Papa Francesco, gli sposi «scultura vivente» di Dio

Vaticano – Nel tradizionale appuntamento della «Catechesi del mercoledì» il 13 novembre Papa Francesco ha richiamato le figure di Aquila e Priscilla, modelli di vita coniugale e di accoglienza

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Gli sposi Aquila e Priscilla di cui si legge negli Atti degli Apostoli, sono state le figure dalle quali ha preso spunto Papa Francesco per una «Catechesi del mercoledì» incentrata sulla famiglia, ma dove non sono mancati gli spunti sull’attualità e l’attenzione ai più fragili.

Infatti dopo aver ricordato che San Paolo trova ospitalità presso , Aquila e Priscilla, costretti a trasferirsi da Roma dopo che l’imperatore Claudio aveva ordinato l’espulsione dei giudei, Papa Francesco apre subito una parentesi sul popolo ebraico: «ha sofferto tanto nella storia. È stato cacciato via, perseguitato … E, nel secolo scorso, abbiamo visto tante, tante brutalità che hanno fatto al popolo ebraico e tutti eravamo convinti che questo fosse finito. Ma oggi, incomincia a rinascere qua e là l’abitudine di perseguitare gli ebrei. Fratelli e sorelle, questo non è né umano né cristiano. Gli ebrei sono fratelli nostri! E non vanno perseguitati. Capito?».

Un monito, un richiamo a non sottovalutare i segnali dell’antisemitismo e poi a capovolgere la prospettiva: da quella ingiusta dell’esclusione a quella dell’accoglienza delle «porte aperte», del fare spazio a chi «sperimenta la condizione di forestiero».

Poi l’attenzione ai tanti cristiani ancora oggi perseguitati: «oggi in alcuni Paesi dove non c’è la libertà religiosa e non c’è la libertà dei cristiani, i cristiani si radunano in una casa, un po’ nascosti, per pregare e celebrare l’Eucaristia. Anche oggi ci sono queste case, queste famiglie che diventano un tempio per l’Eucaristia (…) Quante famiglie in tempo di persecuzione rischiano la testa per mantenere nascosti i perseguitati! Questo è il primo esempio: l’accoglienza famigliare, anche nei momenti brutti».

Ecco dunque la coppia, la famiglia che diventa il cuore della testimonianza cristiana: «chiediamo al Padre, che ha scelto di fare degli sposi la sua vera “scultura” vivente» di effondere il suo Spirito su tutte le coppie cristiane perché, sull’esempio di Aquila e Priscilla, sappiano aprire le porte dei loro cuori a Cristo e ai fratelli e trasformino le loro case in chiese domestiche. Bella parola: una casa è una chiesa domestica, dove vivere la comunione e offrire il culto della vita vissuta con fede, speranza e carità. Dobbiamo pregare questi due santi Aquila e Prisca, perché insegnino alle nostre famiglie ad essere come loro: una chiesa domestica dove c’è l’humus, perché la fede cresca».

 

 

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