Raddoppia la “nostra” parrocchia in Kenya

Nairobi – Giunge da Tassia nella periferia di Nairobi (Kenya) la bella notizia che la parrocchia dei Santi Innocenti, retta don Paolo Burdino missionario «fidei donum» della Chiesa torinese, ha avviato i lavori di costruzione di una chiesa succursale e di un ambulatorio medico per i poveri

247

«Le 4.500 sedie che avevamo messo a disposizione per la celebrazione non sono bastate. Oltre 5 mila fedeli hanno partecipato ad una giornata che per la parrocchia dei Santi Innocenti qui a Tassia, periferia di Nairobi è stata davvero una particolare occasione di festa». Così il parroco, don Paolo Burdino, fidei donum della nostra diocesi con don Daniele Presicce, racconta il «Family day» che domenica 11 dicembre con la presenza del direttore dell’Ufficio Missionario di Torino don Alessio Toniolo ha rafforzato il legame della nostra Chiesa diocesana con la ‘sua’ parrocchia kenyana in un giorno fortemente significativo perché ha segnato ufficialmente l’avvio della costruzione della chiesa succursale e del progetto per la realizzazione di un piccolo ambulatorio medico per i più poveri del quartiere. «La nostra parrocchia», prosegue don Burdino, «è dedicata ai Santi Innocenti e la festa patronale cadrebbe il 28 dicembre, ma è nel tempo di Natale quando chi può torna nei villaggi d’origine, le scuole sono chiuse ed è quindi quello di minor affluenza. Così ogni anno si anticipa la festa verso la fine di novembre con una giornata dedicata alle famiglie, il ‘Family day’, in cui si celebrano anche gli anni significativi – 5, 10, 15, 20, 25… – di matrimonio. Quest’anno la diocesi di Nairobi ha visto l’avvicendamento del suo Vescovo: al card. John Njue è succeduto mons. Philip Arnold Subira Anyolo e così abbiamo fatto coincidere il family day con la sua prima visita pastorale alla parrocchia in cui ha amministrato la Cresima a 72 ragazzi e ha benedetto il terreno su cui sorgerà la chiesa succursale dedicata al beato  Benedict Daswa e un ambulatorio».

Musiche, balli, atmosfera di festa e gioia per una comunità che 10 anni fa – il 29 aprile 2012 – celebrava con il card. Njue la Messa con la quale ufficialmente la nuova chiesa di Tassia (usata quella domenica per la prima volta) diventava parrocchia affidata ai due fidei donum torinesi di allora, don Mauro Gaino e don Beppe Gobbo. Era un inizio: con «solo» 2 mila fedeli, era l’avvio di un percorso che la Chiesa torinese ha accompagnato nel tempo con la preghiera, il sostegno economico – nella Quaresima di Fraternità e non solo – assicurando l’avvicendamento dei sacerdoti e stabilendo legami di amicizia e fraternità con i giovani che hanno vissuto lì l’esperienza di missione nel tempo estivo e con i ragazzi kenyani coinvolti dai torinesi per la Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia. Passi di fraternità e condivisione che hanno coinvolto famiglie e gruppi della nostra diocesi allargandone gli orizzonti, mentre passo dopo passo Tassia vedeva crescere la popolazione e quindi le necessità pastorali e non solo. Così la chiesa, pur ampliata e dotata di un centro pastorale (inaugurato nel family day del 2018 dall’allora Vicario generale mons. Valter Danna), oggi non basta più.

«Siamo riusciti a comprare un terreno», prosegue don Burdino, «ad un km e mezzo dal compound dove sorge il complesso della parrocchia e abbiamo avviato i lavori per sistemare il terreno. Abbiamo realizzato i servizi igienici e da gennaio vi allestiremo un tendone sotto il quale potremo celebrare la Messa per almeno 200 persone, poi col tempo il progetto prevede che il tendone venga sostituito da una chiesa vera e propria anche se i tempi non si possono ancora prevedere. Sullo stesso terreno sorgerà anche un piccolo ambulatorio perché la maggior parte della gente non si può permettere di andare all’ospedale, di accedere anche a piccole cure che qui significano la possibilità di sopravvivere».

Ed ecco che lo scoprimento della targa benedetta dal Vescovo, con l’indicazione del titolo della succursale, significa per la comunità di Tassia un nuovo inizio in un tempo in cui proiettarsi con speranza al futuro, l’essere comunità è particolarmente importante. «La crisi», prosegue don Burdino, «si sta facendo particolarmente sentire, tutto è più caro le fatiche sono tante e questa festa, questo progetto sono boccate di ossigeno. Ora, passata l’emergenza Covid, le jumuiye (le piccole comunità che si ritrovano nelle case per pregare e vivere la condivisione ndr.) possono ritrovarsi e questo è importante per la vita della comunità, così come poter celebrare in uno spazio che possa accogliere tutti. Così ora lo sguardo sul Natale e sul nuovo anno è all’insegna della speranza che possa essere migliore».

Comunità che cresce con gli aiuti di tanti, ma con la consapevolezza di dover puntare solo su progetti che saranno autosostenibili in loco, e che cresce anche nello stile fraterno con chi fa ancora più fatica. «La siccità che sta colpendo una parte del paese è drammatica», spiega ancora, «la diocesi ha indetto una raccolta di generi alimentari e tutti hanno contribuito anche con il poco che avevano, in pià oltre a quanto donato direttamente anche la parrocchia di Tassia ha destinato dei fondi per acquistare farina e alti generi da inviare alla Caritas diocesana».

Accolto dai balli e dai canti delle donne dell’Azione Cattolica mons. Anyolo ha ricevuto in dono una pecora e in suo onore nel terreno della parrocchia è stato piantato un albero, «testimone» di una giornata speciale per una comunità che ora si affida anche al beato Daswa, sudafricano, marito e padre, insegnante, catechista, animatore liturgico, promotore di opere caritative, ucciso in un agguato il 2 febbraio 1990, per la sua opposizione alla stregoneria. Un modello al quale i cristiani di Tassia affidano la nuova succursale e la speranza con la quale, con i canti della festa, hanno scandito l’apertura del cancello sul nuovo terreno. Porta aperta per accogliere, annunciare, celebrare e custodire la gioia e la festa di una giornata che, come il 29 aprile del 2012, resterà nella storia di due diocesi unite anche a 9 mila chilometri di distanza.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome