti altrove nonostante le numerose proteste dei cittadini degli ultimi mesi, hanno chiuso la piscina ubicata presso l’ex complesso scolastico e sportivo ‘E13’ in Strada Castello di Mirafiori, abbandonato al degrado, e la biblioteca ‘Mirafiori’ in corso Unione Sovietica presso l’Istituto tecnico Primo Levi, poli non sostituiti da altri. Mancano quindi centri aggregativi e culturali. Per non parlare delle numerose aree verdi della zona lasciate per lunghi periodi all’incuria». «Abbiamo proposto al Comune», prosegue la Bordiga, «di rimettere in funzione edifici dismessi per ospitare una biblioteca o punti di incontri, ma le nostre richieste sono sempre rimaste inascoltate».
«Pur con le difficoltà di amministrare un territorio molto ampio ed eterogeneo», ribatte la presidente della Circoscrizione 2, Luisa Bernardini, «siamo sempre disponibili ad ascoltare i cittadini e ad intervenire soprattutto nelle aree dove si concentrano più problematiche. Abbiamo infatti ottenuto di lasciare in funzione uno sportello della Polizia municipale, a disposizione dei cittadini, in Strada Comunale di Mirafiori dopo il trasferimento della sede dei Vigili urbani da via Morandi a via Pinchia, nella zona di corso Tazzoli. Inoltre abbiamo stanziato con una parte di variazione di bilancio fondi per il progetto ‘Quartieri solidali’ collegato al piano comunale ‘Torino solidale’ con aiuti per le famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria. Abbiamo inoltre stanziato fondi aggiunti da destinare agli enti, fra cui le parrocchie, che seguono persone nella fragilità. La collaborazione con il Terzo Settore è costante e proficua». «Abbiamo valorizzato in questo periodo di emergenza», prosegue il consigliere Vincenzo Camarda, «la casa del quartiere ‘Casa nel Parco’ (via Panetti) a supporto di associazioni e centri di ascolto parrocchiali».
Le cinque parrocchie di Mirafiori Sud (Unità pastorale 20) per far fronte all’emergenza della pandemia hanno maggiormente unito le forze anche con le associazione del territorio.
«Come comunità parrocchiali abbiamo stretto, in particolare, un ‘patto di comunità’ con la Fondazione Mirafiori», evidenzia il parroco di Santi Apostoli e Visitazione di Maria Vergine e San Barnaba, don Gianmarco Suardi, «ente con cui collaboriamo da tempo. Un’iniziativa che ci permette di creare sinergie virtuose per venire incontro alle situazioni di disagio del quartiere con l’emergere di nuove povertà. Molti volontari delle parrocchie prestano servizio anche nelle attività della Fondazione sul territorio».
Le due parrocchie hanno destinato una sala parrocchiale a magazzino per la raccolta di generi alimentari da desinare alle famiglie in difficoltà. È stata anche avviata una raccolta straordinaria di offerte per far fronte all’emergenza di nuclei che fino a ieri vivevano in modo decoroso. Fin dal primo lockdown è stato attivato un apposito numero di telefono per richieste di aiuto di diverso genere, ora attivo da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, tel. 011.19115158.
«Certamente», conclude don Suardi, «quando la Circoscrizione era delimitata al quartiere Mirafiori Sud il dialogo con le istituzioni era più semplice. Numerosi servizi sono stati dirottati facendo aumentare i disagi per i residenti. Ed è per questo che abbiamo rafforzato la rete di prossimità che in questo quartiere è sempre stata viva». Presso la parrocchia San Remigio è in funzione uno Sportello di accompagnamento al lavoro per il quartiere, mentre a San Luca, in via Negarville, da 30 anni è attivo il Centro di accoglienza per persone straniere senza tetto.