Parella si divide sulla pista ciclabile di Strada Antica di Collegno

Periferie – Residenti e commercianti hanno avviato una petizione da presentare al Consiglio comunale che chiede la rimozione della pista ciclabile installata in Strada Antica di Collegno: “non sono state osservate le norme di sicurezza”

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Strada Antica di Collegno - ottobre 2020

A Parella Sud la nuova pista ciclabile realizzata recentemente in strada Antica di Collegno divide residenti, commercianti del quartiere e le istituzioni circoscrizionali e comunali.

I comitati spontanei di cittadini Bcps (Borgo Campidoglio-Parella-San Donato) e Parella Sud-Ovest hanno avviato una petizione popolare da presentare al Consiglio comunale che chiede la revisione del progetto della pista, in quanto l’attuale infrastruttura non garantisce la sicurezza di tutti i cittadini che abitano o lavorano nella zona, ciclisti compresi, e lo spostamento su via Servais, come previsto dal Biciplan, approvato nel 2013 dall’allora Giunta Fassino.

L’attuale progetto è stato poi inserito nel piano della Giunta Appendino di potenziamento della rete ciclabile cittadina sia a supporto del sistema di trasporto pubblico sia contro l’uso eccessivo dell’auto privata, anche in rapporto alla pandemia in corso.

Sono proceduti spediti, infatti, negli ultimi mesi, i lavori per la realizzazione di nuovi collegamenti ciclabili, anche attraverso la ricucitura dei percorsi già esistenti. La rete ha raggiunto diversi quartieri della città: San Paolo e Cit Turin, con la ciclabile di corso Racconigi, via Cialdini e via Cavalli; ad Aurora, Vanchiglia e Regio Parco, con le piste di corso Novara, via Denina, lungo Dora Napoli e lungo Dora Siena. Sono stati ultimati gli anelli ciclabili in piazza Rivoli e Bernini, oggetto di accese polemiche da parte di cittadini e commercianti prima dell’estate. E poi ancora a San Salvario, con il collegamento ciclabile in corso Marconi, Santa Rita e Mirafiori con le ciclabili di via Plava e corso Orbassano.
In alcuni controviali, come in corso Francia, sono stati ridotti i limiti di velocità a 20 km orari per consentire il transito delle biciclette.
Progetti virtuosi ma che spesso si scontrano su criticità in particolare in ordine alla sicurezza di tutti gli utenti della strada.

In strada Antica di Collegno la pista bidirezionale viaggia accanto alle auto parcheggiate, separate da un passaggio pedonale verniciato a terra, a cui segue la carreggiata per le auto e un’altra fila di parcheggi accanto al marciapiede.

Strada Antica di Collegno

«Siamo certamente favorevoli all’implementazione di nuove ciclabili», sottolinea Lorenzo Paparo, presidente del Comitato Parella Sud-Ovest, «ma devono essere realizzate coinvolgendo i territori interessati. Sulla pista di strada Antica di Collegno, in particolare, non solo è venuto a mancare un metodo di concertazione in grado di coinvolgere la popolazione, ma non sono state rispettate le norme di legge. Per questo motivo abbiamo avviato una petizione popolare da presentare al Consiglio comunale che chiede, alla luce della documentazione inoltrata, la revisione del progetto».

I comitati denunciano, infatti, «da una parte l’irregolarità del senso unico su strada Antica di Collegno vista la presenza del vicino Ipermercato ‘Il Gigante’ di corso Marche che richiede un livello di servizio adeguato, e dall’altra parte la mancanza di uno spartitraffico fisicamente invalicabile obbligatorio per legge». Oltre alle problematiche legate all’imbuto che si crea per il traffico nelle ore di punta, ai pericoli in prossimità dei passi carrabili e degli incroci.

«Essendo una ciclabile bidirezionale in sede propria», sottolinea Paparo, «deve avere uno spartitraffico che deve essere un manufatto e non può essere sostituito dalle auto in sosta, come prevede il Decreto Ministeriale 557 del 30/11/1999 (Regolamento per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili) chiarito dalla lettera Prot. del Ministero dei Trasporti del 19/03/2008: ‘per spartitraffico fisicamente invalicabile di larghezza non inferiore a 0,50 m deve intendersi letteralmente un manufatto di larghezza pari o superiore al limite indicato, e di adeguata altezza, che impedisca agli altri veicoli di accedere lateralmente alla corsia in sede propria’».

«La pista è assolutamente sicura e a norma di legge», ribatte il presidente della Circoscrizione 4 Claudio Cerrato, «realizzata da progettisti che hanno rispettato i criteri normativi perché fosse approvata».

Claudio Cerrato

Secondo Cerrato non era possibile, e non lo è tuttora, realizzare l’infrastruttura lungo via Servais e via Michele Lessona, «in quanto secondo il parere dei progettisti si sarebbe dovuta eliminare una fila di parcheggi su via Lessona. Siamo sempre disponibili al confronto con i cittadini ma dobbiamo tenere conto della fattibilità delle opere sulla base del parere degli esperti. Ecco perché si è scelto di far passare l’infrastruttura in strada Antica di Collegno sul modello di analoghe piste realizzate in altri punti di Torino ma anche in altre grandi città italiane».

I cittadini nella petizione chiedono comunque che la pista venga spostata in via Servais. «Come mai», si chiedono i comitati, «nonostante sia obbligatorio osservare le prescrizioni del regolamento per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili, sono i cittadini a doversi attivare, attraverso una raccolta firme, per chiedere alle amministrazioni cittadine (Comune e Circoscrizione 4) di rispettare gli atti normativi?».

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