Novant’anni fa l’inaugurazione dell’attuale Stadio Olimpico

15 maggio 1933 – Stadio Benito Mussolini, poi Comunale, poi Comunale Vittorio Pozzo, poi Olimpico, infine Olimpico Grande Torino. Novant’anni fa Achille Starace, segretario del Partito nazionale fascista, inaugura lo Stadio Benito Mussolini in tempo per ospitare i «Giochi littori» dell’anno XI dell’era fascista

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Stadio Benito Mussolini, poi Comunale, poi Comunale Vittorio Pozzo, poi Olimpico, infine Olimpico Grande Torino. Novant’anni fa, il 15 maggio 1933, Achille Starace, segretario del Partito nazionale fascista e picchiatore della dittatura, inaugura lo Stadio Benito Mussolini in tempo per ospitare i «Giochi littori» dell’anno XI dell’era fascista e appena un anno dopo l’inizio dei lavori il 21 settembre 1932, in forza della delibera comunale del 4 giugno 1932, che approvò l’impianto multifunzionale della città nel quartiere di Santa Rita, non lontano dal Lingotto, allora mega-fabbrica Fiat.

Tra i massimi esempi di razionalismo italiano – dicono gli esperti – dopo la Seconda guerra mondiale diventa Stadio Comunale fino al 1986, poi fino al 2005 Stadio Comunale Vittorio Pozzo, il grande allenatore del Toro e della Nazionale, poi Stadio Olimpico dopo la designazione di Torino e del Piemonte a sede dei XX Giochi Olimpici invernali del 2006, infine dal 2016 Olimpico Grande Torino in omaggio al Torino caduto con l’aereo a Superga il 4 maggio 1949. Fino al 1990 è sede delle partite interne di Juventus e Torino, squadre che si trasferiscono allo Stadio delle Alpi dopo che vi si sono svolti parte dei Mondiali di calcio d’Italia (8 giugno-8 luglio 1990).

Sugli opposti fronti, i tifosi impazzano per le prodezze dei torinisti Valentino Mazzola, Luciano Castellini, Gigi Meroni, Ciccio Graziani, Claudio Sala, Paolino Pulici e degli juventini John Charles, Omar Sivori, Giampiero Boniperti, Roberto Bettega, Beppe Furino, Pietro Anastasi («Pietruzzu»), Paolo Rossi, Alessandro Delpiero, fantasiosi centravanti della «Vecchia Signora», amatissimi dai tifosi.

Largamente ristrutturato, nel febbraio 2006 ospita le grandi cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi della neve, che si svolgono nelle vallate piemontesi. Dal settembre 2006 torna a ospitare le gare interne delle due società calcistiche cittadine. Dal 2011 è usato esclusivamente dal Torino poiché la Juventus disputa gli incontri casalinghi allo Juventus Stadium, ex Delle Alpi.

È sede di numerose gare della Nazionale italiana di calcio. Benché l’uso prevalente sia quello calcistico, ospita incontri di rugby e altre manifestazioni sportive ed extrasportive. Dal 1952 è sede del primo incontro internazionale di rugby a 13 organizzato in Italia, di un’amichevole tra l’Italia e la Francia e della Nazionale italiana di rugby a 15. Racconta Wikipedia: «È uno dei quattro stadi italiani, assieme allo Stadium Juventus, all’Olimpico di Roma e al Meazza di Milano, a rientrare nella categoria 4 dell’Uefa, quella con maggiore livello tecnico».

Dal 1933 ospita anche i Campionati Internazionali Studenteschi e sostituisce i precedenti impianti sportivi presenti in piazza d’Armi negli anni 1909-33. Ancora Wikipedia ricorda: «Nel progetto originario lo stadio, con una capienza di 65 mila posti, all’epoca il più capiente in Italia, era formato da un vasto anello ellissoidale, il cui maggior perimetro era di circa 640 metri. La base era costituita da una banchina di granito bianco sulla quale poggiava lo zoccolo in intonaco rosso. Il terreno di gioco misurava 70X105 metri. Attorno la pista di atletica a sei corsie, le fosse per il getto del peso e il lancio del disco, le piste per il salto in lungo e in alto». Il primo incontro di calcio nel nuovo impianto fu il 29 giugno tra la Juventus e gli ungheresi dell’Újpest, ritorno dei quarti di finale di Coppa dell’Europa Centrale vinto 6-2 dai torinesi.

Dopo gli eventi inaugurali, l’impianto ospitò alcuni incontri del Campionato del mondo di calcio del 1934 svoltosi e vinto dall’Italia. Nel frattempo, dalla stagione 1933-1934, inizia a ospitare le partite del Campionato italiano di calcio: per i primi anni, soltanto quelle della Juventus – che abbandonò definitivamente l’impianto di corso Marsiglia – in quanto il Torino giocava all’epoca nello Stadio Filadelfia, oggi stadio di allenamento. La Juventus utilizzò lo Stadio Mussolini anche come sede degli allenamenti, fino al 1943, quando sorse un campo di allenamento esclusivo per la squadra bianconera, denominato nel 1956 con il nome del calciatore Gianpiero Combi: la struttura fu abbattuta nel 2004 per far spazio a una piscina per il nuoto. Dal 1938 lo stadio ospitò anche la sede provvisoria del Museo nazionale dell’Automobile di Torino, inaugurato nel 1939, fino al definitivo trasferimento nel 1960 in corso Unità d’Italia, nel quartiere Nizza Millefonti, per Italia 61.

Tra le manifestazioni sportive ospitate ci sono gli arrivi di alcuni Giro d’Italia e Tour de France e di altre gare ciclistiche. Dagli anni Ottanta del XX secolo d’estate ospita i grandi concerti all’aperto: nel 1980 Bob Marley; 1981 Rolling Stones; 1982 Frank Zappa; 1987 David  Bowie e Madonna; 1988 Bruce Sprigsteeen; poi Sting, Tracy Chapman, Peter Gabriel, Micheal, Pink Floyd; numerosi artisti italiani e stranieri. I locali ospitano il Centro di medicina per lo Sport e il Museo dello Sport.

Infine un incontro che non si può dimenticare è quello di Giovanni Paolo II con i giovani nella seconda visita a Torino nel 1988. Si celebrava il primo centenario della morte di don Bosco (1888-31 gennaio-1988) e Papa Wojtyla rimase a Torino quasi tre giorni (2-4 settembre 1988). La sera di sabato 3 settembre la grande festa di 50 mila giovani allo Stadio Comunale con musiche, ovazioni, danze e anche con serie riflessioni con domande e risposte su «Giovani e scelta cristiana; Giovani e Chiesa; Giovani e impegno morale; Giovani e impegno sociale; Giovani e razzismo». Non vanno infine dimenticati numerosi raduni dei Testimoni di Geova nel mese di agosto.

Pier Giuseppe Accornero

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