Passa all’Apsa la gestione dei fondi della Segreteria di Stato

Vaticano – Dopo lo scandalo della compravendita di un immobile a Sloane Avenue a Londra – su cui proseguono le indagini della magistratura vaticana – Papa Francesco ha disposto il trasferimento all’Apsa dei fondi finora gestiti autonomamente dalla Segreteria di Stato

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Foto Vatican news

Dopo lo scandalo della compravendita di un pregiato immobile a Sloane Avenue a Londra – sulla quale proseguono le indagini della magistratura vaticana – Papa Francesco toglie alla Segreteria di Stato la cassa finora gestita autonomamente, trasferisce i fondi all’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), affidata a mons. Nunzio Galatino, già segretario della Cei, e suggerisce di «uscire al più presto» dall’investimento londinese.

La decisione è confermata il 5 novembre 2020 dalla Sala Stampa vaticana e diventa operativa in tre mesi. Il passaggio sarà gestito dalla «Commissione di passaggio e controllo», composta da: mons, Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato; mons. Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa; padre Juan Antonio Guerrero, gesuita prefetto della Segreteria per l’economia. Va a posto un altro tassello della centralizzazione degli investimenti vaticani sotto l’Apsa.

L’acquisto dell’immobile di Londra con fondi della Segreteria di Stato è avviato nel 2013 dal sostituto mons. Angelo Becciu. Nel 2018 il successore Peña Parra, sospettando raggiri, tenta di finalizzare l’acquisto coinvolgendo lo Ior, la «banca vaticana» che denuncia l’affare al revisore generale e alla magistratura vaticana. L’indagine porta all’esautoramento di diversi esponenti vaticani e al dimissionamento di Becciu, diventato cardinale e prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin definisce la vicenda «opaca» che mette in evidenza un uso inappropriato dei fondi della Segreteria di Stato. Che finora ha gestito in autonomia due fondi, l’Obolo di San Pietro – cioè il 6 per cento del bilancio vaticano – e la cassa Fondi intitolati creata da Paolo VI per gestire con discrezionalità le emergenze (3% del bilancio). Uno dei primi a denunciare un fondo fuori controllo e gestito autonomamente dalla Segreteria di Stato fu il cardinale George Pell, allora prefetto della Segreteria per l’economia. Spiega mons. Galantino ad «Avvenire»: «Le perdite dell’investimento di Londra sono state sopportate dal fondo di riserva della Segreteria di Stato, e non dall’Obolo di San Pietro o da quello a disposizione del Papa. Questo fondo non ha subìto alcun “saccheggio” ma ha una gestione prudente che ha consentito di mantenerne il valore, generando una rendita destinata alle opere del Papa».

Lo scorso 25 agosto Francesco, in una lettera a Parolin, dispone il passaggio della gestione dei fondi dalla Segreteria di Stato all’Apsa e affida il controllo alla Segreteria per l’economia, superministero che revisisona tutte le finanze vaticane: «La Segreteria di Stato trasferisca all’Apsa la gestione e l’amministrazione di tutti i fondi finanziari e del patrimonio immobiliare, che manterranno la propria finalità». Particolare attenzione meritano gli investimenti a Londra e il fondo Centurion, «dai quali – dice il Papa – occorre uscire al più presto o disporne in maniera da eliminarne tutti i rischi. Nel quadro della riforma della Curia, ho riflettuto e pregato sull’opportunità di dare un impulso che permetta una sempre migliore organizzazione delle attività economiche e finanziarie, continuando nella linea di una gestione che sia, secondo i desideri di tutti, più evangelica». Il Pontefice ritiene «di somma importanza definire a missione di ciascun ente per evitare sovrapposizioni, frammentazioni o duplicazioni inutili e dannose. La Segreteria di Stato è il dicastero che sostiene più da vicino l’azione del Papa e rappresenta un punto di riferimento essenziale nella vita della Curia e dei dicasteri. Non è necessario né opportuno che la Segreteria di Stato segua tutte le funzioni attribuite ad altri dicasteri. È preferibile che anche in materia economica e finanziaria si attui il principio di sussidiarietà, fermo restando il ruolo specifico e il compito indispensabile della Segreteria di Stato».

Stabilisce: «Tutti i fondi amministrati dalla Segreteria di Stato siano incorporati nel bilancio consolidato della Santa Sede; operi con un bilancio approvato attraverso i meccanismi abituali, con le procedure richieste a qualsiasi dicastero, salvo per le materie riservate e segrete; non avrà responsabilità di vigilanza e controllo, in materia economica, su enti della Santa Sede; ridefinisca il proprio Ufficio amministrativo o ne valuti la necessità dell’esistenza».

Bergoglio ha presieduto il 4 novembre la riunione di: segretario di Stato Parolin, sostituto Peña Parra, segretario del Governatorato Fernando Vergez, presidente dell’Apsa Galantino, prefetto della Segreteria per l’Economia Guerrero. Galantino ad «Avvenire» garantisce: «Quanto si sta facendo va nella direzione giusta e dimostra che le procedure messe in atto per migliorare il sistema, funzionano»: «Codice degli appalti»; costituenda «Commissione di materie riservate» che deve stabilire quali atti vanno mantenuti riservati; procedure di amministrazione straordinaria; centralizzazione degli investimenti con criteri di tracciabilità e trasparenza. Conclude Galantino: «La strada è lunga ma, con l’aiuto del Signore e per il bene della Chiesa, pensiamo di farcela».

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