Palazzine Moi, affidati alla Diocesi altri 54 profughi

Prosegue la liberazione – Altri 134 migranti che occupavano l’ex Villaggio Olimpico Moi sono stati allontanati senza disordini l’11 marzo e ricollocati in strutture messe a disposizione dalle istituzioni locali con il privato sociale. Lo sforzo maggiore è stato sostenuto dalla Chiesa torinese che garantirà un letto a 54 persone

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Altri 134 profughi e migranti che occupavano abusivamente l’ex Villaggio Olimpico Moi di via Giordano Bruno, a Torino, sono stati allontanati senza disordini lunedì 11 marzo e ricollocati in strutture messe a disposizione dalle istituzioni locali insieme al privato sociale. Lo sforzo maggiore, ancora una volta, è stato sostenuto dalla Chiesa torinese che garantirà un letto a 54 persone su 134, più di un terzo del totale.

Con l’aiuto determinante della diocesi e il sostegno della Compagnia di San Paolo, è tornata libera la cosiddetta palazzina blu del Villaggio abbandonato. Un altro edificio era già stato evacuato prima dell’estate, le cantine in autunno. Il Comune e il Ministero degli Interni, che ha stanziato 800 mila euro per cercare di completare l’operazione entro fine 2019, confermano la via dello sgombero «morbido», da eseguire mano a mano che verranno trovate sistemazioni alternative per gli stranieri senza dimora. Niente atti di forza, è stato assicurato a quanti temono interventi di repressione dimostrativa.

Nel gruppo di 134 persone allontanate dalla palazzina blu sono comprese 7 donne sole, 83 uomini soli e 15 famiglie con figlie. La Diocesi ha dato accoglienza a 54 persone presso i locali annessi all’Arcivescovado in via Lascaris, in via Lorenzini e presso la Città dei Ragazzi.

 

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