Quarantamila torinesi in piazza Castello per dire «basta»

Folla immensa alla manifestazione spontanea “Sì Tav”. Famiglie, imprese e sindacati vogliono programmi di sviluppo per Torino, dichiarano di non avere più fiducia nel sindaco Appendino, che risponde “la mia porta è sempre aperta”. GALLERY

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Decine di migliaia di torinesi (chi dice quarantamila, chi dice trentamila) si sono riversati in piazza Castello questa mattina per dichiarare che non si riconoscono più nell’Amministrazione grillina della Città. Hanno manifestato a favore della ferrovia Tav, cioè contro il pronunciamento anti-Tav del Consiglio comunale, me è chiaro a tutti che il messaggio di dissenso va molto oltre la questione Tav. Affollavano la piazza, insieme alla gente comune, gli imprenditori e i sindacati torinesi, la città che lavora a produce ricchezza: è questa parte di città a contestare il governo del sindaco Chiara Appendino, considerato immobile, rinunciatario e anche un po’ dilettantesco, scollato dal sentimento dei torinesi che vengono da anni di crisi industriale, soffrono il declino economico, patiscono la mancanza di posti di lavoro, e vorrebbero veder mettere in campo coraggiose politiche di sviluppo.
La protesta di Torino lancia un messaggio all’Italia intera rispetto ai rischi del contesto politico. L’editto No Tav della scorsa settimana nel Consiglio Comunale di Torino ha dato la stura a una protesta che montava da mesi; la perdite delle Olimpiadi invernali, il freno tirato sulla Linea 2 di metropolitana, il divorzio del Teatro Regio dal grande direttore Noseda… tanti altri episodi hanno preparato lo scontento manifestato a viso aperto questa mattina nella piazza centrale di Torino. Immediata la replica di Appendino, secondo cui «la porta del Sindaco è sempre aperta» per ascoltare e discutere. In una nota diffusa pochi minuti dopo la manifestazione il primo cittadino ha raffreddato l’entusiasmo di chi domandava le sue dimissioni: ha precisato che il suo lavoro andrà ancora avanti per due anni e mezzo.
Ma a Roma la maggioranza che regge il Governo Conte sta logorandosi, i Cinque Stelle stanno perdendo quote di potere. Quali passi compirà Appendino per ricucire il grande strappo dei torinesi?
Secondo alcuni osservatori, la folla radunata a manifestare in piazza Castello questa mattina appartiene al ceto borghese, alla Torino bene, non viene dalle periferie. Difficile stabilirlo. Ma i segnali che stanno arrivando dalle degradate periferie torinesi nei confronti dell’Amministrazione non sono benevoli: si ascoltano ogni giorno lamenti sulle promesse mancate della campagna elettorale, per il rilancio dei quartieri popolari. L’ingorgo permanente delle strade del Borgo Vittoria (piazza Baldissera, corso Grosseto) è visto come l’ultimo clamoroso esegnale di abbandono. Quali passi compirà Appendino per ricucire?

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