Pubblichiamo il testo dell’omelia che l’Arcivescovo ha pronunciato il 20 giugno al Santuario della Consolata nella Messa per la festa della patrona dell’Arcidiocesi.
Non temere Maria perché hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30). Così l’angelo Gabriele saluta la Madonna nell’Annunciazione. E la cugina Elisabetta l’accoglie dicendo: «E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1,45).
Maria non ha temuto di credere all’impossibile di Dio che grazie alla sua fede si è compiuto in Lei per opera dello Spirito santo e ha dunque osato scommettere la propria vita sulla volontà di Dio.
Maria ha sempre saputo osare, anche di fronte a proposte e scelte impegnative ed impossibili. Ella ha nutrito il suo cuore di preghiera e di fede, perché l’amore di Dio potesse esprimersi nell’amore del prossimo fino a offrire la sua vita per l’umanità. Ella si mostra attenta ai bisogni degli altri e sa intervenire, come fa in favore della giovane famiglia di Cana, per restituire gioia e serenità a chi è in difficoltà. Non si tira indietro e non si estrania dall’assunzione di responsabilità ed impegni nel servizio del suo prossimo, come ci mostra nella casa di Elisabetta. A tutti dona quello che ha di più prezioso: la sua fede in Dio e Colui che di questa fede è fonte prima ed insostituibile: il suo Figlio Gesù.
Più avvicino tante famiglie e comunità, giovani e anziani, ammalati e poveri e più mi confermo in questa convinzione : IL DESIDERIO DELLA GENTE E’ QUELLO DI POTER SPERIMENTARE UNA CHIESA UMANA E VICINA, comunità di stile familiare dove le relazioni sono improntate alla fraternità e al dialogo, alla comprensione delle situazioni anche più moralmente discutibili vissute dalle persone. Una presenza che sa UNIRE INSIEME L’AMORE ALLA VERITA’, l’amore ad ogni uomo, che sa cercare, condividere e abitare le fatiche delle persone e delle famiglie.
Sì, cari fratelli e sorelle, ogni persona che incontra le nostre famiglie e comunità, che si avvicina a chi è cristiano nei diversi ambienti di lavoro e di studio, di sofferenza e di festa, deve sentirsi accolta e ascoltata con gesti e parole di dolcezza ed amicizia, in modo da sperimentare il volto e il cuore di Gesù, mite e umile, forte contro i falsi e ipocriti, ma dolce e misericordioso verso i peccatori e deboli nella fede.
Desidero testimoniare, come Vescovo, quanto TUTTO QUESTO STIA AVVENENDO GIA’ IN DIOCESI dove incontro una numerosa schiera di promotori di carità, di giustizia e di pace, di educazione alla vita buona e onesta del Vangelo, che operano, giorno per giorno, nel tessuto delle parrocchie e del territorio, sia in campo religioso che laico. La loro testimonianza produce frutti meravigliosi di speranza nella società. Anche nelle situazioni più complesse e difficili non mancano cristiani, uomini e donne di buona volontà, che generano amore e fiducia attorno a sé.
Per questo confortato da questa testimonianza mi rivolgo a tutti voi cari fedeli e cittadini e dico: TORINO NON TEMERE perché hai trovato grazia presso Dio che ti ha privilegiata suscitando dal tessuto della tua Chiesa tanti luminosi testimoni di santità e di impegno spirituale e sociale a cui puoi attingere non solo come esemplari ma come potenti intercessori per il tuo cammino di crescita nella fede e nella carità.
Ti guidi la materna presenza della Madonna Consolata tua patrona e Regina e TI DIA IL CORAGGIO DI OSARE come lei superando il rischio del ripiegamento su te stessa, la perdita di entusiasmo, di slancio creativo e di motivazioni ideali che conducono a un ineluttabile declino sul piano della fede e dello sviluppo economico e sociale della tua gente.
Non temiamo dunque di osare come Maria confidando in Dio per affrontare con fiducia e coraggio le grandi sfide del nostro tempo:
- la sfida delle molte fatiche che accompagnano le famiglie per gestire giorno per giorno le DIFFICOLTA’ ECONOMICHE, EDUCATIVE E SOCIALI o le sofferenze fisiche e morali di loro congiunti. Tra queste sfide emerge, oggi in particolare, quella del lavoro che non c’è o non si trova per molti adulti e giovani che vivono un PRECARIATO PERMANENTE con gravi conseguenze per la stessa stabilità della famiglia e le sue necessità primarie di vita. Non temiamo perché la storia anche recente ha dimostrato quanto grande sia nel nostro territorio l’INTRAPRENDENZA E LA CREATIVITA’ DEGLI IMPRENDITORI e l’IMPEGNO DEI LAVORATORI nel ricercare vie di responsabile intesa e solidale collaborazione e nell’assumere nuovi stili di vita fondati sull’etica del bene comune; —
- la sfida dell’EMERGENZA EDUCATIVA che sollecita la promozione di un patto tra le generazioni per favorire ASCOLTO reciproco, dialogo e APERTURA AL NUOVO che i giovani offrono e verso cui spingono con forza l’intera società. A noi adulti e anziani, educatori e responsabili tocca indicare la via della legalità e dell’amore che si dona ed esserne testimoni autorevoli perché credibili e coerenti tra ciò che siamo e viviamo e ciò che proponiamo;
- la sfida dell’ACCOGLIENZA DI TANTI FRATELLI E SORELLE IMMIGRATI E RIFUGIATI che bussano alle nostre porte, per usufruire di quel dono che Dio ha fatto a Torino di essere considerata nel mondo intero città della carità e della pace. Ricordiamoci che l’amore scaccia ogni timore e apre il cuore all’incontro, al dialogo e alla collaborazione con ogni persona diversa da sé per ricavarne stimolo alla propria crescita umana e spirituale;
- e infine la grande sfida di una FEDE CHE SA CONIUGARSI CON LA VITA e di una vita che non fa a meno della fede, per dare forza alla speranza di un futuro diverso, ricco di umanità e di fraternità, possibile e realizzabile, i cui segni sono già qui tra noi e di cui le nostre comunità cristiane debbono farsi carico vivendo la fede in Dio con la stessa obbedienza di Maria e la sua piena disponibilità al suo volere.
Preghiamo dunque la Madonna Consolata e consolatrice perché ci aiuti tutti, PASTORI E FEDELI,RESPONSABILI DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE E CITTADINI a ritrovare nelle comuni radici cristiane la forza spirituale della fede in Cristo e la spinta ideale e morale per costruire insieme il bene comune e per affrontare i problemi complessi dei nostri giorni aperti alla speranza, che è sempre possibile con la sua intercessione, trovare le soluzioni concrete e appropriate, che aprano le vie di una convivenza sociale, giusta, pacifica e solidale.
+ Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino