
Il 10 e l’11 marzo scorsi circa un centinaio di “addetti ai lavori” si sono incontrati a Roma per partecipare al Convegno Nazionale di Pastorale Universitaria organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Erano presenti responsabili delle Pastorali universitarie, professori, responsabili dei collegi universitari, rappresentanti della CEI e, soprattutto, giovani studenti universitari provenienti da tutta l’Italia.
I lavori si sono aperti con alcune parole saggiamente scelte da Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università che sono risuonate all’interno dell’Auditorium: “Insegnaci la via da seguire e come dobbiamo percorrerla”.
Proprio questo è stato uno dei temi trattati durante le due giornate: quali vie si sono percorse e quali si potranno percorrere, quali progetti le diverse realtà nazionali hanno realizzato durante gli ultimi due anni, segnati dalla pandemia. Come, nonostante tutto, la Pastorale universitaria sia riuscita a dare delle risposte.
Durante i momenti di condivisione si sono evidenziate anche le difficoltà riscontrate nonché il cammino che ancora è da fare.
In diversi interventi, durante il convegno, viene ripreso l’approccio sinodale, che oltre a rappresentare una possibile risposta con riguardo alle modalità con cui agire, pone davanti ad ognuno dei presenti (e ad ognuno di noi) una grande sfida. Una sfida che è rivolta a tutto il Popolo di Dio, nessuno escluso.
I lavori sono stati accompagnati dall’entusiasmo dei partecipanti, che possono finalmente ritrovarsi in presenza. Per l’Ufficio Nazionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università della CEI è il primo convegno “post” pandemia. Per molti dei partecipanti è la prima grande occasione di incontro, dopo due anni di videocollegamenti.
Nei momenti di convivialità come nei momenti di confronto più formale si nota come tutta la penisola sia ben rappresentata.
I progetti sono tanti, le proposte e le suggestioni che emergono molteplici. Tutti concordano sull’importanza dell’essere fisicamente presenti in mezzo ai giovani, molti evidenziano l’importanza delle progettualità condivise: i giovani vogliono essere coinvolti da protagonisti nel delineare il loro cammino di vita e di fede.
In definitiva, ciò che emerge dal convegno così come dalle esperienze vissute negli ultimi due anni è l’importanza fondamentale della formazione integrale, che si può raggiungere solamente camminando insieme.
Luca Caci, Pastorale Universitaria Torino