Pubblichiamo l’omelia che l’Arcivescovo ha pronunciato il 21 gennaio nella Messa per la Festa patronale della Polizia Municipale presso la parrocchia San Giovanni Bosco in via Sarpi a Torino:
Abbiamo ascoltato quanto ci ha offerto la Parola di Dio in questa santa Messa in Onore di san Sebastiano martire, vostro patrono.
San Pietro nella prima lettura ci ha invitati a operare perché si eviti il male e si faccia il bene e di saper soffrire per la giustizia e soffrire, se necessario, facendo il bene piuttosto che fare il male. Il tutto va fatto con dolcezza e rispetto e retta coscienza perché nel momento stesso in cui si dice cose ingiuste nei vostri confronti rimangano svergognati coloro che vi criticano.
A questo si è aggiunto il Vangelo con l’invito a prendere ogni giorno la croce facendo il proprio dovere e se necessario perdere persino la propria vita sapendo che ci sarà restituita da Colui che è Giusto e giudica e valuta il nostro sacrificio, donandoci la forza di affrontarlo senza timore e scoraggiamenti.
San Sebastiano guardia dello Stato romano di quel tempo ha saputo unire insieme l’esercizio del proprio servizio all’obbedienza alla sua coscienza e ai principi di bene di amore e di giustizia che aveva nel cuore, grazie alla fede cristiana che aveva accolto e ha affrontato perfino la morte per restare ad essi fedele per sempre.
Per questo la Chiesa ha scelto San Sebastiano come patrono della Polizia municipale.
E oggi lo festeggiamo e preghiamo per voi cari amici che siete chiamati giorno dopo giorno a un servizio così importante e decisivo per la serenità, la pace e la giustizia e legalità nella nostra città.
Chiediamo la sua intercessione perché vi sostenga e vi renda sempre fedeli e coraggiosi nel testimoniare il senso del dovere svolto con rigore e umanità in tutti i numerosi e qualificati ambiti del vostro quotidiano impegno .
Un compito gravoso e spesso non gratificante sotto tanti punti di vista, ma necessario per il bene di tutta la cittadinanza svolto con senso del dovere assunto con rigore morale verso ogni persona, senza tentennamenti e con impegno di giustizia e di equità,di fronte a situazioni a volte difficili e complesse.
Questo esempio di fedeltà e di sacrificio che accompagnano il vostro servizio sono anche un forte appello a uno stile di vita donata e di impegno responsabile di cui ha tanto bisogno oggi la nostra società, aggravata da una crisi che ha la sua radice nella carenza di valori etici, la ricerca spasmodica e assoluta del tornaconto individuale che è prevalso sul bene comune, vero fondamento del vivere civile di ogni popolo e di ogni città che voglia essere una comunità unita nella corresponsabilità, accoglienza e rispetto delle regole del vivere civile e promozione della pace.
Viviamo in un mondo dove si parla sempre meno di doveri e si esaltano invece i diritti di ciascuno, come valori assoluti da perseguire ad ogni costo, a scapito anche del bene della collettività.
Questo dà origine a tante forme di illegalità, di individualismo e scetticismo che alimentano le fragilità e le insicurezze sociali e familiari che sfociano in aggressività e a volte anche in gravi tragedie.
La nostra gente è sfiduciata, e assiste impotente a uno scenario, soprattutto economico e sociale, preoccupante ma non ha perso la volontà di reagire e di fondare il futuro sulla speranza di un rinnovamento morale da cui ripartire, perseguendo un ‘etica di responsabilità condivisa.
E’ dunque necessario uno scatto morale in avanti, da parte di tutti, per vivere con coerenza i propri impegni professionali e di servizio, perché solo così la comunità potrà consolidare la sua unità e i valori civili e religiosi che l’hanno promossa e sostenuta anche in tempi difficili e sono ben configurati nella Costituzione repubblicana.
La vostra azione di presenza e di vigilanza capillare sul territorio che garantite dà sicurezza alla gente ed è dunque preventiva oltre che feconda nel reprimere situazioni di illegalità e di violenza e per questo rappresenta un baluardo insostituibile per garantire la fratellanza e la serena convivenza tra tutte le diverse componenti della cittadinanza.
Sono soprattutto i giovani che debbono trovare in chiunque svolge un servizio di responsabilità nella società come il vostro, un coerente punto di riferimento per costruire il proprio domani su basi solide di impegno, di onestà e legalità e di sacrificio, che garantiscono una vita onesta e positiva per sé e per gli altri.
Siate dunque orgogliosi di quanto fate e mantenete alta la qualità del vostro servizio e la capillarità della vostra presenza vicino alla gente, soprattutto alle famiglie che oggi soffrono di più della crisi in atto.
Non possiamo poi dimenticare il tributo di sangue che la Polizia Muncipale ha dato e continua a dare per salvaguardare e difendere la popolazione, promuovere condizioni accettabili di giustizia, solidarietà e pace.
Desidero a questo proposito ricordare la figura a tutti nota del Vigile Roberto Bussi deceduto tragicamente durante un servizio notturno il 30 marzo 1988 quando al termine del suo turno era passato vicino a un Istituto bancario e la mano armata di un criminale mai scoperto segnò la fine della sua vita e possiamo ben dire anche di sua moglie Tiziana Marengo scomparsa poco dopo per il grave lutto che l’aveva colpita.
Questo richiamo a chi ha compiuto fino in fondo il proprio dovere ci sprona tutti a conservarne non solo il ricordo ma a seguirne l’esempio di dedizione e sacrificio fino al dono si se stessi che fa parte dei valori umani, civili e religiosi di ogni membro della polizia municipale.
Ma ci fa anche ringraziare i vostri cari che partecipano al vostro servizio e vi accompagnano con il loro affetto e sostegno ogni giorno.
Confermo anche in questa circostanza il più vivo grazie per l’indefesso e competente lavoro svolto dalla polizia municipale in tante occasione di celebrazioni pubbliche delle nostre parrocchie nei territori della città e in particolare anche nelle due grandi processioni cittadine della Consolata e della Ausiliatrice. Per non parlare poi delle Ostensioni della Sindone e della visita del Papa. Se tutto è sempre andato benissimo e con l’apprezzamento della popolazione, si deve in gran parte alla qualificata organizzazione che insieme agli altri Corpi della Polizia di Stato e dei Carabinieri avete programmato e attuato sempre con una presenza discreta, ma efficace e continua, assicurando lo svolgimento sereno e positivo del pellegrinaggio che ha visto milioni di persone partecipi di questo clima sereno e accogliente. Moltissimi pellegrini e tante autorità religiose e civili che hanno partecipato vi hanno espresso anche il loro grazie e le loro esplicite congratulazioni.
In questo tempo difficile e complesso, ricco di emergenze non facili come è quella degli immigrati e dei poveri che stiamo vivendo dobbiamo riconoscere con soddisfazione che a Torino grazie a una positiva ed efficace collaborazione tra Prefettura, Questura, Comune con i suoi organismi tra cui voi cari amici, Regione, Migrantes e Caritas diocesana, Fondazione San Paolo e altre realtà civili e religiose del territorio, si riesce a far fronte a una accoglienza e un servizio che merita la più ampia disponibilità e impegno.
Siamo orgogliosi di questo Sistema Torino, come viene chiamato, basato su vie che attivano percorsi di inclusione sociale appropriati alle persone che si trovano in situazioni di grave difficoltà.
Voglia San Sebastiano benedire il vostro lavoro, rendere efficace i vostri sforzi e sostenere i vostri cari nelle loro necessità.
A Lui vostro protettore chiediamo quanto più vi sta a cuore ma anche quanto più sta a cuore a tutta la nostra città per guardare avanti con rinnovata speranza nel Signore sostenuti dal comune ardore di carità e di giustizia, di solidarietà e di pace.
+Cesare NOSIGLIA, Arcivescovo di Torino