Martedì 24 novembre, mons. Cesare Nosiglia, si è recato a Cambiano per incontrare i lavoratori e le rappresentanze sindacali di Pininfarina Engineering e portare la solidarietà della Diocesi in un momento di grave crisi che l’azienda sta attraversando. La società ha, infatti, annunciato il licenziamento di 135 dipendenti. Di seguito pubblichiamo il discorso pronunciato dall’Arcivescovo.
Il Papa, nella sua ultima enciclica Fratelli tutti, dedica un passaggio proprio alla centralità del lavoro, ricordando che esso è «una dimensione irrinunciabile della vita sociale, perché non è solo un modo per guadagnarsi il pane, ma anche un mezzo per la crescita personale, per stabilire relazioni sane, per esprimere se stessi, per condividere doni, per sentirsi corresponsabili nel miglioramento del mondo».
Per questo, appena ho saputo delle difficoltà della vostra azienda conosciuta, rinomata e apprezzata nel mondo intero mi sono attivato, come ho già fatto altre volte di fronte ad analoghe difficoltà di aziende del nostro territorio. Come vi avevo promesso nell’incontro di Piazza Castello ho sollecitato le competenti autorità economiche e le istituzioni della Regione e dello stesso Ministero, per operare e trovare una soluzione appropriata ai problemi che si pongono, salvaguardando primariamente il vostro diritto di lavorare. Si tratta di una condizione indispensabile e necessaria che sta alla base di qualsiasi scelta. Da quanto mi è dato di poter conoscere mi pare che in un modo o in un altro questo obiettivo sia ritenuto essenziale, insieme ovviamente alle concrete possibilità di attivare una soluzione più generale che riguarda il futuro dell’azienda. Il sistema economico del nostro Paese non può fare a meno di una realtà di eccellenza quale è stata ed è tuttora la Pininfarina nel campo del design delle carrozzerie per automobili. Sarebbe un impoverimento e una perdita che si deve assolutamente evitare,per cui occorre che tutte le componenti coinvolte mettano il massimo impegno per affrontare e risolvere unite i problemi che si pongono.
Sono qui anche per ascoltarvi e assicurarvi che la Diocesi di Torino e il suo Vescovo seguiranno passo passo l’evolversi della situazione fino a quando la crisi troverà una via di soluzione appropriata e accolta da voi stessi come soddisfacente. Mi auguro e mi impegno a fare il possibile, per quanto sta in me, che tutto possa essere risolto prima di Natale per poter celebrare e vivere questa festa – la più sentita e partecipata dell’anno – con le vostre famiglie in un clima di serenità e di gioiosa condivisione. E spero che i vostri figli in particolare possano festeggiare come si deve la nascita del Signore, rassicurati nel vostro e loro futuro.
Grazie e vi benedico dal profondo del cuore.