«Avevo quattro anni nel 1940 e andavo per strada con mia nonna Rosa. In quel tempo l’idea era che tutti i protestanti andavano all’Inferno. Dall’altra parte del marciapiedi venivano due donne dell’Esercito della salvezza. Ho detto a mia nonna: “Ma quelle, chi sono? suore?”. “No. Sono protestanti. Ma sono buone”. La prima predica ecumenica fu di mia nonna». Lo ha raccontato Papa Francesco il 12 dicembre 2014.
Il 19-20 novembre visita Asti, da dove nel 1929 emigrarono in Argentina i nonni paterni, Giovanni Angelo e Rosa Margherita Vassallo, e il papà, Mario nato a Torino e che a Buenos Aires nel 1935 sposa Regina Maria Sivori. Il 17 dicembre 1936 nasce il primogenito Jorge Mario – fra un mese avrà 86 anni – che la Provvidenza ha scelto il 13 marzo 2013 come Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale. Ritorna alle radici astigiane quasi dieci anni dopo l’elezione e, per ora, non si parla di un viaggio in Argentina.
Nonna Rosa centrale per la sua educazione e crescita nella fede – Vive gran parte dell’infanzia con Rosa, più volte citata nelle omelie e nei discorsi, che gli insegna la fede, la vita dei santi e il dialetto piemontese. Rosa nasce il 27 febbraio 1884 a Cagna di Piana Crixia, provincia di Savona e diocesi di Acqui. A 8 anni è affidata alla zia materna, sarta a Torino: la sartoria di alta moda rivaleggia con Parigi; c’erano le grandi manifestazioni del 1898: ostensione della Sindone, Esposizione di Arte sacra, Esposizione generale italiana. Ragazza «dal carattere forte e schietto, aperta alle novità, fervente cattolica», Rosa tiene una conferenza sull’Eucaristia al primo Congresso Eucaristico di Asti il 3 settembre 1921: la ascolta anche il vescovo Luigi Spandre». Scrive lo storico astigiano Stefano Masino: «Divisa tra faccende domestiche e momenti di preghiera, era attivissima nella comunità: visitava malati e carcerati; assisteva le giovani; era dirigente dell’AC; si occupò di moralità, azione sociale e religiosa; era amica di tanti sacerdoti e consigliera del vescovo; teneva conferenze e incontri in tutta la provincia».
Fa parte dell’Unione femminile cattoliche italiane. I mercoledì pomeriggio seguono le lezioni sul Vangelo; preparano le Giornate: pro sacerdozio, Università cattolica, Giornata missionaria, Pasqua dei carcerati; organizzano gare catechistiche; partecipano ai Congressi eucaristici; raccolgono l’Obolo di San Pietro; pregano per la libertà religiosa in Messico. Il primo Congresso Eucaristico diocesano si tiene il 3-4 settembre 1921, con il vescovo Spandre, già ausiliare del cardinale arcivescovo di Torino Agostino Richelmy. Tra i sacerdoti più attivi due vicinissimi ai Bergoglio: Luigi Goria, assistente della Giunta diocesana di AC e assistente della Gioventù femminile, e don Filippo Berzano, giuseppino, presidente della Giunta diocesana e direttore del settimanale «Gazzetta d’Asti» e della società sportiva «Fulgor». Il Congresso si apre il 3 settembre con la Messa; poi «sessioni di studio» per sacerdoti, uomini, donne. Nell’adunanza prende la parola Rosa e – scrive «Gazzetta d’Asti» – «pur essendo lavoratrice e madre di famiglia, compie meravigliosamente l’incarico di propagandista delle nostre idee. La signora parlò dell’Eucaristia, come mezzo per adempiere i doveri di figliuola, sposa e madre e il suo dire venne seguito con molta attenzione e vivamente applaudito». Domenica 4 la conclusione: «A memoria d’uomo, Asti non ha mai avuto una manifestazione così imponente e grandiosa: Messa, processione, benedizione con il Santissimo. In Cattedrale “Tantum ergo”, benedizione; il vescovo con un toccante fervorino lascia i ricordi del Congresso».
Gli atti della prima Comunione e della Cresima – Nel 1926 il Congresso torna ad Asti e Rosa «illustra con finezza di frasi e di sentimento il delicato tema della moralità». All’assemblea, sotto la presidenza del vescovo di Acqui mons. Lorenzo Delponte, intervengono Vassallo, il deputato del Partito popolare Leopoldo Baracco e Gualtiero Marello, presidente della Federazione giovanile. Per la visita di Papa Francesco ad Asti il 19-20 novembre 2022 spuntano gli atti di prima Comunione e di Cresima di Rosa su un registro nell’archivio della chiesa parrocchiale San Carlo Borromeo: «Rosa Vassallo ha fatto la prima Comunione e la Cresima in questa chiesa il 17 maggio 1894». Molti documenti andarono smarriti, altri bruciati in qualche incendio, altri trafugati. Poiché la sua famiglia era molto numerosa, la piccola è portata a Torino da una zia materna, portinaia in via Alfieri 7: va a scuola alla «Monviso», poi «Carducci» e oggi «Meucci», in corso Matteotti. Giovanni Angelo (il nonno paterno) nel 1907 sposa Rosa nella chiesa Santa Teresa, dove battezzano l’unico figlio, Mario Giuseppe Francesco, papà del Pontefice, nato a Torino il 2 aprile 1908. La coppia va ad abitare al numero 12 di via Santa Teresa, davanti all’antica chiesa dei Carmelitani, rimasta parrocchia fino a metà degli anni Venti. Vicino c’era il Teatro Macario.