L’escalation della guerra in Ucraina, che, con i frammenti di missile caduti in Polonia, sfiora l’allargamento ai Paesi della Nato, domina, e quasi monopolizza, l’attenzione dei leader del G20, riuniti a Bali in Indonesia senza Vladimir Putin. Il Presidente russo diserta il Vertice, forse perché avverte aria d’isolamento, e delega a rappresentarlo il ministro degli Esteri Serguiei Lavrov, che se ne va al termine della prima giornata, non prima di avere respinto il piano di pace in dieci punti presentato dal presidente ucraino Zelensky, per il quale «è ora di fermare la guerra». Lavrov replica accusando Kiev di rifiutarsi di negoziare – alle condizioni dei russi – e attribuendo agli americani la responsabilità dell’inizio del conflitto.
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