Repole Arcivescovo, “non sarò un vate tuttologo”

Torino – Il saluto ai giornalisti di mons. Roberto Repole prima della sua Ordinazione episcopale nel pomeriggio di sabato 7 maggio. Al centro dialogo, giovani e sinodalità. La Celebrazione sul sagrato della Cattedrale – DIRETTA STREAMING

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Mons. Roberto Repole alla sua prima conferenza stampa (Foto Bussio)

“Non sarò un vate tuttologo”. Queste le prime parole della conferenza stampa che mons. Roberto Repole ha tenuto la mattina di sabato 7 maggio aprendo la giornata della sua Ordinazione episcopale e dell’Ingresso nella diocesi di Torino.

Un primo richiamo – dopo aver presentato il suo percorso di vita – ad un ministero che sarà incentrato su annuncio, dialogo e sinodalità. Mons. Repole ha detto di non voler presentare “ricette”, ma ha voluto condividere ciò che più gli sta a cuore: “che Cristo è risorto e vivo” e che la Chiesa si deve fondare su questo annuncio: “una Chiesa che non vive di questo non è più Chiesa”.

Un annuncio improntato su un confronto con una realtà oggi molto complessa che rifugga dalle semplificazioni: “non dobbiamo essere semplicisti, le sfide di fronte a noi sono grandi”.

“Siamo in una città”, ha proseguito, “che negli ultimi decenni ha cambiato volto e identità, ma questo cambiamento non riguarda solo Torino: è la globalizzazione che genera scarti sociali e disuguaglianze”.

E sul tema delle povertà un primo riferimento ha riguardato il mondo dei giovani segnato “non solo dalla povertà materiale, ma soprattutto da quella psicologica e spirituale”: “dobbiamo dare senso alla vita dei giovani, non basta dare vita, ma un senso alla vita che si dà”, “il cristianesimo deve diventare una risorsa spirituale”, attraverso “itinerari che aiutino a formare una coscienza e non solo eventi”.

Federica BELLO – Stefano DI LULLO

Foto gallery a cura di Renzo Bussio:

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