Nuovo percorso di catechesi quello inaugurato il 29 gennaio da Papa Francesco nella tradizionale udienza del mercoledì. Dopo aver affrontato il libro degli Atti deglia Apostoli, i Papa ha scelto di commentare le Beatitudini del Vangelo di Matteo, indicate come la “carta d’identità” del cristiano. La prima catechesi per affrontare il tema, le prossime per analizzare ogni singola beatitudine.
Primo elemento evidenziato l’universalità del messaggio: non per un gruppo ristretto ma anche per la folla all’orizzonte, poi il carattere di proposta: «Questi “nuovi comandamenti” sono molto più che delle norme. Infatti, Gesù non impone niente, ma svela la via della felicità – la sua via – ripetendo otto volte la parola “beati”».
«Facciamo attenzione a questo fatto», aggiunge, «il motivo della beatitudine non è la situazione attuale ma la nuova condizione che i beati ricevono in dono da Dio: “perché di essi è il regno dei cieli”, “perché saranno consolati”, “perché erediteranno la terra”, e così via». Una prospettiva di gioia legata a una condizione di grazia «che progredisce sulla strada di Dio: la pazienza, la povertà, il servizio agli altri, la consolazione … Coloro che progrediscono in queste cose sono felici e saranno beati».
«Dio, per donarsi a noi, sceglie spesso delle strade impensabili», aggiunge, «magari quelle dei nostri limiti, delle nostre lacrime, delle nostre sconfitte. È la gioia pasquale di cui parlano i fratelli orientali, quella che ha le stimmate ma è viva, ha attraversato la morte e ha fatto esperienza della potenza di Dio. Le Beatitudini ti portano alla gioia, sempre; sono la strada per raggiungere la gioia. Ci farà bene prendere il Vangelo di Matteo oggi, capitolo quinto, versetto da uno a undici e leggere le Beatitudini – forse alcune volte in più, durante la settimana – per capire questa strada tanto bella, tanto sicura della felicità che il Signore ci propone».
Al termine nei tradizionali saluti un richiamo alla Giornata della Vita Consacrata del 2 febbraio e alla figura di san Giovanni Bosco «che ricordiamo venerdì prossimo quale Padre e Maestro della gioventù, conduca soprattutto voi, cari giovani, a realizzare i vostri progetti futuri, non escludendo il piano che Dio ha su ciascuno. Preghiamo san Giovanni Bosco perché ognuno trovi nella vita la sua strada, quello che Dio vuole per noi».