Paolo Ruffini nuovo prefetto del dicastero comunicazione

Vaticano – Papa Francesco il 5 luglio ha nominato il direttore di Tv 2000 nuovo prefetto del dicastero per la comunicazione: per la prima volta un laico va alla guida di uno dei più importanti e delicati organismi della Santa Sede

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Paolo Ruffini

Dalla televisione della Chiesa italiana ai media vaticani. Paolo Ruffini, direttore di «Tv2000», è nuovo prefetto del Dicastero per la comunicazione. Lo ha nominato Papa Francesco il 5 luglio 2018. Una scelta esterna e sorprendente: per la prima volta un laico va alla guida di uno dei più importanti e delicati organismi della Santa Sede. In passato c’erano stati dei laici portavoce vaticani e direttori dei singoli media come  «L’Osservatore Romano» ma mai al vertice di un dicastero strategico come quello dei media. La Segreteria per la comunicazione, istituita da Papa Francesco il 27 giugno 2015 è stata trasformata in Dicastero per la comunicazione il 23 giugno 2018. La nomina mette fine anche alla intricata vicenda di mons. Dario Edoardo Viganò.

Nato a Palermo il 4 ottobre 1956, laureato in Giurisprudenza presso La Sapienza di Roma, sposato, Paolo Ruffini è giornalista professionista dal 1979 con esperienze multimediali. Lavora dapprima nella carta stampata: «Il Mattino» di Napoli (1979-1986), «Il Messaggero» di Roma (1986-1996). Ha diverse esperienze nel settore radiofonico con il «Giornale Radio Rai» (1996-2002); «Gr Parlamento» (1998- 2002); «Radio 1» (1999-2002); la cattolica «Inblu Radio» (2014-2018). Infine nella televisione: «Rai Tre» (2002-2011); «La7» (2011-2014). Il 28 aprile 2014 è nominato direttore di rete di «Tv2000» e «Radio InBlu» da Rete Blu SpA la società che controlla e gestisce i media della Conferenza episcopale italiana. Nella sua carriera Ruffini riceve diversi premi di giornalismo e partecipa a numerosi convegni sul ruolo dei cristiani nell’informazione, l’etica della comunicazione, i nuovi media.

Stimato e apprezzato da colleghi e dipendenti, è riconosciuto come un «grande professionista» e una persona di straordinaria umanità. «È una nomina che valorizza un professionista di primo piano, che ha contribuito in maniera decisiva a far crescere “Tv2000” e il “Circuito radiofonico InBlu”, un amico stimato, che ha saputo far squadra, paziente e lungimirante», afferma don Ivan Maffeis, sottosegretario della Cei e presidente di Rete Blu. Ringrazia il Papa «per questa fiducia. Siamo certi di trovare nel dottor Ruffini un interlocutore prezioso per continuare una collaborazione fruttuosa a servizio della missione della Chiesa».

Ruffini, in una dichiarazione all’agenzia «Sir», afferma che «gli anni a “Tv2000” sono stati per me un cammino bellissimo, entusiasmante, fatto con persone straordinarie», ringrazia «i vertici della Chiesa italiana che mi hanno chiamato, dato fiducia e sostenuto», commenta il nuovo incarico: «Mi è capitato molte volte nella vita di dover cambiare ruolo, di dover ricominciare, sempre in maniera non prevista. Ma questa è la più imprevista di tutte. Quella di Papa Francesco è stata una chiamata che mi ha sorpreso e che non mi aspettavo, per un compito così grande da essere anche misura e ammonimento costante della mia personale piccolezza. Di fronte a questa chiamata potrò sempre e solo esprimere gratitudine. E mettere a disposizione di un disegno più grande il mio impegno, tutto quel che so e tutto quel che sono».

L’esperienza multimediale tornerà particolarmente utile a Ruffini che prende le redini di un ufficio istituito ex novo da Francesco e che in questi tre anni ha accorpato i diversi media della Santa Sede: «Radio vaticana; Centro televisivo vaticano; Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali; Sala stampa della Santa Sede; Servizio Internet vaticano; Servizio fotografico; Libreria editrice vaticana, Tipografia vaticana» e dato vita al portale «Vatican News». Un solo dato dice della complessità dell’impresa: sull’Annuario pontificio le pagine dedicate a questi media sono molto numerose, più di tutti gli altri dicasteri e congregazioni e coinvolgono decine e decine tra giornalisti, programmatori, registi, autori, lettori, tecnici, tipografi, impiegati.

Il 21 marzo 2018 la Sala stampa vaticana ha annunciato le dimissioni di mons. Dario Edoardo Viganò da prefetto della Segreteria per la comunicazione e il Papa, che le aveva accettate «non senza qualche fatica», gli chiese di rimanere come assessore.

Alla base dell’improvvisa rinuncia il caso legato alla lettera del Papa emerito Benedetto XVI, diffusa alla presentazione della collana «La Teologia di Papa Francesco» il 12 marzo. Mons. Viganò lesse la missiva in cui il Papa emerito contestava lo «stolto pregiudizio» sulla formazione teologica di Francesco e sottolineava «la continuità interiore tra i due pontificati». Si scoprì poi che il paragrafo finale, in cui Benedetto XVI dichiarava di non avere possibilità di leggere i volumi, fu volutamente sfocato nella fotografia della lettera diffusa dalla Sala stampa. Infine emerse un altro paragrafo di cui nessuno aveva parlato, in cui Benedetto motivava l’impossibilità a leggere i libri anche per la presenza tra i teologi autori del professor Peter Hünermann, tra coloro che avevano contestato il pontificato di Joseph Ratzinger. La polemica era divampata subito e la Sala Stampa vaticana ha pubblicato il testo finale della lettera di Ratzinger, che era «riservata e personale».

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