Papa Francesco il 13 dicembre 2019 celebra i 50 di Messa e 17 dicembre compie 83 anni. Come è consuetudine, nessun festeggiamento esterno ma tanta preghiera in più.
Jorge Mario Bergoglio nasce il 17 dicembre I936 a Buenos Aires, primogenito di emigranti di origine astigiana. Il padre Mario fa il ragioniere e la madre, Regina Sivori, si occupa dei figli e della casa. Dopo di lui nascono due fratelli e due sorelle. È battezzato la notte di Natale dal salesiano Enrique Pozzoli. Frequenta la scuola elementare municipale e studia da perito chimico alimentare nel collegio Nuestra Señora de la Misericordia dei Salesiani..
Il 21 settembre 1953, festa di san Matteo, entra nella chiesa di San José de Flores e si confessa da un prete che non conosce. L’esperienza gli cambia la vita: «Non ero più lo stesso. Ho sentito veramente come una voce, una chiamata. Ero sicuro che dovevo diventare prete». Dopo il diploma svolge lavori precari: pulizie in una fabbrica, piccola contabilità, buttafuori in un locale notturno, controlli sugli alimenti in un laboratorio. Si fidanza brevemente con una ragazza conosciuta in un club dove andava a giocare a biliardo con gli amici. Nel 1955 entra nel Seminario diocesano di Villa Devoto. Ammalato di polmonite nel 1957 gli viene asportata parte di un polmone. E l’11 marzo 1958 entra nel noviziato della Compagnia di Gesù: studi umanistici in Cile. Nel 1963 torna in Argentina e si laurea in filosofia al collegio Màximo San Giuseppe a San Miguel, nella provincia di Buenos Aires. Nel 1964-66 insegna letteratura e psicologia nel collegio Immacolata di Santa Fé e nel collegio Salvatore a Buenos Aires. Nel 1967-70 studia e si laurea in teologia nel collegio Màximo San Giuseppe.
Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote da mons. Ramòn José Castellano, arcivescovo di Córdoba. I superiori lo mandano in Spagna dove il 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei Gesuiti. Di nuovo in Argentina, maestro dei novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore alla Facoltà teologica, rettore di collegio.
Il 31 luglio 1973-79 è provinciale dei Gesuiti d’Argentina, ruolo di responsabilità in anni delicatissimi. Nel 1976 con un «golpe» i militari prendono il potere: Bergoglio aiuta nella fuga gli oppositori e protegge i gesuiti più esposti. Nel 1980 riprende l’insegnamento universitario e nel 1980-86 è rettore del collegio Màximo di San Giuseppe e parroco a San Miguel. Nel marzo 1986 è in Germania per ultimare il dottorato sulla teologia di Romano Guardini, che però non conclude. Torna a Córdoba come direttore spirituale e confessore.
Il cardinale arcivescovo di Buenos Aires, Antonio Quarracino, di origine italiana, ottiene Bergoglio come vescovo ausiliare e il 27 giugno 1992 lo consacra vescovo, vicario episcopale della zona Flores. Il 21 dicembre 1993 è vicario generale; il 13 giugno 1997 arcivescovo coadiutore con diritto di successione; il 28 febbraio 1998 arcivescovo metropolita di Buenos Aires e primate di Argentina. Quattro i suoi principali obiettivi pastorali: comunità aperte e fraterne; protagonismo di un laicato consapevole; evangelizzazione della città; assistenza ai poveri e ai malati. Nel Concistoro del 21 febbraio 2001 Giovanni Paolo Il lo crea cardinale, insieme a Severino Poletto di Torino. Nell’ottobre 2001 è relatore generale aggiunto del Sinodo dedicato al ministero episcopale.
In America latina è sempre più popolare. Nel 2005-2011 è presidente della Conferenza episcopale argentina. Nell’aprile 2005 partecipa al Conclave che il 9 elegge Benedetto XVI: Bergoglio è tra i papabili, sostenuto dal cardinale arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini. Il 13-31 maggio 2007 guida l’assemblea dell’episcopato latinoamericano (Celam) al santuario di Aparecida in Brasile. Il documento finale anticipa i grandi temi del pontificato, soprattutto l’esortazione apostolica «Evangelii gaudium». Nel settembre 2009 lancia la campagna di solidarietà per il bicentenario dell’indipendenza del Paese. Nel novembre 2011 presenta rinuncia «per ragioni d’età» ma Benedetto XVI lo conferma. L’11 febbraio 2013 Papa Benedetto annuncia la rinuncia al ministero petrino dal 28 febbraio. Il 13 marzo 2013 il Conclave elegge Bergoglio successore di Pietro. Prende il nome di Francesco. Lo qualifica la costante richiesta di preghiera: «Per favore, non dimenticatevi di pregare per me».