Giovedì 3 settembre a Palazzo Civico, a Torino, viene firmato un protocollo d’intesa tra il Comune di Torino, la Diocesi e l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte per l’attuazione di un progetto di collaborazione che possa consentire l’utilizzo di locali ecclesiali agli istituti scolastici che hanno richiesto la disponibilità di spazi esterni alla propria sede per lo svolgimento delle lezioni. L’accordo fa seguito ad un appello che l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia ha rivolto lo scorso 22 agosto, attraverso una lettera, alle parrocchie e agli Istituti religiosi delle diocesi di Torino e Susa, affinché mettano a disposizione locali per le attività scolastiche, in modo da consentire alla didattica spazi adeguati alla prevenzione del contagio da Covid-19.
Di seguito pubblichiamo l’intervento di mons. Nosiglia.
Cari amici, sono lieto di poter firmare oggi, a nome delle diocesi di Torino e di Susa, un protocollo promosso dalle realtà istituzionali più impegnate nel mondo della scuola nel nostro territorio. Lo scopo di questo protocollo è di sostenere, con l’apporto congiunto di tutti i firmatari, l’avvio e lo svolgimento sereno, sicuro e attento alle norme stabilite in materia, del presente anno scolastico, in particolare per quanto riguarda la sistemazione nelle aule di un numero di alunni delle scuole di ogni ordine e grado consono alle regole. Questo significa in concreto offrire alla scuola del territorio che ne avesse necessità una disponibilità di locali che le parrocchie possono dare in comodato gratuito.
Le parrocchie delle diocesi di Torino e di Susa hanno al loro attivo molteplici forme di collaborazione, sviluppatesi nel tempo con le autorità pubbliche e gli enti di istruzione, come il protocollo“Alternanza scuola lavoro” e di recente l’iniziativa del 2019 denominata “Pane nostro”, che ha visto impegnate nella raccolta di cibo molteplici scuole elementari. Quest’anno dovevano essere coinvolte anche le scuole medie, ma non è stato possibile. Mi auguro possano esserlo nella prossima Quaresima.
Le parrocchie e gli Istituti religiosi sono nella prevalenza dei casi dotati di locali accessori, rispetto alle aule liturgiche, destinati ad attività di religione e di culto, oppure ad attività pastorali tipo aule per catechismo e oratori o scuole paritarie o altri incontri di giovani o adulti,in giornate e fasce orarie complementari rispetto al calendario e all’orario scolastico. Per questo, come Chiesa di Torino e di Susa abbiamo segnalato alle competenti autorità scolastiche regionali, della città metropolitana e dei Comuni interessati, la nostra disponibilità ad avviare forme di collaborazione con le scuole del territorio, al fine di organizzare al meglio soluzioni appropriate alle emergenze relative all’epidemia, in particolare per quanto riguarda appunto il numero delle aule necessarie per svolgere l’attività scolastica nella massima sicurezza.
Come Chiesa sentiamo forte il dovere di venire incontro agli studenti e alle loro famiglie, oltre che al sistema scolastico,in modo che le attività didattiche possano svolgersi regolarmente nel corso dell’anno 2020-2021, con il massimo rispetto delle norme di distanziamento fisico, di eventuale uso di mascherine e di ogni altro dispositivo, stabilite al riguardo sul piano sanitario, per garantire la salute e la sicurezza degli alunni, dei docenti e del personale scolastico.
Va precisato che ogni eventuale necessario intervento di adattamento funzionale degli ambienti proposti, come ogni altra necessità, tipo le utenze ed eventuali danni perpetuati, compresa l’assoluta copertura assicurativa per ogni evenienza e imprevisto, le necessarie sanificazioni prima e dopo l’utilizzo dei locali e l’eventuale tassa prevista dell’IMU, saranno a carico dei competenti organismi scolastici, per cui quello che si chiede alle parrocchie e Istituti religiosi o scuole paritarie è un comodato gratuito dei locali. La diocesi in ogni caso si impegna a sostenere le parrocchie e Istituti e scuole paritarie, che aderiranno all’iniziativa,con modalità da confermare caso per caso.
Cari amici, abbiamo vissuto insieme un periodo molto difficile, che purtroppo non è ancora passato del tutto. Abbiamo però imparato tutti quanti a collaborare insieme, per affrontare le situazioni con animo aperto e disponibile, sia a favore dei ragazzi e dei giovani che ci stanno molto a cuore come Chiesa, sia per le loro famiglie, sia per i docenti e il personale scolastico e l’intera società del nostro Paese. Siamo certi che il Signore apprezzerà questo nostro ulteriore impegno, perché egli ci ha assicurato che qualsiasi cosa facciamo, anche per il più piccolo dei suoi discepoli, la facciamo per Lui.
Inoltre, se la scuola riparte bene e con l’apporto congiunto di tutti, potrà – ne siamo certi – ripartire anche il percorso della catechesi parrocchiale, dei suoi catechisti, degli oratori e dei suoi animatori, realizzando così quell’alleanza educativa di cui abbiamo tante volte parlato e che ora potrà decollare con l’apporto congiunto delle famiglie, delle parrocchie, delle scuole, dei Comuni, delle associazioni e realtà che operano con i ragazzi e giovani.
Mi auguro che l’adesione a questo impegnativo compito sia condiviso da tutti i soggetti coinvolti. Aggiungo solo un’avvertenza di tipo spirituale e non solo sociale: credo che, se mettiamo davanti a noi e in modo prioritario le eventuali difficoltà che potrebbero esserci o subentrare nel corso dei mesi futuri, non avremo mai la pur minima disponibilità; solo se con tutte le necessarie attenzioni ci lasceremo però guidare dalla Provvidenza, come ci hanno insegnato i nostri santi, allora affronteremo l’argomento con fiducia e speranza e con la certezza che Dio ama chi dona con gioia.
Torino, 3 settembre 2020
+ Cesare Vescovo, padre e amico