Fare il presepe aiuta a prepararsi al Natale. Lo ha detto Papa Francesco nella tradizionale Udienza del Mercoledì che si è tenuta il 18 dicembre. Un richiamo a realizzare in famiglia il presepe per riscoprire il valore della contemplazione e al tempo stesso per farsi aiutare nella preghiera da statuine e paesaggi…
Una catechesi che dunque ha richiamato la Lettera apostolica pubblicata lo scorso 8 dicembre. «Il presepe», ha ribadito «è come un Vangelo vivo»: «Porta il Vangelo nei posti dove si vive: nelle case, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e di ritrovo, negli ospedali e nelle case di cura, nelle carceri e nelle piazze. E lì dove viviamo ci ricorda una cosa essenziale: che Dio non è rimasto invisibile in cielo, ma è venuto sulla Terra, si è fatto uomo, un bambino».
Anche solo contemplare le statuine che vengono collegate può rappresentare motivo di riflessione sulla propria vita «Il Bambino nel presepe ci trasmette la sua tenerezza. Alcune statuine raffigurano il Bambinello con le braccia aperte, per dirci che Dio è venuto ad abbracciare la nostra umanità. Allora è bello stare davanti al presepe e lì confidare al Signore la vita, parlargli delle persone e delle situazioni che abbiamo a cuore, fare con lui il bilancio dell’anno che sta finendo, condividere le attese e le preoccupazioni».
Ed è il contemplare un verbo da riscoprire avvicinandosi al Natale: «Il presepe ci offre un altro insegnamento di vita. Nei ritmi a volte frenetici di oggi è un invito alla contemplazione. Ci ricorda l’importanza di fermarci. Perché solo quando sappiamo raccoglierci possiamo accogliere ciò che conta nella vita. Solo se lasciamo fuori casa il frastuono del mondo ci apriamo all’ascolto di Dio, che parla nel silenzio. Il presepe è attuale, è l’attualità di ogni famiglia».
Al termine dell’Udienza, Papa Francesco ha ringraziato per gli auguri di cmpleanno giuntigli da tutto il mondo.