Mons. Valter Danna, viaggio pastorale in Kenya

Nairobi – Il vicario generale mons. Valter Danna e il Vescovo di Maralal, mons. Virgilio Pante, domenica 25 novembre hanno inaugurato presso la parrocchia di Tassia, dove operano i Fidei donum torinesi, la “Hall”, un’ampia struttura che ospiterà la Sunday school e incontri per i gruppi parrocchiali. GALLERY

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Mons. Valter Danna con i bimbi della parrocchia di Tassia alla periferia di Nairobi (foto Federica Bello)

Circa un anno fa,  nell’ottobre 2017, nel complesso parrocchiale di Tassia iniziavamo la costruzione della «Hall» ed ora il 25 novembre 2018 la inaugureremo solennemente. È  stata progettata con don Mauro Gaino (l’attuale parroco di Savigliano S. Andrea) e portata a termine da noi.

La parrocchia di Tassia è molto giovane perché lo divenne nel 2012 con l’arrivo di don Mauro Gaino e don Beppe Gobbo. È nella prima cintura di Nairobi, chiamata Embakasi east a circa 10 km dal centro; l’area è in forte espansione e accoglie molte famiglie giovani che arrivano dai villaggi in cerca di lavoro e prospettive di vita migliori. Non sappiamo con precisione il numero di cattolici presenti nella nostra parrocchia ma abbiamo circa 4.500 persone che frequentano le tre Messe domenicali.

In parrocchia erano già presenti una scuola materna e la «primary» ( elementari e medie) e la chiesa ma mancavano locali per accogliere gruppi, famiglie, cori…

Molte attività si concentrano alla domenica perché durante la settimana le persone sono impegnate al lavoro; la vita diurna a Nairobi inizia al mattino presto e per evitare il traffico molto pesante molte persone affrontano il viaggio verso il posto di lavoro verso le cinque e mezza-sei del mattino. Stessa cosa accade per gli studenti di tutte le età. Il ritorno alla sera è forse ancora peggiore e tutti i giorni la gente è costretta ad affrontare lunghe ed estenuanti code di traffico caotico ed indisciplinato per raggiungere casa verso le sette o otto di sera. Per questa ragione cerchiamo di limitare al massimo riunioni alla sera e ci limitiamo a celebrare messe nelle case per le «jumuiye».

Le «jumuiye» sono piccoli gruppi di famiglie di un determinato territorio che si ritrovano nelle case per pregare sulla parola di Dio, conoscere e coinvolgere altri cattolici presenti su quel territorio e svolgere un minimo di attività caritativa (visitare gli ammalati, aiutarsi vicendevolmente per matrimoni, funerali, malattie…). Noi circa una volta al mese cerchiamo di andare a celebrare da loro una Messa. Nella nostra parrocchia sono presenti 29 Jumuiye.

La domenica prima e dopo le messe i gruppi si ritrovano per portare avanti le loro attività. 1st mass choir, 2nd mass choir, 3rd mass choir, self help group, Catholic men association, Catholic women association, catholic justice and peace commission, Legio Mariae, Pontificial mission childhood, jouth, joung adult: questi sono i gruppi che la domenica hanno bisogno di una sala per ritrovarsi. Inoltre durante le messe tutti i bambini che non hanno ancora ricevuto la Prima Comunione si ritrovano in alcuni saloni per attività alternative.

Ogni domenica, sommando le tre messe (7.30-9-11) abbiamo circa 800 bambini che frequentano queste attività alternative chiamate «sunday school».

Ancora durante la domenica abbiamo i corsi per i catecumeni adulti (circa 100 per anno) e incontri con le famiglie per i battesimi dei bambini (circa 200 all’anno).

Credo che da questa breve descrizione, potete capire l’importanza di avere una Hall capiente. Il piano terra con quattro grandi sale sarà adibito per i bambini della sunday school; il primo piano ha una grande sala capiente che può ospitare circa 600 persone e che verrà utilizzata come sala ricevimento per battesimi, matrimoni, feste, incontri per i genitori della scuola, incontri di catechesi per la comunità o di Unità pastorale.

Al secondo piano abbiamo una serie di locali per incontri dei gruppi, dei cori, e di alcune «jumuiye» che si ritrovano alla domenica.

La Hall è costata 61 milioni di Kenya shillings che sono circa 530 mila euro.

Lo sforzo di oltre cinque anni da parte della comunità di Tassia è stato notevole, ma grazie al contributo di ognuno siamo stati in grado di completare l’opera. Due volte al mese per quasi 12 mesi circa 4.500 persone, cioè coloro che partecipano stabilmente alle Messe domenicali, hanno offerto una contribuzione straordinaria per la costruzione della Hall. I cattolici presenti in parrocchia sono di ogni estrazione sociale: dalla persona abbiente fino al povero o al poverissimo; tutti secondo le proprie possibilità hanno contribuito alla realizzazione. Certamente la grande affluenza domenicale ha agevolato e contribuito notevolmente al raggiungimento di questi risultati.

Vorrei ringraziare prima di tutto Dio Padre che mostra sempre la sua provvidenza in molti modi; sapere che alcune «jumuye» hanno raggiunto certi obbiettivi e sono state capaci, pur nelle loro ristrettezze economiche talvolta anche gravi, di offrire cifre consistenti è stato ed è, per noi, un grande segno di affetto verso la comunità e di stima verso questi cristiani.

Ringrazio tutti i cristiani di Tassia, la nostra diocesi di Torino, gli amici di Savigliano, tutti gli amici personali di don Beppe, don Mauro, don Daniele e miei che ci hanno aiutato con i loro contributi.

Proprio per questo motivo, inaugureremo la nuova Hall, intitolata al Beato Piergiorgio Frassati, durante la festa della parrocchia, Il nostro «family day».

Alla presenza del Vescovo di Mararal mons. Virgilio Pante (il cardinale di Nairobi John Njue era già impegnato!) e mons. Valter Danna, nostro vicario generale, accompagnato da Morena Savian dell’Ufficio missionario e da Federica Bello de «La Voce e il Tempo» alle 9.30 ci sarà l’inaugurazione della Hall.

La festa proseguirà con la solenne Messa alle 10.

Pranzo per tutti i partecipanti, circa 5 mila persone, offerto dalla parrocchia e nel pomeriggio intrattenimento con balli, danze, canti offerti da alcuni dei nostri gruppi o «jumuiye».

Immancabile la torta finale di 20 chili per la gioia di tutti i bambini e probabilmente un po’ meno gioiosa per gli uomini di Azione Cattolica che dovranno tenere a bada un migliaio di bambini scalpitanti per un pezzo di torta!

Don Paolo BURDINO, Fidei Donum a Nairobi

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