“C’è ancora un bisogno immenso, dentro questo mondo, del servizio che possono rendere dei cristiani che continuano a rimanere in attesa della venuta ultima del Risorto: è il servizio della speranza, è il servizio di un senso per le nostre esistenze e la nostra umanità”. Sono le parole che il nuovo Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa, mons. Roberto Repole, ha pronunciato nel pomeriggio di sabato 7 maggio a conclusione della solenne celebrazione di ordinazione episcopale e ingresso sul sagrato della cattedrale di San Giovanni Battista.
MONS. REPOLE: RINGRAZIAMENTO PER L’ORDINAZIONE EPISCOPALE
Un invito a farsi strumento di speranza e ad essere “sentinelle”: “In una lettera a Rodolfo il Verde, preposito di Reims, il padre dei certosini, san Bruno”, ha evidenziato, “confidava di vivere in un eremo con dei fratelli ‘che perseverando con saldezza nei loro posti di sentinella nelle cose di Dio, attendono il ritorno del Signore per aprirgli subito quando busserà’. Ecco, quel posto, quello della sentinella non è solo il posto dei monaci. È il mio posto, è il nostro posto, è il posto dei cristiani che, come dice san Pietro, rimangono sempre stranieri e pellegrini dentro questo mondo. Se torneremo con nuovo entusiasmo – pochi o tanti che siamo – ad abitare quel nostro posto, allora sbocceranno dalle nostre comunità delle opere benedette, capaci di cominciare a trasfigurare l’umanità. Se diserteremo il nostro posto, potremo anche fare tante opere, ma non ci toglieremo il gusto amaro dell’insensatezza e non avremo davvero niente da offrire ai nostri fratelli in umanità”.
Le parole di ringraziamento – dopo un lungo elenco di persone che hanno segnato il suo percorso umano, spirituale e sacerdotale – sono giunte al termine di una celebrazione che ha visto la partecipazione di 33 Vescovi, autorità civili e religiose, 200 presbiteri, 60 diaconi ed oltre un migliaio di fedeli.
Ad ordinare mons. Repole c’era l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, che gli ha ceduto il Pastorale e poi la presidenza, e co-ordinanti mons. Marco Arnolfo, Arcivescovo di Vercelli, e mons. Alfonso Badini Confalonieri, Vescovo emerito di Susa.
“Carissimo don Roberto”, ha sottolineato mons. Nosiglia nell’omelia, “oggi inizia per te una nuova vita che saprai senza dubbio gestire nel migliore dei modi secondo la tua esperienza e competenza. Anche se l’episcopato esige una tensione spirituale e pastorale, e non va mai dato nulla per acquisito, perché è una costante novità, di cui devi essere capace di farti partecipe e responsabile”.
Mons. Nosiglia, che ha donato al nuovo Arcivescovo la croce pettorale, ha infine affidato il suo ministero alla intercessione della Consolata: “I nostri Santi locali e la Madonna Consolata nostra patrona, alla quale sei devoto, ti accompagnino nel tuo cammino e ti siano vicini ogni giorno per infondere nel tuo cuore di pastore la speranza in Cristo, e nel tuo operare con sapienza pastorale. La gioia del Signore che ti ha scelto sia la tua forza”.
Prima della celebrazione il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, in rappresentanza di tutte le autorità civili e militari della città, ha rivolto un saluto e un augurio per una proficua collaborazione: “dobbiamo stare in campo, Chiesa e istituzioni, per correggere il disagio sociale”. Messaggio a cui mons. Repole ha risposto esprimendo la sua ferma volontà di proseguire il dialogo: “Per parte mia posso dire che sono certo che, come è avvenuto finora, la Chiesa che è in Torino continuerà ad offrire il suo specifico contributo e la sua collaborazione per la realizzazione di una vita sociale improntata alla giustizia, alla solidarietà, all’accoglienza dignitosa di ogni essere umano”.
Federica BELLO – Stefano DI LULLO